Salute 31 Maggio 2024 09:53

L’uomo soffriva di aterosclerosi già 5mila anni fa

Due studi dimostrano che l’aterosclerosi è presente nell’essere umano da molto più tempo di quanto si pensasse. I lavori sono stati pubblicati sull’European Heart Journal e sulla rivista Annals of Global Health

L’uomo soffriva di aterosclerosi già 5mila anni fa

L’aterosclerosi è presente nell’essere umano da molto più tempo di quanto si pensi. Il team di ricerca internazionale noto come gruppo HORUS, supportato da Eurac Research, ha analizzato tramite tomografia computerizzata 237 mummie adulte provenienti da tutto il mondo. Ebbene, l’’aterosclerosi è stata rilevata in oltre il 37 per cento delle mummie. Inoltre, l’analisi di 22 individui mummificati, condotta dalla genetista molecolare Christina Wurst di Eurac Research, ha dimostrato che diversi fattori di rischio genetico per l’aterosclerosi erano presenti in tutte le mummie esaminate. Tutto ciò avvalora l’ipotesi che le persone in tutto il mondo e in tutti i tempi abbiano sofferto di questa malattia. Lo studio del gruppo HORUS è stato recentemente pubblicato sull’European Heart Journal.

Aterosclerosi trovata nelle mummie

Gli studi hanno esaminato mummie che coprono un arco di tempo di oltre 5.000 anni. Tra gli individui esaminati sono stati considerati: Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio; mummie dell’antico Egitto; peruviani precolombiani delle pianure e boliviani delle Ande; cacciatori e raccoglitori delle isole Aleutine del XIX secolo, Inuit della Groenlandia del XVI secolo, nonché resti umani dell’antica cultura Pueblo e di pastori medievali del deserto del Gobi. I risultati delle TAC del Global Horus Study hanno rivelato la presenza certa o probabile dell’aterosclerosi, caratterizzata da calcificazioni nelle pareti arteriose, in più di un terzo degli individui.

Predisposizione genetica all’aterosclerosi nelle mummie con calcificazioni nelle arterie

Poiché il DNA antico è presente solo in piccoli frammenti e mescolato con il materiale genetico di altri organismi, il team di ricerca guidato da Christina Wurst di Eurac Research ha utilizzato un approccio di arricchimento appositamente sviluppato per pescare determinate varianti genetiche dal DNA antico. Questa analisi, pubblicata sulla rivista Annals of Global Health, è stata integrata da una cosiddetta valutazione del rischio poligenico ponderato per determinare la predisposizione genetica individuale allo sviluppo della malattia. Lo studio HORUS, che ha utilizzato tomografie computerizzate per analizzare la distribuzione delle calcificazioni, ha fornito un’importante conferma dei risultati genetici di Christina Wurst: gli individui mummificati con la più marcata predisposizione genetica all’aterosclerosi erano anche quelli con calcificazioni nelle arterie.

La predisposizione genetica all’aterosclerosi è vecchia di oltre 5mila anni

Questo dimostra che il metodo genomico è coerente e può essere applicato in futuro anche ai resti ossei, che generalmente sono più accessibili ai ricercatori rispetto a quelli mummificati. “Abbiamo trovato tracce di aterosclerosi in tutti i periodi, sia negli uomini che nelle donne, in tutte e sette le culture studiate, sia nelle persone di classe sociale superiore che in quelle di classe inferiore”, dice Randall Thompson, autore principale del Global Horus Study e cardiologo del Saint Luke’s Mid America Heart Institute. “Vediamo che l’aterosclerosi non è una malattia solo dei nostri giorni: Ötzi era una delle due mummie con la più chiara predisposizione genetica all’aterosclerosi, e ha 5.300 anni, quindi siamo portatori di questa predisposizione da almeno altrettanto tempo”, sottolinea la genetista molecolare Christina Wurst di Eurac Research.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...