I nuovi scenari del settore farmaceutico illustrati dal presidente di Farmindustria: «Il progresso garantisce longevità: ogni tre mesi ne guadagniamo uno in più di vita»
Per il comparto sanità il 2016 si è chiuso con molteplici novità. Infatti l’approvazione della Legge Bilancio 2017 ha determinato una svolta nel settore, con il timbro sui 113 miliardi di euro per il Fondo Sanitario tra cui un fondo di 500 milioni annui per i farmaci innovativi per l’Epatite C e altri 500 milioni per i nuovi oncologici. L’innovazione e la ricerca occupano un posto di prim’ordine per il settore farmaceutico e il futuro procede in questa direzione. A testimoniarlo Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria.
L’innovazione in che modo si sta relazionando con la filiera del farmaco e quali saranno le prospettive future?
«L’innovazione procede di pari passo con la farmaceutica, stiamo assistendo ad una nuova rinascita e come spesso ha detto il Ministro Lorenzin, “stiamo passando dall’età del bronzo all’età dell’oro”. L’anno scorso AbbVie ha approvato 45 farmaci innovativi, in Europa ne sono stati approvati altri 39 caratterizzati da nuove molecole, inoltre 7mila sono ancora in via di sviluppo. L’innovazione, combinata con i farmaci, sta portando dei risultati straordinari, la scoperta del genoma ci ha fatto passare dalla semplice molecola chimica alle molecole biotecnologiche. Oggi abbiamo gli anticorpi monoclonali, abbiamo farmaci Careers, la possibilità di fare delle terapie ‘personalizzate’ tarate sulle esigenze fisiche di ogni paziente. Insomma, l’innovazione sta cambiano profondamente il modo di fare medicina e i risultati sono visibili a tutti. Infatti è evidente che malattie una volta non curabili adesso sono assolutamente gestibili. Basta pensare a un indicatore straordinario che è l’aspettativa di vita. Siamo uno dei paesi più longevi al mondo, ogni tre mesi guadagniamo un altro mese di vita, il che significa 6 ore al giorno di vita in più rispetto ai nostri antenati. Credo che questo sia un dato importante anche per affermare la validità del nostro Servizio sanitario nazionale ma il merito soprattutto va riconosciuto all’innovazione e alla ricerca, in modo particolare a quella farmaceutica».
Un altro aspetto rivoluzionario determinato dal progresso è rappresentato dalle App. Esistono infatti applicazioni direttamente connesse alla filiera del farmaco. Può parlarcene nel dettaglio?
«Si tratta di App molto importanti. Le applicazioni che ritengo siano una vera e propria rivoluzione sono proprio quelle che ricordano ai malati cronici di ricordarsi di assumere i farmaci. L’aderenza alla terapia è fondamentale perché porta esiti di cura importanti e garantisce anche un risparmio per il Servizio sanitario perché diminuisce le percentuali di ospedalizzazione. Ci sono studi che lo dimostrano: se i pazienti diabetici aderissero al 90% della terapia risparmieremmo il 30% di costi di ospedalizzazione».