Salute 29 Aprile 2021 17:16

Long Covid pediatrico: 2 adolescenti su 10 soffrono di disturbi psico-somatici, ansia e depressione

Midulla (pneumologo): «Tra i piccoli pazienti, almeno finora, non sono stati rilevati effetti a lungo termine sulla salute polmonare, cardiaca e neurologica. Follow-up attivo in 30 centri italiani»

di Isabella Faggiano
Long Covid pediatrico: 2 adolescenti su 10 soffrono di disturbi psico-somatici, ansia e depressione

Il long Covid tra i bambini (quasi) non esiste. Almeno non dal punto di vista pneumologico, cardiaco e neurologico. Gli unici “effetti indesiderati” a lungo termine tra i più giovani sono di tipo psicologico. «Due adolescenti su 10, tra coloro che hanno superato l’infezione da SARS-CoV-2, hanno mostrato disagi psicologici», spiega Fabio Midulla, pneumologo, professore ordinario di Pediatria, responsabile del pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma e promotore di un progetto di visite e follow-up per minori che hanno contratto il Covid-19.

Gli effetti del long Covid sui più piccoli

«Ansia, depressione, paura per il futuro, disturbi psico-somatici (come mal di testa, dolori articolari, addominali) sono tra i principali sintomi riscontrati, in particolar modo dai 12 anni in su (finora sono circa 300 i pazienti, da 0 a 18 anni, sottoposti a follow-up al policlinico Umberto I). Risultati – aggiunge Midulla – che trovano riscontro anche negli atti di autolesionismo e tentativi di suicidio tra gli adolescenti: negli ultimi dodici mesi, gli accessi al nostro pronto soccorso di pazienti con tali problematiche sono triplicati».

Il programma di follow-up è stato inaugurato il primo febbraio di quest’anno al policlinico Umberto I, per poi essere esteso, dai primi giorni di aprile, ad altri trenta centri dal nord al sud della penisola, grazie alla collaborazione tra la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili, di cui Midulla è presidente, e la Società Italiana dei Medici Pediatri.

Il follow-up

«I pazienti vengono reclutati attraverso le segnalazioni dei pediatri di libera scelta – continua lo pneumologo -. L’iniziativa ha riscosso molto interesse: al nostro policlinico abbiamo dovuto aumentare le visite da due a sette al giorno, con prenotazioni già fissate fino al mese di dicembre».

I piccoli pazienti che partecipano al follow-up vengono sottoposti ad esami prestabiliti: «Prelievo del sangue per effettuare il dosaggio degli anticorpi contro il Covid-19, emocromo, esami ematici di routine, visita pneumologica, spirometria, ecografia polmonare, saturimetria di base e dopo sforzo. Ancora, visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, visita neurologica e test psicologico», dice Midulla.

Una valutazione multidisciplinare dalla quale, finora, è emersa una profonda differenza tra il cosiddetto long Covid dell’età adulta e quello esaminato tra la popolazione da 0 a 18 anni. «I risultati raccolti finora – dice il professore – oltre ad essere incoraggianti, potrebbero rappresentare un importante stimolo alla revisione delle norme che prevedono attualmente la necessità di sottoporre ad un check-up cardiologico i bambini e adolescenti che, dopo aver contratto il Covid-19, intendano praticare un’attività sportiva».

Lo studio italiano è unico nel suo genere

Un’analisi simile è stata condotta tra i bambini che sono stati ricoverati per Covid-19 all’ospedale pediatrico Z.A. Bashlyaeva di Mosca, in Russia, tra il 2 aprile e il 26 agosto del 2020. Uno studio meno accurato di quello condotto in Italia, in quanto basato su interviste telefoniche ai genitori dei piccoli pazienti. Affaticamento (10,7%), disturbi del sonno (6,9%) e problemi sensoriali (5,6%) sono stati i sintomi persistenti più comuni a distanza di oltre 5 mesi dalla guarigione.

Il long Covid resta tuttora una materia di studio molto discussa tra gli scienziati, per prepararsi alle eventuali conseguenze da affrontare anche quando la fase più critica dell’emergenza sarà rientrata. «Abbiamo ritenuto doveroso esaminare gli effetti a lungo termine del virus anche tra la popolazione pediatrica per dare delle risposte concrete ai genitori giustamente preoccupati per la salute dei propri figli e – conclude il professore – per intercettare eventuali problemi in modo precoce e tempestivo».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Virus respiratorio sinciziale, con anticorpo monoclonale alla nascita -70% di ricoveri
La somministrazione alla nascita di un farmaco contenente anticorpi contro il virus respiratorio sinciziale ha ridotto di circa il 70% i ricoveri nei bambini con meno di 6 mesi, in Lussemburgo, dove è stato introdotto questo programma di immunizzazione. Questi sono i dati che emergono da un'analisi coordinata dal ministero della Salute lussemburghese, i cui risultati sono stati pubblicati su Eurosurveillance
Diabete di tipo 1, se compare in bimbi under 10 ruba 16 anni di vita
L'Italia è il primo paese al mondo ad aver istituito uno screening del diabete di tipo 1 che come prima e importante conseguenza positiva consentirà di prevenire la chetoacidosi. Oggi infatti il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 avviene in ritardo a seguito di un esordio drammatico, Senza contare che, quando la malattia ha un esordio precoce, prima dei 10 anni di età, si possono arrivare a perdere ben 16 anni di aspettativa di vita. Questi sono i messaggi lanciati da Valentino Cherubini, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) che lancia un appello in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domani
di V.A.
Allarme antibiotico-resistenza, molti farmaci non funzionano più contro comuni infezioni infantili
Uno studio dell'Università di Sidney ha concluso che molti farmaci per il trattamento di infezioni comuni nei bambini e nei neonati non sono più efficaci in gran parte del mondo.L'allarme è stato lanciato sulla rivista The Lancet Regional Health Southeast Asia
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"