Salute 13 Dicembre 2023 08:00

Malattia Renale Cronica, Bianchi (SIN): “Puntare sulla prevenzione per tutelare la salute dei cittadini e sostenere il SSN”

La SIN ha accolto con favore l’emendamento alla legge di Bilancio per il 2024, proposto dalla senatrice Pirro, che prevede un progetto sperimentale di screening della Malattia Renale Cronica di durata triennale. Il presidente Bianchi: “Richiederebbe una spesa irrisoria a fronte di ingenti risorse impiegate oggi per i trattamenti sostitutivi della funzione renale”

Malattia Renale Cronica, Bianchi (SIN): “Puntare sulla prevenzione per tutelare la salute dei cittadini e sostenere il SSN”

Esami semplici e poco costosi, nell’ordine di pochi euro, volti a rilevare i livelli di albumina nelle urine e di creatinina nel sangue possono cambiare il destino di chi soffre di Malattia Renale Cronica (MRC) e non lo sa. “La diagnosi precoce di una malattia renale comporta benefici sia in termini di salute dei pazienti, che di sostenibilità per il Servizio Sanitario Nazionale”, assicura Stefano Bianchi presidente della SIN, la Società Italiana di Nefrologia. Per questo, la stessa Società Scientifica ha accolto con favore l’emendamento alla legge di Bilancio, proposto dalla senatrice Elisa Pirro, che prevede un progetto sperimentale di screening della MRC di durata triennale.

Il ruolo strategico delle farmacie

“Questo emendamento – dice il presidente Bianchi, in un’intervista a Sanità Informazione – traduce in una norma gli sforzi di sensibilizzazione compiuti dai nefrologi fissando l’obiettivo di identificare e prendere in carico per tempo le persone con maggiore rischio di sviluppare una malattia renale in quanto già interessati da una patologia tra diabete mellito, ipertensione arteriosa, malattia cardiovascolare o cerebrovascolare, obesità”. La SIN, inoltre, nel corso dell’ultimo Congresso annuale, ha avanzato l’idea di coinvolgere le farmacie in virtù della loro capillarità sul territorio e prossimità al cittadino-paziente: “In farmacia è possibile effettuare alcuni esami diagnostici con campioni di sangue e urine secondo la normativa sulla farmacia dei servizi”, aggiunge il presidente della SIN.

La Malattia Renale Cronica in cifre

Negli ultimi anni la SIN ha intensificato il dialogo con le Istituzioni per aumentare la sensibilità dei decisori pubblici sulla salute dei reni in un contesto epidemiologico che vede circa il 10-15% della popolazione mondiale affetta da Malattia Renale Cronica e una prevalenza della patologia in Italia stimata attorno al 7%, in maniera simile nei due sessi e nelle tre macro-aree del Paese, raggiungendo il 17% nella popolazione di età superiore ai 70 anni. “Oltre alla crescente prevalenza, si deve tenere presente il peso della malattia in termini di progressione alla dialisi, mortalità prematura, ospedalizzazioni, ridotta qualità di vita e gli alti costi sanitari correlati alla cura – aggiunge Bianchi  -. Inoltre, bisogna considerare che la presenza di MRC di qualsiasi grado ha un impatto negativo sulla salute del paziente anche nel breve termine limitando l’implementazione di interventi ‘salvavita’ in malattie cardiologiche, infettive e oncologiche e aumentando il rischio di ospedalizzazioni per eventi cardiovascolari”.

L’ importanza diagnosi precoce

Diagnosticare precocemente una malattia renale, dunque, può cambiare il destino di chi ne è affetto, oltre a comportare benefici, in termini di sostenibilità, per il Servizio Sanitario Nazionale. “Sotto il primo profilo, attualmente si assiste ad un ‘paradosso clinico’ per cui – racconta il presidente della SIN -, a fronte della disponibilità di terapie tradizionali ed innovative, in grado di rallentare la progressione delle nefropatie verso la fase dialitica, la possibilità di implementarle è limitata al 10% dei pazienti eleggibili a causa della scarsa identificazione della MRC e del conseguente insufficiente riferimento al nefrologo”. Le cause di questo fenomeno sono molteplici, ma potrebbero essere riassunti in tre punti fondamentali. Numero uno: la MRC è asintomatica finché non raggiunge degli stadi avanzati, per cui la maggioranza dei pazienti non è consapevole di avere una malattia renale e quindi non si sottopone ad una valutazione clinica dal MMG o dal nefrologo. Punto due: i parametri per la diagnosi di malattia renale non sono oggi considerati nelle valutazioni generali dello stato di salute, in particolare il dosaggio della albumina nelle urine. Infine, anche se la funzione renale viene stimata, gran parte dei pazienti (circa il 77% in Italia) con MRC di grado medio restano oggi privi di diagnosi, per vari motivi, quali la mancanza di protocolli diagnostico- terapeutici condivisi fra MMG e nefrologi e la ancor troppo diffusa convinzione che le malattie renali siano quasi sempre incurabili.

Puntare sulla prevenzione per un SSN più sostenibile

“Riguardo la sostenibilità per il SSN, basti pensare che attualmente in Italia i costi per l’erogazione delle prestazioni di dialisi, e di tutti i servizi connessi come il trasporto dei dializzati, oltre che per l’esecuzione di trapianti di rene, si aggirano attorno a svariati miliardi di euro. Siamo consapevoli che, chiunque proponga un’attività di prevenzione enfatizzi il risparmio per il SSN, ma nel caso specifico della MRC, questa affermazione è più che mai vera, dal momento che uno screening come quello delineato – dice Bianchi – richiederebbe davvero risorse irrisorie a fronte delle ingenti risorse impiegate oggi per i trattamenti sostitutivi della funzione renale. Per tutti questi motivi, come nefrologi auspichiamo che attorno a questo emendamento possa realizzarsi la convergenza di tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione. Un simile progetto avrebbe una duplice valenza: da un lato consentirebbe di intercettare precocemente la MRC nella popolazione maggiorenne a rischio, inviando tempestivamente i pazienti dal MMG per una prima valutazione e dal nefrologo per un approfondimento, quando necessario e, dall’altro, garantirebbe un’attività di informazione ed educazione sanitaria dei cittadini che conoscono poco o niente le malattie renali e l’importanza di mantenere i loro reni sani, a differenza di altre patologie più note come ad esempio – conclude il presidente della SIN – quelle cardiovascolari”.

 

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