La Federazione dei medici internisti condanna il gravissimo atto intimidatorio subito da Francesco Nasso primario della medicina Interna di Polistena il cui studio a Taurianova è stato bersagliato da 6 colpi di proiettili sabato scorso
«La violenza e le intimidazioni sono inaccettabili e ingiustificabili: i medici, gli operatori sanitari sono lì per aiutare, per curare e non devono diventare un bersaglio da colpire. Gli internisti ospedalieri sono in prima linea e vivono tutti i giorni un altissimo rischio professionale e personale». Commenta così il presidente della Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri), Dario Manfellotto il gravissimo atto intimidatorio subito da Francesco Nasso primario della medicina Interna di Polistena il cui studio a Taurianova è stato bersagliato da 6 colpi di proiettili sabato scorso.
«A nome della Federazione e di tutta la comunità dei medici internisti – sottolinea Manfellotto – al collega Nasso, past president della FADOI Calabria, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza per un atto su cui speriamo che le autorità competenti facciano luce al più presto. Purtroppo gli episodi di violenza nei confronti dei medici e del personale sanitario ormai da alcuni anni riempiono le cronache quotidiane e nonostante gli interventi messi in campo non accennano a diminuire creando un enorme disagio nei professionisti che oltre alle difficoltà quotidiane dovute alle criticità del nostro Ssn sono costretti a lavorare e vivere nella paura». E conclude: «Ora più che mai, è fondamentale una rivoluzione culturale volta a far comprendere ai cittadini che i medici e gli operatori sanitari sono dalla loro parte. E su questo tema la Fadoi non ha nessuna intenzione di abbassare la guardia».
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