Lo studio: con uso quotidiano +42% di rischio di ictus e +25% di rischio di infarto rispetto a chi non usa cannabis
Fumare, svapare e persino ingerire cannabis aumenta significativamente i rischi di ictus, infarto, arterosclerosi, oltre a numerosi altri disturbi cardiovascolari. Questo incremento di pericolo per la salute cuore, specifica uno studio americano pubblicato nei giorni scorsi, si manifesta anche se una persona non ha mai fumato tabacco nel corso della vita e non presenta ulteriori fattori di rischio.
“In qualunque modo sia stata assunta la marijuana, il suo utilizzo è stato associato ad un aumento di eventi cardiovascolari gravi, come infarti, ictus i danni alla salute del cuore”, precisa il rapporto del Massachusetts General Hospital di Boston, condotto su 430mila americani dal 2016-2020. Tra i più colpiti coloro che consumano cannabis quotidianamente. Nello studio la stragrande maggioranza (74%) dei partecipanti fumava o svapava l’erba: in media nell’intero gruppo dei volontari seguiti, senza distinzioni di età o sesso, i rischi di ictus hanno fatto un balzo del 42% rispetto ai non consumatori di cannabis, e quelli di infarto sono saliti del 25%.
Ma per i più ‘giovani’, ossia chi aveva meno di 55 anni, le probabilità combinate di avere un ictus, un infarto, e malattie cardiache sono risultate più alte del 36%. Pubblicato sul ‘Journal of the American Heart Association‘ lo studio si è basato su sondaggi condotti dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) su persone tra i 18 ed i 75 anni. “II nostri dati – dice Abra Jeffers, autore dello studio – mostrano che fumare cannabis danneggia la salute cardiaca almeno quanto il fumo tabacco. Ma l’ uso di quest’ultimo sta diminuendo, mentre – conclude – il consumo di marijuana cresce”.
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