Alla Fondazione Santa Lucia specializzata in riabilitazione motoria il Maestro Shi Yan Hui, Monaco Guerriero di 34esima generazione, rappresentante ufficiale del Tempio Shaolin, ci svela i segreti dei meridiani e della meditazione Chan…
Una sintesi tra Buddismo e arti marziali che coniuga una profonda unione tra fisico e mente. Ecco l’anima del monastero Shaolin che svetta sul monte Sōngshān in Cina, nell’attuale regione dell’Henan. Gli esercizi e gli allenamenti Shaolin sono da millenni alla base del benessere fisico e mentale ottenuto attraverso la pratica delle arti marziali (Wu), della meditazione (Chan) e dell’osservanza della medicina tradizionale cinese (Yi).
«La medicina tradizionale cinese si basa sul concetto di unicum tra corpo e mente» spiega il Maestro Shi Yan Hui, Monaco Guerriero di 34esima generazione, rappresentante del Tempio Shaolin, temporaneamente in Italia per diffondere gli insegnamenti della cultura cinese.
La Medicina Cinese è un bagaglio antichissimo di cura completo, nato nell’antico Oriente e utilizzato per oltre 2.500 anni e in Occidente da oltre cento. Questo tipo di disciplina è definita “olistica” perché fonda ogni sua teoria su un concetto di base: il corpo umano è pieno di energia; l’energia è lo spirito, cioè pensieri ed emozioni. Ma anche il fisico è energia, cambia soltanto il grado di densità attraverso il quale l’energia si manifesta. Dunque la medicina cinese opera sia sull’astratto che sul concreto.
A far parte della medicina tradizionale cinese, che rientra nella cultura Shaolin, sono le arti marziali, quelle pratiche fisiche, mentali e spirituali legate al combattimento. In origine le arti marziali erano una disciplina destinata ad incrementare la forza del guerriero in battaglia, oggi rappresentano un percorso di miglioramento individuale e di attività fisica completa. «Le arti marziali allenano due sensi – spiega Shi Yan Hui attualmente impegnato a diffondere i suoi insegnamenti presso la Fondazione Santa Lucia di Roma specializzata in riabilitazione motoria – prima l’aspetto concreto, la forma i movimenti e poi l’astratto, cioè la mente e lo spirito. Questa commistione crea energia e rinvigorisce il corpo potenziando la circolazione del sangue che scorre più veloce e accrescendo il nostro vigore insieme alle difese immunitarie».
«Serve curare non solo il sintomo della malattia – prosegue il Maestro Shaolin – ma anche la radice del problema. Curare profondamente la malattia significa trovare il nocciolo e partire da quello per guarire. Se si cura solo la manifestazione sintomatologica del malessere allora la malattia prima o poi tornerà».
In occidente c’è un disequilibrio tra mente e corpo, tiene a specificare Shi Yan Hui «lo sbaglio è concentrarsi sulle manifestazioni visibili, sull’apparenza, serve la meditazione, serve l’esercizio per la mente. Attraverso la meditazione Chan e attraverso le arti marziali si aiuta la mente ed è così che si raggiunge il massimo della potenzialità, di conseguenza il corpo si rilassa e diventa più agile».
Tempio di Shaolin e Maestro Shi Yan Hui, la Gallery:
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