Il presidente di Fnomceo Anelli scrive una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sollecitare l’attenzione sulla normativa che permette l’impiego di medici extracomunitari in deroga al normale iter di riconoscimento dei titoli e all’obbligo di iscrizione all’ordine
Una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per «sollecitare la Sua autorevole attenzione» sulla normativa che permette l’impiego di medici extracomunitari in deroga al normale iter di riconoscimento dei titoli e all’obbligo di iscrizione all’Ordine. A scriverla, oggi, a meno di 48 ore dal World Patient Safety Day e dalla Giornata nazionale per la sicurezza delle Cure, il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli. «Quella scelta motivata dallo stato pandemico sanitario e mirata ad affrontare un’emergenza del calibro del Covid-19 – scrive Anelli nella lettera – desta evidentemente notevoli perplessità se applicata ad altre circostanze, atteso che attenua le garanzie poste in via ordinaria a presidio della sicurezza delle cure in favore del cittadino».
Nel frattempo sono sempre di più le Regioni che scelgono questa via per far fronte alla carenza di specialisti: dopo la Calabria che ha stretto un accordo con una società di servizi cubana per far arrivare 500 medici, è stata la volta della Puglia, che ha avviato un’interlocuzione per reclutare medici albanesi, e della Sicilia, che guarda invece all’Argentina. Ora la Fnomceo chiede di rivedere la normativa che, introdotta la possibilità della deroga per far fronte alla crisi sanitaria legata alla pandemia di Covid, la ha poi prorogata ben oltre la fine dello stato di emergenza, sino al 31 dicembre 2023. Mettendo a rischio, secondo i rappresentanti dei medici italiani, un sistema di controlli e di garanzia per la sicurezza, appunto, delle cure e per la qualità dell’assistenza.
«Il riconoscimento dei titoli e, in generale, le modalità ordinarie di esercizio della professione medica sono strumenti che consentono un controllo preventivo sulla preparazione, sulla formazione e sulla qualificazione di medici provenienti dall’estero, tutti controlli ai quali un medico italiano è sottoposto senza eccezioni», scrive Anelli nella lettera. «In tal senso non sembra superfluo richiamare la procedura ordinaria di riconoscimento dei titoli esperita presso il Ministero della Salute, tuttora operante».
«In altri termini – argomenta Anelli – la comparazione tra i due interessi, in senso giuridico, che vengono in rilievo – e cioè la sicurezza delle cure e il ricorso a mezzi straordinari di reclutamento del personale – a parere della scrivente Fnomceo, Ente pubblico non economico, sussidiario dello Stato, non appare giustificare la deroga al sistema di garanzia, specie se questa è determinata da esigenze, tengo a ricordare più̀volte segnalate dalla Fnomceo, che, pur impattando sull’assistenza, sono tutt’altro che improvvise e non altrimenti gestibili con strumenti ordinari».
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