Oltre 330mila dosi di vaccino antimalarico RTS,S raccomandato dall’OMS, sono arrivate in Camerun. L’incidenza della malaria raggiunge il picco nel continente africano, in cui si è registrato circa il 95% dei casi globali e il 96% dei decessi correlati nel 2021
Quasi ogni minuto, un bambino sotto i cinque anni muore di malaria. Nel 2021 si sono verificati 247 milioni di casi di malaria a livello globale, che hanno causato 619mila morti. Tra questi, il 77% erano bambini con meno di 5 anni, soprattutto in Africa. L’incidenza di malaria, infatti, raggiunge il picco più alto nel continente africano, dove nel 2021 si sono registrati circa il 95% dei casi globali di malaria e il 96% dei decessi correlati. Ora, il primo vaccino al mondo contro la malaria, raccomandato dall’OMS (RTS,S), potrebbe cambiare il destino di migliaia di persone, bambini in primis. Martedì sera 331.200 dosi di vaccino sono atterrate a Yaoundé, in Camerun. Si tratta della prima consegna a un Paese non precedentemente coinvolto nel programma pilota del vaccino contro la malaria, e indica che il potenziamento della vaccinazione contro la malaria nelle aree a più alto rischio del continente africano inizierà a breve.
“Questo è un altro momento di svolta per i vaccini e il controllo della malaria, e un raggio di luce in un momento buio per così tanti bambini vulnerabili nel mondo. La consegna di vaccini contro la malaria a nuovi Paesi in tutta l’Africa offrirà una protezione salvavita a milioni di bambini a rischio di malaria – dice il Direttore Generale dell’OMS, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus -. Ma non dobbiamo fermarci qui. Insieme, dobbiamo trovare la volontà e le risorse per portare i vaccini contro la malaria su larga scala, in modo che più bambini possano vivere una vita più lunga e più sana.” Il mondo ha bisogno di buone notizie e questa per David Marlow, CEO di Gavi, the Vaccine Alliance “è una buona notizia. Gavi è orgogliosa che la nostra Alleanza di stakeholder, con i Paesi africani in prima linea, abbia preso la decisione di investire nel vaccino contro la malaria come priorità di salute pubblica, e che questo sostegno abbia contribuito a rendere disponibile un nuovo strumento in grado di salvare la vita di migliaia di bambini ogni anno”.
Si prevede che ulteriori 1,7 milioni di dosi del vaccino RTS,S arriveranno nelle prossime settimane in Burkina Faso, Liberia, Nigeria e Sierra Leone, a cui seguiranno altri Paesi africani nei prossimi mesi. Sono dunque molti i Paesi che si trovano nella fase finale dei preparativi per l’introduzione del vaccino contro la malaria nei programmi di immunizzazione di routine: le prime dosi dovrebbero essere somministrate nel primo trimestre del 2024. Sono necessari preparativi approfonditi per introdurre qualsiasi nuovo vaccino nei programmi di immunizzazione essenziali, come la formazione degli operatori sanitari, gli investimenti in infrastrutture, capacità tecnica, stoccaggio dei vaccini, coinvolgimento e domanda della comunità, nonché sequenziamento e integrazione del lancio con la fornitura di altri vaccini e interventi sanitari. Rispetto a questo, la somministrazione del vaccino contro la malaria comporta l’ulteriore sfida di un programma di quattro dosi, che richiede un’attenta pianificazione per una somministrazione efficace.
“Questo potrebbe rappresentare un vero e proprio punto di svolta nella nostra lotta contro la malaria – commenta il Direttore esecutivo dell’UNICEF Catherine Russell – Introdurre i vaccini è come aggiungere un fuoriclasse in campo. Con questo passo tanto atteso, guidato dai leader africani, stiamo entrando in una nuova era nell’immunizzazione e nel controllo della malaria, sperando di salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini ogni anno”. Dal 2019, Ghana, Kenya e Malawi somministrano il vaccino secondo un programma di 4 dosi a partire da circa 5 mesi di età nei distretti selezionati come parte del programma pilota, noto come Malaria Vaccine Implementation Program (MVIP). In questi tre Paesi, oltre 2 milioni di bambini hanno ricevuto il vaccino contro la malaria grazie al MVIP, con un conseguente calo del 13% della mortalità (per tutte le cause) nei bambini in età idonea a ricevere il vaccino, e una sostanziale riduzione della malaria e dei ricoveri. Altri risultati chiave del programma pilota mostrano che l’uso del vaccino è elevato, senza alcuna riduzione nell’utilizzo di altre misure di prevenzione contro la malaria o nella diffusione di altri vaccini. MVIP è coordinato dall’OMS in collaborazione con l’UNICEF e altri partner, ed è finanziato da Gavi, Global Fund e UNITAID, con dosi donate da GSK, il produttore del vaccino RTS,S.
