Stella Kyriakides conferma l’acquisto di oltre 100mila vaccini per il monkeypox. Tuttavia, la vaccinazione va esaminata caso per caso. In totale si contano oltre 3mila casi da inizio anno
Oggi «firmerò un accordo per circa 110mila vaccini per il vaiolo delle scimmie, per poterli consegnare agli Stati membri a partire dalla fine di giugno». Ad annunciarla la commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides, a margine del Consiglio Salute a Lussemburgo, senza aggiungere altri dettagli. «Abbiamo ora circa 900 casi di vaiolo delle scimmie nell’Ue – continua – e circa 1.400 nel mondo. È la prima volta che usiamo fondi Ue per comprare vaccini che possiamo poi distribuire agli Stati membri. Questo mostra quello che possiamo fare quando lavoriamo insieme», conclude. Presente anche il ministro Roberto Speranza.
La direttrice dell’ECDC, Andrea Ammon, ha ribadito che il vaiolo delle scimmie «non è legato all’orientamento sessuale». Lo ha fatto anche per limitare qualsiasi stigmatizzazione legata alla comunità MSM (men who have sex with men) che, dai numeri, risultavano inizialmente segnalati spesso tra i colpiti.
Bisogna invece «informare su cosa fare e dove andare quando si sviluppano i sintomi». Il contagio «avviene tramite un contratto stretto con materiale infetto proveniente da lesioni cutanee di una persona infetta oppure il droplet respiratorio con un contatto viso a viso prolungato e stretto. Nell’epidemia in corso – continua Ammon – la localizzazione dei casi suggerisce che la trasmissione avvenga tramite contatto sessuale».
Finora sono di più di 1.600 i casi confermati di vaiolo delle scimmie e quasi 1.500 i casi sospetti da 39 Paesi: 7 in cui il Monkeypox virus è stato rilevato per anni e 32 recentemente colpiti. Nel 2022 «sono stati segnalati 72 decessi per vaiolo delle scimmie nei Paesi già precedentemente colpiti, mentre in quelli interessati dai focolai anomali perché esplosi in aree non endemiche finora non sono stati segnalati decessi.
«L’obiettivo dell’Oms – ha ribadito – è sostenere i Paesi per contenere la trasmissione del virus e fermare l’epidemia con strumenti di salute pubblica collaudati, tra cui la sorveglianza, il tracciamento dei contatti e l’isolamento dei pazienti infetti. È anche essenziale aumentare la consapevolezza sui rischi e sulle azioni utili a ridurre la trasmissione, in particolare nei gruppi più a rischio compresi gli uomini che fanno sesso con uomini e i loro contatti stretti».
«L’Organizzazione mondiale della sanità non raccomanda la vaccinazione di massa contro il vaiolo delle scimmie» ha aggiunto il dg OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. Questo perché i vaccini anti-Monkeypox virus forniscano una certa protezione contro l’infezione, i dati clinici sono limitati, come pure è limitata l’offerta di prodotti. Dunque: «Qualsiasi decisione sull’opportunità di utilizzare vaccini contro il vaiolo delle scimmie dovrebbe essere presa insieme dalle persone potenzialmente a rischio e dai sanitari che li assistono, caso per caso sulla base di una valutazione rischi-benefici».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato