Salute 13 Marzo 2024 15:33

Malattia renale, da un test del sangue possibile predire diagnosi e prognosi della nefropatia membranosa

Attraverso un prelievo del sangue è possibile determinare la presenza di particolari anticorpi, anticorpi anti-CysR, in grado di predire anzitempo la prognosi della persona affetta da nefropatia membranosa e la sua risposta alle terapie. A scoprirlo è uno studio dell’Istituto Mario Negri e pubblicato sull’American Journal of Kidney Disease
di V.A.
Malattia renale, da un test del sangue possibile predire diagnosi e prognosi della nefropatia membranosa

Attraverso un prelievo del sangue è possibile determinare la presenza di particolari anticorpi, anticorpi anti-CysR, in grado di predire anzitempo la prognosi della persona affetta da nefropatia membranosa e la sua risposta alle terapie. Si tratta di una forma rara di malattia renale, detta anche glomerulonefrite membranosa, che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale, fino a che non si rende necessaria la dialisi o il trapianto. A scoprire questo nuovo potenziale biomarcatore della malattia è uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Mario Negri e pubblicato sull’American Journal of Kidney Disease.

Oltre 2 milioni di persone in Italia hanno una malattia renale

Le malattie renali colpiscono quasi 850 milioni di persone in tutto il mondo, oltre due milioni di persone in Italia; circa il 10% della popolazione (fino al 40% degli anziani) è affetto da malattia renale cronica, che è oggi una delle prime cause di morte in Italia. Lo studio portato avanti dai ricercatori dell’Istituto Mario Negri è stato condotto su 113 pazienti e ha dimostrato che elevati livelli di anticorpi anti-CysR nel sangue comportano una malattia più severa. Dallo studio è emerso anche che le donne, affette raramente da questa malattia, tendono ad avere livelli minori di questi anticorpi e, quindi, una patologia più lieve.

L’infiammazione causata dall’attacco degli anticorpi danneggia i reni

Lo sviluppo della nefropatia membranosa è da ricondursi ad una disfunzione delle cellule B che, solitamente, proteggono l’organismo dalle infezioni grazie alla produzione di anticorpi contro i patogeni, responsabili della malattia. Nel contesto delle malattie autoimmuni, le cellule B producono anticorpi che attaccano i tessuti sani. Nella nefropatia membranosa questi autoanticorpi attaccano i glomeruli renali (unità funzionali del rene responsabili del processo di filtrazione) e li riconoscono per errore come estranei. L’infiammazione che ne deriva danneggia i reni alterandone la corretta capacità di filtraggio e porta a una perdita massiva di proteine nelle urine (proteinuria). A lungo andare, la proteinuria può comportare la perdita della funzionalità del rene.

Possibili trattamenti mirati contro questa rara malattia renale

“Il nostro studio ha inoltre dimostrato che la riduzione dei livelli circolanti di anticorpi anti-CysR in seguito al trattamento con farmaci (in questo caso il rituximab) in grado di eliminare le cellule B poteva prevedere quali pazienti andavano incontro a remissione della malattia”, commenta Ariela Benigni, segretario scientifico dell’Istituto Mario Negri e coordinatore delle ricerche per le sedi di Bergamo e Ranica (Bg). I risvolti di questo studio sono molteplici: monitorare l’andamento della malattia e prevenire l’insorgenza di complicanze; aiutare a indirizzare i trattamenti in modo più preciso e personalizzato, aumentando l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali; sviluppare nuovi farmaci che bloccano selettivamente le cellule B produttrici degli anticorpi anti-CysR.

 

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