Solo il 7,6% degli over 60 sono consapevoli della forma più comune di malattia delle valvole cardiache, la stenosi aortica grave
Il 92,4% degli italiani anziani non conosce la forma più comune di malattia delle valvole cardiache, la stenosi aortica grave. È quanto rivelano nuovi dati pubblicati in occasione della Settimana della Consapevolezza delle Valvole Cardiache. L’indagine rivela inoltre che gli anziani in Italia sono i più propensi a fornire assistenza agli altri (47%) rispetto ai loro omologhi in Europa (29,2%), evidenziando l’importanza di proteggere la loro salute non solo per i pazienti, ma anche per coloro che dipendono da loro.
La malattia delle valvole cardiache si verifica quando una o più valvole cardiache si ammalano o si danneggiano, influenzando il modo in cui il sangue scorre nel cuore. La stenosi aortica grave è una forma di malattia della valvola cardiaca, più spesso sviluppata a causa della degenerazione o dell’indurimento (calcificazione) della valvola aortica dovuto all’età, che porta ad un progressivo restringimento (stenosi). Cambiamenti che compromettono la funzione della valvola ed il normale flusso sanguigno attraverso il cuore. I sintomi della stenosi aortica sono dolore al petto, stanchezza, mancanza di respiro, vertigini, svenimenti e difficoltà ad esercitare. Patologia grave ma curabile, è pericolosa per la vita se non viene curata e colpisce soprattutto la popolazione anziana.
«Con l’invecchiamento della popolazione in Italia – si legge in una nota -, le malattie delle valvole cardiache sono un vero motivo di preoccupazione. Più della metà dei pazienti con stenosi aortica grave muore entro due anni dallo sviluppo dei sintomi, per cui la diagnosi precoce è importante. Preoccupante è il fatto che solo una piccola percentuale di italiani si rivolgerebbe al proprio medico di base per un appuntamento, se si verificassero alcuni dei sintomi chiave della cardiopatia valvolare, come la stanchezza (35,6%), la riduzione dell’attività fisica (14,4%) e il “sentirsi più vecchi della propria età” (10%). Tale titubanza potrebbe essere potenzialmente dannosa in quanto impedisce la diagnosi precoce».
«La nostra popolazione anziana è un fattore chiave, ma sottovalutato, che contribuisce all’efficace funzionamento delle nostre comunità, delle nostre famiglie e delle nostre economie, quindi migliorare la consapevolezza, la diagnosi e la cura delle malattie delle valvole cardiache andrà a vantaggio di tutti noi – ha commentato Roberto Messina, Presidente di Cuore Italia -. L’indagine dimostra che occorre fare di più per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cardiopatia valvolare come una patologia comune, grave ma curabile. Se hai più di 65 anni è importante ascoltare il tuo cuore e chiedere al tuo medico di base un controllo con lo stetoscopio».
«La popolazione anziana è un gruppo a rischio, tanto più che con l’avanzare dell’età è importante che sia più consapevole della malattia e comprenda la gravità di sintomi spesso nascosti per garantire una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo. Si stima che all’età di 75 anni la prevalenza delle malattie delle valvole cardiache sia del 13% – ha dichiarato il Prof. Alessandro Boccaneli, Primario cardiologo, Presidente SICGe – Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, membro del Comitato Scientifico Cuore Italia -. Bisogna lavorare di più per spostare il livello di consapevolezza ed è per questo che questa settimana, la Settimana della Consapevolezza delle Malattie delle Valvole Cardiache, è un passo fondamentale per migliorare i risultati dei pazienti».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato