Salute 28 Aprile 2014 18:29

Camici bianchi in fuga… bye bye Italia

Negli ultimi quattro anni l’esodo ha riguardato 5mila giovani. All’estero, soprattutto in Inghilterra, trovano lavoro e guadagni. E fanno anche carriera.

Camici bianchi in fuga… bye bye Italia

Nell’immaginario collettivo il dottore arriva con la sua borsa piena di tutto il necessario per la visita. Il futuro porta a pensare che quell’ingombro possa essere sostituito da uno smartphone o da un tablet, ma il presente – per i medici italiani –  è, invece, una pesante valigia carica di rabbia e amarezza. I dati sono, infatti, ancora impietosi: dal 2009 al 2013 sono oltre 5mila i medici italiani emigrati all’estero.

Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane, durante la presentazione del Rapporto Osservasalute 2013, ha commentato questa notizia con toni piuttosto duri: “Non se ne stanno andando per scelta o di propria volontà – ha detto – ma è il sistema che li sta cacciando”. I motivi di un vero e proprio esodo di massa sono noti da tempo e proprio per questo la polemica imperversa. In media, ogni anno, si laureano in Medicina 8mila persone, ma ci sono solo 3mila posti nelle scuole di specialità: ci sono, dunque, circa 5mila neo-medici l’anno con un futuro incerto. Altri Paesi – per loro fortuna – sono pronti ad accoglierli con contratti allettanti.

Ma dove vanno i medici italiani? Il fenomeno è in rapida evoluzione e si fatica ad avere stime ufficiali. Seguendo la mappa di forum e gruppi che spuntano come funghi su internet e sui social network, dove si creano vere e proprie comunità di camici bianchi italiani all’estero, si nota come l’Inghilterra sia la meta più gettonata. In tanti scelgono anche Svizzera, Francia e Germania anche se, a quanto pare, la nuova “Eldorado” dei medici in fuga potrebbe diventare la Svezia.  Ricciardi chiude il suo intervento con una provocazione: “Presto ci potremmo ritrovare a dover andare all’estero per farci curare dai nostri medici”. Sempre più giovani decidono di terminare la specializzazione in Gran Bretagna, allettati non solo da maggiori possibilità di trovare un impiego, ma anche da stipendi superiori e perfino opportunità di fare rapidamente carriera. Il veneziano Simone Speggiorin è diventato una sorta di icona in questo senso: ad appena 36 anni è il più giovane cardiochirurgo a capo di un’unità (l’equivalente del primario italiano) di tutta l’Inghilterra.

Ma c’è anche un altro problema che investe la sanità italiana. Secondo i dati dell’Ocse i medici italiani sono tra i più vecchi del mondo (il 43% dei medici in attività ha più di 55 anni) e solo il 9% degli under 35 ha un impiego in campo sanitario. Anche questo è alla base dell’esodo dei giovani verso l’estero e, tra qualche anno, si potrebbe essere costretti a reclutare medici stranieri. E sarebbe l’ennesima beffa.

Articoli correlati
Il futuro della ricerca passa per le nanotecnologie. La storia di Angelo Accardo, cervello in fuga
Il professor Angelo Accardo, “nanotecnologo” della Delft University of Technology (TU Delft) in Olanda e cervello in fuga, lavora alla creazione di micro-ambienti cellulari ingegnerizzati che tentano di imitare il tessuto cerebrale umano. Tali microstrutture biomimetiche possono portare a importanti sviluppi nel campo delle malattie del neurosviluppo e dei tumori del cervello
di Francesco Torre
Francesco Wirz, l’italiano che ha operato l’uomo dai tre volti: «In Francia fiducia ai giovani, così si formano i chirurghi»
«Ho fatto tutto quello che, chirurgicamente, avrei potuto fare nella mia vita, ma non mi sento un vincente, perché ho dovuto lasciare il mio Paese. I giovani devono andare all’estero per scelta, non perché sono obbligati»
Sanità internazionale
Restare o partire? Il dubbio dei giovani medici...
La protesta dei Giovani Medici: flash mob al MIUR
Chiesta trasparenza e meritocrazia nelle selezioni e un piano triennale per gli sbocchi lavorativi
Medici in fuga: la Germania “fa shopping” di camici bianchi italiani
L'Istat registra un nuovo picco di partenze: il Regno Unito resta la meta preferita, ma i tedeschi insidiano il primato con un portale che offre 8mila posti di lavoro in campo sanitario
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...