Dopo il drammatico epilogo dell’intervento di chirurgia estetica in cui ha perso la vita una ragazza di 22 ani a Roma, il Presidente della Fnomceo invita i cittadini a verificare il più possibile quanto diffuso attraverso i Social
“Sono sempre più i cittadini che si chiedono se le informazioni che i professionisti postano sui social siano reali o meno e se possano servire per scegliere un professionista. Ecco, noi pensiamo che sia opportuno che i cittadini verifichino, ogni volta che hanno dei dubbi, se il medico è iscritto all’Ordine e quindi abilitato a esercitare”.
Questo il consiglio che il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, dà – in un video per FNOMCeO Tg Sanità – ai cittadini che hanno bisogno di scegliere un medico. I cittadini possono infatti verificare che il professionista sia iscritto all’albo sulla sezione “Anagrafica” del Portale della Fnomceo.
“D’altra parte – continua Anelli – la ricerca del nome e cognome del medico e della città in cui esercita, sul sito della Federazione, dà la possibilità di verificare anche i titoli. Inoltre, ci sono tante possibilità che i medici possono offrire in termini di formazione e qualificazione: non tutti questi titoli possono essere riportati sul sito della Federazione, per cui anche l’iscrizione alle società scientifiche o i percorsi di formazione costituiscono ulteriori elementi per considerare che il professionista sia adeguatamente formato”.
Avvertimenti, questi, che diventano ancora più importanti alla luce dei recenti fatti di cronaca: ultimo, la morte di una ragazza che si era affidata a TikTok per la scelta del medico per un intervento al naso.
“Circa, invece, la formazione per la medicina estetica – aggiunge – non esiste una specializzazione ufficiale in questo campo; la medicina estetica può essere praticata da tutti i medici. Certamente, ad esempio, i chirurghi, i chirurghi plastici, i dermatologi, gli otorini sono tra quelli più formati per svolgere questo tipo di attività, ma ogni medico può intraprendere un percorso di formazione specifica e esercitare sulla base delle competenze acquisite sul campo. Anche in questo caso, però, il medico ha il dovere di illustrare al cittadino il proprio percorso formativo, le competenze e i titoli acquisiti”.