In occasione del XV Congresso Nazionale IG-IBD, dedicato alla Mici, è stata presentata la Fondazione IG-IBD dedicata alla ricerca scientifica
Nel mondo si stimano circa 10 milioni di persone con malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), di cui circa 3,4 milioni in Europa con una prevalenza in crescita. Diventa dunque urgente coniugare innovazione e sostenibilità. Per questo è stata lanciata la Fondazione IG-IBD, un’importante iniziativa a sostegno della ricerca e della gestione delle Mici in Italia, presentata oggi il XV congresso nazionale IG-IBD, la tre giorni organizzata dal Gruppo Italiano per lo Studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali a Riccione.
“Nella gestione delle Mici, le malattie infiammatorie croniche intestinali, stiamo assistendo a una rivoluzione della pratica clinica”, afferma Massimo Claudio Fantini, segretario generale IG-IBD. “Terapie avanzate, innovazioni e nuove tecnologie smart, come l’intelligenza artificiale, le tecniche endoscopiche avanzate e il telemonitoraggio, stanno offrendo opzioni sempre più personalizzate ed efficaci. In Italia, sebbene un dato preciso non esista, si calcola che queste malattie – continua – colpiscano circa 250 mila persone, un numero destinato ad aumentare considerevolmente entro la fine di questo decennio. È essenziale, dunque, sostenere percorsi di cura mirati e razionali per garantire un accesso equo alle cure, evitando sprechi e migliorando l’allocazione delle risorse. Il congresso IG-IBD offrirà quindi un’importante occasione per esplorare modelli gestionali che permettano di migliorare, in modo sostenibile, la qualità di vita dei pazienti affetti da Mici”.
La Fondazione IG-IBD si dedicherà principalmente alla ricerca scientifica su tutti i fronti: ricerca di base, traslazionale e clinica, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza e il trattamento di queste patologie complesse. Ad oggi, infatti, non esistono ancora dati epidemiologici italiani certi, né stime precise sull’impatto socioeconomico delle malattie infiammatorie croniche intestinali: per questo motivo tra le mission principali della Fondazione vi sarà la creazione di un sistema di raccolta dati su scala nazionale dedicato alle Mici, uno strumento essenziale per supportare progetti di ricerca.
Nonostante numerose linee guida e documenti di consenso, gli standard di qualità delle cure per queste patologie risultano ancora eterogenei sia a livello internazionale che nazionale. Nel 2020, l’European Crohn’s Colitis Organisation (ECCO) ha pubblicato un position paper sui criteri di qualità delle cure, definendo standard minimi essenziali in tre ambiti: struttura, processo e risultati. Questo documento, frutto di un’analisi rigorosa della letteratura e della collaborazione tra esperti e rappresentanti dei pazienti, fornisce criteri che ogni unità Mici può adottare o adattare al proprio contesto. In Italia, IG-IBD ha deciso di riprodurre, tramite una Consensus Delphi, lo stesso processo di analisi e generazione di standard di qualità delle cure adottabili nel nostro paese.
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