Dialogo diretto fra medici di famiglia e Agenzia Italiana del farmaco. Silvestro Scotti (FIMMG): «Coinvolgendo i medici di base si risolvono liste d’attesa e costi». Simona Montilla (AIFA): «Accordo in corso, aggiornamento a breve»
Intesa AIFA e FIMMG sui piani terapeutici destinati ai malati cronici. Questa la nuova alleanza che mira a determinare una svolta nella vita dei pazienti afflitti da patologie irreversibili. Infatti l’Agenzia Italiana del Farmaco ha avviato un tavolo di medicina generale alla presenza della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, per snellire le procedure di prescrizione dei farmaci innovativi. Fino ad oggi la predisposizione della terapia e la prescrizione delle cure è stato compito esclusivamente dello specialista. L’iter risulta spesso impegnativo per il paziente che deve non solo prenotare una visita specialistica, pagando una media di 50 euro di superticket, ma anche attendere tempi lunghi per essere visitato.
«Un sistema poco calato nella realtà» commenta il Segretario nazionale FIMMG Silvestro Scotti, intervenuto in occasione della presentazione del XV Rapporto sulle Politiche della Cronicità. «La medicina generale deve aumentare la capacità di offerta al cittadino cronico – ribadisce Scotti – solo così si possono risolvere i problemi dei ticket insieme al dilemma delle liste d’attesa. Per fare un esempio: sono anni che la FIMMG struttura una scuola di ecografia generalista visto e considerato che l’ecografia è tra le prestazioni più richieste con maggiore lista d’attesa. Se noi avessimo sul territorio dei medici generici, che possono effettuare delle ecografie con un primo approccio diagnostico, probabilmente si abbrevierebbero i tempi di attesa per il cittadino, in questo modo, il paziente avrebbe la percezione di un territorio che gli è più vicino, più efficace e più efficiente».
«È stata pubblicata una determina con la quale abbiamo istituito un gruppo di lavoro con la medicina generale ed altre associazioni di categorie – commenta Simona Montilla, dirigente Farmacista delle professionalità sanitarie di AIFA -. L’obiettivo è quello di lavorare sui piani terapeutici, cercare di sviluppare su una piattaforma web-base una semplificazione tanto della compilazione dei piani terapeutici e della successiva raccolta dati, quanto della possibilità per i pazienti di poter accedere più facilmente alle prescrizioni di farmaci. Il tavolo sta lavorando – conclude – la prossima riunione sarà a maggio, la fase di lavoro e sviluppo è in corso».
Dunque un ruolo più di primo piano per i medici di medicina generale, inevitabile che ad assumere un ruolo chiave sia la formazione che in questa ottica rappresenta lo strumento di aggiornamento e preparazione del medico che si troverebbe a implementare le sue funzioni. «Il soggetto cronico rimane un paziente- sottolinea Scotti – un paziente ordinario, infatti il malato raro è raro per la sua malattia ma è ordinario per tutto il resto: ha la necessità e il diritto di avere un medico di famiglia informato anche rispetto ai farmaci che normalmente quel medico non tratta. Quindi è doverosa una formazione soprattutto rispetto ai farmaci, anche perché per poter definire l’utilizzo di un altro farmaco, ho bisogno di avere contezza sull’interazione, ho bisogno di avere contezza su quello che possa essere modificato o meno, altrimenti il sistema specialistico è d’obbligo. Questo Paese non può permettere una sostenibilità in cui ogni paziente ha di fatto uno specialista di famiglia, né la specialistica né l’ospedalità può prendere in carico in maniera ordinaria questi malati, non c’è ospedale che reggerebbe, non c’è nessuna area specialistica che sopporterebbe una pressione che si potrebbe invece risolvere sul territorio nello studio del medico di famiglia. Con AIFA stiamo discutendo proprio di questo».