«I primi due casi di infezione non devono alimentare l’isteria che già si sta diffondendo nel Paese – spiega il presidente della Federazione dei medici internisti ospedalieri Manfellotto – . Per ogni dubbio, chiamare il proprio medico o il numero verde gratuito 1500, istituito dal Ministero della Salute»
«I primi due casi di infezione da coronavirus in Italia non devono ora alimentare l’isteria che già si sta diffondendo nel Paese, proprio mentre si avvicina il picco influenzale, perché in questo modo si rischia un corto circuito che manderebbe in tilt i nostri già sovraffollati ospedali». A lanciare l’allarme sul pericolo della paura incontrollata è il Presidente FADOI, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, Dario Manfellotto.
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«Le strutture sanitarie sono già pronte ad accogliere con percorsi dedicati e misure rigorose di profilassi i casi realmente sospetti che, è bene ricordarlo, non possono essere attribuiti ai semplici sintomi influenzali, ma devono includere anche la provenienza dalle zone infette o il contatto stretto con persone contagiate nei 14 giorni precedenti l’inizio dei sintomi».
«Il panico, la disinformazione, l’acquisto forsennato di mascherine non aiutano ad affrontare il problema. Per ogni dubbio – conclude Manfellotto – la cosa migliore da fare è chiamare il proprio medico o il numero verde gratuito 1500, istituito dal Ministero della Salute, che offre in diverse lingue tutte le informazioni necessarie».
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