L’esperto: «Per dimostrarlo, alcuni ricercatori hanno sottoposto a risonanza magnetica studenti correttamente idratati ed altri disidratati. Le immagini ottenute hanno mostrato una massa cerebrale ridotta in coloro che non avevano bevuto abbastanza»
Se qualcuno ha paragonato l’esame di maturità ad una maratona non ha affatto sbagliato. Proprio come il maratoneta, anche lo studente deve prestare la massima attenzione al suo livello di idratazione. «Come l’atleta avrà una resa muscolare inferiore se beve poco o in quantità inadeguate, anche i maturandi che non provvederanno ad ingerire la giusta quantità di acqua avranno una performance scolastica più scadente».
È Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation, ad avvertire i quasi 470 mila giovani che tra poche ore si troveranno ad affrontare uno dei momenti più emozionanti della propria vita: l’esame di maturità. Un momento temuto da tanti, un importante traguardo spesso accompagnato da elevati ritmi di studio e picchi di stress ed ansia che influenzano in maniera negativa lo stile di vita. Riposo, sana alimentazione e corretta idratazione dovrebbero invece rimanere alla base della routine giornaliera.
«Studi scientifici – continua Zanasi – hanno dimostrato che la disidratazione causa scarsa concentrazione, affaticamento mentale e una diminuzione della prestazione. In altre parole, chi beve poco rende meno. Per dimostrarlo, alcuni ricercatori hanno sottoposto a risonanza magnetica studenti correttamente idratati ed altri disidratati. Le immagini ottenute hanno mostrato una massa cerebrale ridotta in coloro che non avevano bevuto la quantità di acqua necessaria. In una giornata sarebbe opportuno bere almeno un litro e mezzo di acqua – dice lo specialista – quantità che andrebbe aumentata se fa particolarmente caldo o se si tende a sudare».
Basta una condizione di moderata disidratazione, con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, per andare incontro a segnali come mal di testa e stanchezza, cui si possono associare riduzione della concentrazione, dell’attenzione e di esecuzione anche di compiti semplici. Prestare attenzione alla propria idratazione è dunque d’obbligo non solo nei giorni in cui si affrontano le prove di maturità, ma anche durante tutto il periodo di studio.
Se tra tutti gli studenti è già ben nota la “pausa caffè”, sarebbe buona abitudine che tra i maturandi si diffondesse anche la “pausa-acqua”: «Alzarsi dalla sedia e fare un break per bere un bicchiere di acqua è fondamentale per migliorare le prestazioni del nostro cervello. Se a tutto ciò – aggiunge Zanasi – abbiniamo anche momenti di relax il risultato sarebbe ancora più vantaggioso».
Ma chi è troppo concentrato sullo studio potrebbe non rendersi conto di essere disidrato: «Il primo campanello d’allarme è sicuramente la sete, ma non dovremmo mai arrivare ad avere questa percezione – avverte l’esperto – . Per evitarlo, gli studenti potrebbero preparare già dal mattino, sulla loro scrivania se sono a casa o nello zaino se sono a scuola, tre bottiglie da mezzo litro da sorseggiare durante l’arco della giornata».
Per migliorare ulteriormente i risultati è possibile contribuire all’idratazione del nostro organismo attraverso l’alimentazione. È sbagliato lasciarsi andare al digiuno da “stomaco chiuso”, ma anche mangiare velocemente per tornare più in fretta possibile sui libri. No alle nottate di studio e a non concedersi qualche pausa per riposare anche durante la giornata. «Cibi come frutta e verdura non solo saziano ma dissetano – commenta l’esperto – offrendo un apporto ulteriore di liquidi. Pensiamo ad esempio ai benefici derivanti da un cocomero costituito per il 95 % da acqua». E allora ecco l’ultimo consiglio del dottor Zanasi per i maturandi 2019: «Prima di uscire, oltre all’acqua, ricordatevi di portare con voi un frutto: lo spuntino ideale da consumare durante il vostro esame». Provare per credere.