«I pazienti ad alto rischio devono stare sotto a 70 mg/dl – dichiara a Sanità Informazione – quelli ad altissimo rischio sotto a 55 mg/dl»
I pazienti sono ancora poco consapevoli dei rischi legati a valori elevati di colesterolo LDL: «Rispetto a prima forse qualche conoscenza in più c’è – dichiara Raffaele Megna, cardiologo dell’ospedale M. G. Vannini Roma – ma è compito di noi medici intervenire per far capire l’importanza dell’LDL colesterolo per la prognosi delle malattie cardiovascolari».
I principali fattori di rischio legati a valori elevati di LDL sono l’infarto del miocardio e l’ictus celebrale. Ed è per questo che le nuove linee guida europee per la gestione delle dislipidemie hanno abbassato sempre di più i valori consentiti.
«I pazienti ad alto rischio devono stare sotto a 70 mg/dl – precisa il cardiologo – e siamo arrivati sotto a 55 mg/dl per quelli ad altissimo rischio. Consideriamo che quando si nasce il colesterolo LDL è intorno a 30 – aggiunge – la maggior parte delle persone sono fuori target ma anche se il paziente è in target l’ideale è ridurre l’LDL del 50%. Non ha importanza quanto si abbassa il valore, visto lo stretto legame con le malattie cardiovascolari» conclude.
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