A Sanità Informazione parla Francesca Mallamaci (Direttore Nefrologia UOC Reggio Calabria) «Più attenzione ai pazienti. L’attività fisica può migliorare la qualità della vita a chi ha una malattia renale cronica. L’inquinamento è uno dei fattori di rischio principali»
La malattia renale cronica è una vera e propria emergenza pubblica. A lanciare l’allarme è Francesca Mallamaci, dirigente medico di nefrologia a Reggio Calabria. L’occasione è stata la cerimonia di premiazione del Club delle ricercatrici Top italian women scientist di Fondazione Onda che si è tenuto lo scorso 10 maggio in Regione Lombardia. «L’utenza dei pazienti con malattia renale cronica è aumentata in maniera considerevole – sottolinea l’esperta – perché con uno sforzo analitico enorme, le Società di Nefrologia, europea, americana e internazionale, hanno evidenziato che 850 milioni di persone al mondo sono affette da una malattia renale».
Più diffusa del diabete – si contano più del doppio di pazienti – la malattia renale cronica è di fatto cresciuta nei numeri per una maggiore attenzione e consapevolezza delle società scientifiche verso una patologia multifattoriale che colpisce i reni e può essere classificata in cinque stadi «In passato era una malattia di nicchia, si contavano 50 milioni di pazienti al mondo – prosegue Mallamaci -, invece grazie alla tecnologia e ad una maggiore precisione nella diagnostica, oggi si possono evidenziare anche malattie renali croniche in diversi stadi».
Diversi i fattori di rischio a cui prestare attenzione, tra i più noti obesità, fumo, ipertensione, un’alimentazione troppo ricca di sale e mancanza di attività fisica. «È importante divulgare il messaggio sull’importanza dello sport come fattore di prevenzione. Mezz’ora di camminata veloce al giorno è sufficiente per ridurre il rischio di ammalarsi – fa notare la nefrologa -. Anche i pazienti con una malattia in uno stadio avanzato, costretti alla dialisi, possono trovare giovamento da una moderata attività fisica per migliorare la propria qualità della vita. Tra i fattori di rischio poi è bene ricordare che anche l’inquinamento atmosferico può incidere sulla salute dei pazienti e favorire l’insorgenza di una malattia renale cronica».
Per migliorare la qualità della vita dei pazienti con malattia renale cronica oggi ci sono nuovi farmaci che stanno avendo una grande aderenza, ma per le associazioni di pazienti sono necessari più investimenti in personale e tecnologia. «I pazienti sottoposti a dialisi sono tra i pazienti cronici i più penalizzati – sottolinea – perché hanno una qualità della vita peggiore. Pertanto, è importante fare investimenti nelle risorse umane oggi insufficienti. Quindi è importante che i nostri politici si attivino affinché questi malati cronici possano avere tutte quelle attenzioni che non si esauriscono con le cure, ma si attuano con un accudimento del paziente».
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