Salute 5 Novembre 2024 16:18

Malattie vascolari: responsabili del 22% dei decessi. Istituita la Consulta con il patrocinio di Agenas e Iss

A Welfair 2024 presentata la nascita della Consulta per le Malattie Vascolari che unisce le grandi Società scientifiche. Queste patologie sono facili da prevenire, ma se trascurate possono essere talmente gravi da condurre all’amputazione o alla perdita della vita

di I.F.
Malattie vascolari: responsabili del 22% dei decessi. Istituita la Consulta con il patrocinio di Agenas e Iss

Dietro quasi ogni patologia cronica si trova o si affianca una malattia vascolare. “Ischemie degli arti, aneurismi, ostruzioni carotidee, aterosclerosi, flebo e linfopatie e tumori vascolari sono tra le più importanti cause di mortalità e invalidità nel nostro Paese – dice il professor Gaetano Lanza, Presidente della Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare (SICVE) -. E sono responsabili del 22% delle morti, subito dopo infarto miocardico (28%) e ictus cerebrale (25%). Oltretutto, le malattie vascolari risultano in costante aumento per l’incremento nella popolazione dell’etá media e di diversi fattori di rischio quali ipertensione arteriosa, diabete mellito, dislipidemie, obesità, fumo, inquinamento, comportamenti e stili di vita non corretti, alimentazione errata e inoltre per predisposizioni genetiche”. “Una peculiarità della malattia arteriosa degli arti inferiori, per esempio, è di rappresentare un importante fattore di rischio per patologie arteriose in altri distretti corporei: i pazienti affetti da arteriopatia periferica hanno un rischio molto elevato di presentare patologia coronarica o carotidea, con un corrispondente aumento del rischio di infarti ed ictus”, aggiunge il professor Angelo Santoliquido, Presidente del Collegio Italiano di Flebologia (CIF). “Accanto a queste ci sono poi le flebopatie croniche e acute, alcune delle quali responsabili di Embolia Polmonare a rischio di morte improvvisa” dice ancora il dottor Roberto Di Mitri, Presidente della Societá Italiana di Flebologia.

Patologie sempre più frequenti in una popolazione che invecchia

Sono, inoltre, sempre più frequenti in una popolazione che invecchia, fragile e polipatologica: un bacino di “oltre quattro milioni di persone che vivono sole, 800mila persone in cure palliative, e almeno 650mila con disabilità – precisa poi il dottor Claudio Novali, Primario emerito di Chirurgia Vascolare – Ospedale di Cuneo Presidente Associazione Pazienti Malattie Vascolari Titoccotoccati APS –.  È in questo bacino che la malattia aterosclerotica agli arti inferiori (AOCP) – che colpisce oltre il 20% dei pazienti con più di 70 anni – può sviluppare, quando non correttamente curata l’ischemia critica agli arti inferiori, responsabile nel 50% di questi pazienti delle amputazioni: oltre 11mila ogni anno in Italia. Fra l’altro, un paziente amputato ha un rischio maggiore di incorrere a complicanze cardiache, cerebrali e di mortalità. I dati in nostro possesso ci dicono che oltre il 50% dei pazienti amputati non hanno avuto un percorso di presa in carico corretta e tempisticamente efficiente”.

Nasce la Consulta per le Malattie Vascolari

È per far fronte a questo scenario quanto mai complesso e urgente che nasce la Consulta delle Società Scientifiche e Associazioni Pazienti per le Malattie Vascolari, presentata a Welfair, la Fiera del Fare Sanità. La Consulta unisce alcune tra le più importanti associazioni scientifiche del settore: la Società Italiana di Chirurgia Vascolare Endovascolare (SICVE), l’Associazione Flebologica Italiana (AFI); il Collegio Italiano di Flebologia (CIF); la Società Italiana di Flebologia (SIF); la Società di FleboLinfologia (SIFL); la Società per lo Studio delle Anomalie Vascolari (SISAV); l’Associazione Pazienti Prevenzione Malattie Vascolari (TTT). “In sintesi, la Consulta – spiega Lanza – nasce per portare le malattie vascolari al centro dell’attenzione e della pianificazione sanitaria. Parliamo alle Istituzioni e ai decisori sanitarie parliamo ai cittadini”. “Abbiamo bisogno di programmi di educazione, prevenzione, diagnosi, cura e presa in carico dei pazienti per ridurre un impatto sociale ed economico che, solo per la Malattia Venosa Cronica (MCV) a titolo d’esempio, interessa il 40% della popolazione generale e incide per il 2% dell’intera spesa sanitaria”, interviene Maurizio Ronconi, Direttore. S.C. Chirurgia Generale ASST Spedali Civili di Brescia e Presidente Associazione Flebologica Italiana.

L’importanza delle Linee Guida

“Nel campo estremamente delicato delle anomalie vascolari – malattie rare che colpiscono il 4-10% della popolazione, congenite e particolarmente invalidanti nell’età fragile dell’adolescenza, l’Italia oggi ha accumulato una grande competenza chirurgica, – evidenzia il professor Francesco Stillo, Ex Presidente della Società Italiana per lo Studio delle Anomalie Vascolari (SISAV) – . Negli anni ‘90, l’80 % dei pazienti in Francia per queste patologie proveniva dall’Italia. Dopo grandi investimenti fatti dai medici per imparare e perfezionare le tecniche, questa percentuale è scesa al 5%. Oggi rischiamo di perdere il patrimonio di conoscenze accumulate, perché le uniche strutture rimaste sono cliniche convenzionate mentre le liste di attesa si allungano. Immaginiamo un giovane adolescente in uno dei momenti più delicati della sua vita, costretto ad aspettare mesi per ricevere un trattamento per una malformazione che è sia fisicamente invalidante che psicologicamente molto difficile da accettare. Abbiamo bisogno di investire in almeno tre Centri Specializzati pubblici sul territorio nazionale. Il punto di partenza devono essere le Linee Guida che abbiamo realizzato con l’approvazione del Ministero della Salute nel 2021”. Ultimi ma non ultimi, i “linfedemi cronici degli arti, patologie altamente invalidanti anche in pazienti giovani”, conclude il dottor Maurizio Pagano, Presidente della Società Italiana di FleboLinfologia.

 

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