Salute 20 Aprile 2022 11:46

Mascherine al chiuso: nella diatriba tra il sì e il no il pericolo è (continuare a) utilizzarle male

Triassi (Federico II): «Procediamo per gradi, nelle scuole rimangano le chirurgiche»

Mascherine al chiuso: nella diatriba tra il sì e il no il pericolo è (continuare a) utilizzarle male

Dopo aver detto addio alle mascherine all’aperto, gli italiani si preparano a un altro passo importante dopo più di due anni di pandemia e soprattutto dopo la fine dello stato di emergenza decretato lo scorso 31 marzo: poter fare a meno di indossare la mascherina anche nei luoghi chiusi.

Il 1° maggio dovrebbe essere la data fatidica, ma complice una curva di contagi non ancora del tutto rassicurante e forse anche lo scarso livello di adesione alla seconda dose booster, non è escluso che il governo faccia un passo indietro. Come in tutte le occasioni in cui c’è stato da decidere se modificare o meno una prassi dettata da ragioni epidemiologiche in vista di un miglioramento reale o tendenziale della curva pandemica, gli schieramenti sono quelli degli aperturisti e chiusuristi.

Se da un lato ormai chiunque ha preso coscienza dell’importanza delle buone pratiche di prevenzione e dimestichezza con l’uso dei dispositivi di protezione individuale, non si può negare che delle mascherine si continua a fare spesso un uso non propriamente conforme ai dettami originari. Dalla stessa Ffp2 utilizzata per giorni e giorni, alla chirurgica riposta in tasca magari vicino ad oggetti potenzialmente contaminati (chiavi, cellulare), la riflessione da farsi è duplice. Perché se da un lato abbandonare definitivamente le mascherine potrebbe essere un salto nel vuoto, esponendoci letteralmente a viso aperto al virus, dall’altro continuare a usarle male, soltanto per rispettare una regola, potrebbe esporci a un rischio maggiore.

Di questo paradosso (ma non solo) abbiamo parlato con la professoressa Maria Triassi, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, già direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica nello stesso ateneo.

Luoghi aperti, luoghi chiusi… luoghi affollati

«Credo che la dirimente sull’uso o meno delle mascherine in luogo chiuso – afferma – sia data dal numero di persone che, caso per caso, occupa quel determinato luogo. Per intenderci, nei luoghi affollati l’obbligo dovrebbe restare in vigore. Così, come nelle scuole, in questi ultimi due mesi credo che lo sforzo di mantenere almeno le chirurgiche vada fatto, visto e considerato che la curva di contagi non frena in modo deciso. La strategia vincente dovrebbe essere quella di procedere per gradi: ad oggi resistiamo con le chirurgiche, domani quando la curva sarà ben puntata verso il basso, potremo pensare a liberarcene del tutto. È innegabile che nonostante la mitigazione data dai vaccini e dalla minore aggressività delle nuove varianti, la situazione epidemiologica non sia rosea come speravamo a questo punto: non mettiamo quindi il carro davanti ai buoi, non facciamoci prenderci dall’ansia del “liberi tutti”: allentiamo le restrizioni ma con discernimento».

Mascherina usata male? Il pericolo non è (solo) il Covid-19

«Una mascherina Ffp2 ha una efficacia di circa 12 ore, per cui un giorno la teniamo su, ad esempio, 6 ore, il giorno dopo possiamo benissimo riutilizzarla per il tempo rimanente, magari per essere più sicuri possiamo igienizzarla con uno spray. Ma più di due giorni non è assolutamente opportuno utilizzarla». Perché? «Perché non esiste solo il Covid-19, ma moltissimi altri virus e batteri. È chiaro che quindi il riutilizzo è controproducente e tanto più è frequente, tanto più aumentano le probabilità di contaminazione con innumerevoli agenti patogeni». E le mascherine di tessuto? «Inutili, quasi come non averle. O meglio, sono utili come copertura puramente estetica per le mascherine chirurgiche».

Archivieremo mai davvero la pratica “mascherine”? Sì, a patto che…

«Per dire definitivamente addio alle mascherine aspettiamo quel momento (e arriverà) in cui la pandemia sarà dichiarata socialmente finita, quando cioè la convivenza tra noi e il virus sarà pacifica e gestibile nell’ordinario».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...