I dati del progetto pilota hanno mostrato l’impatto e la sicurezza del vaccino RTS,S e hanno fornito prove importanti sull’accettabilità e l’adozione del vaccino che hanno contribuito allo sviluppo della recente raccomandazione dell’OMS di un secondo vaccino contro la malaria – R21, prodotto dal Serum Institute of India (SII). I risultati di uno studio di fase 3 per R21 hanno mostrato che il vaccino ha un buon profilo di sicurezza nel contesto della sperimentazione clinica e riduce la malaria nei bambini. Si prevede che, come RTS,S, quando la R21 verrà implementata avrà un impatto altrettanto elevato sulla salute pubblica. La scelta del vaccino da utilizzare in un Paese dovrebbe basarsi sulle caratteristiche programmatiche, sulla fornitura del vaccino e sull’accessibilità economica. Il vaccino R21 è attualmente in fase di revisione da parte dell’OMS per la pre-qualificazione. Si prevede che la disponibilità di due vaccini contro la malaria aumenterà l’offerta per soddisfare l’elevata domanda da parte dei Paesi africani e si tradurrà in dosi di vaccino sufficienti a beneficio di tutti i bambini che vivono in aree in cui la malaria rappresenta un rischio per la salute pubblica. In preparazione per una vaccinazione su larga scala, Gavi, OMS, UNICEF e i partner stanno lavorando con i Paesi che hanno espresso interesse e/o hanno confermato piani di implementazione per i prossimi passi.
“Si tratta di un progresso significativo verso il potenziamento della vaccinazione contro la malaria nella regione. Il vaccino, che protegge i bambini dalle forme gravi della malattia, è un’aggiunta vitale all’attuale serie di strumenti di prevenzione della malaria e contribuirà a incrementare i nostri sforzi per invertire la tendenza di aumento dei casi e ridurre ulteriormente i decessi”, dice il Dr. Matshidiso Moeti, Direttore regionale dell’OMS per l’Africa. Questi sviluppi significano che un’ampia implementazione della vaccinazione contro la malaria nelle regioni endemiche ha il potenziale per cambiare le regole del gioco nel contesto del controllo della malaria e potrebbe salvare decine di migliaia di vite ogni anno. Tuttavia, i vaccini contro la malaria non sono una soluzione autonoma. Dovrebbero essere introdotti nel pacchetto di misure di controllo della malaria raccomandato dall’OMS, che comprende reti trattate con insetticidi, irrorazione di spray per interni, trattamenti preventivi nelle donne in stato di gravidanza, antimalarici, gestione efficace dei casi e trattamenti – che, nel loro insieme, hanno contribuito a ridurre le morti legate alla malaria a partire dal 2000. È importante sottolineare che il MVIP ha dimostrato che la distribuzione di vaccini insieme a interventi non vaccinali può rafforzare la diffusione di altri vaccini e l’uso di reti trattate con insetticidi, e in generale aumentare l’accesso alle misure di prevenzione della malaria. “L’arrivo dei vaccini segna un passo storico nei nostri sforzi per controllare la malaria. Siamo grati per il sostegno dei nostri partner, con i quali siamo impegnati a lavorare per garantire che i vaccini raggiungano i bambini e li proteggano da questa malattia mortale – conclude l’On. Malachie Manaouda, Ministro della sanità pubblica del Camerun – . Mentre vacciniamo i bambini, il governo resta impegnato anche a rafforzare altre misure di prevenzione e controllo in modo da poter ridurre l’enorme fardello della malaria”.
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