Salute 1 Dicembre 2023 00:11

Melanoma: con immunoterapia pre-intervento 50% dei pazienti non ha bisogno di cure post

Da “ultima spiaggia” a terapia di prima scelta. Nel giro di pochissimi anni l’immunoterapia ha fatto un enorme salto di qualità tanto che oggi i clinici chiedono di estendere il ricorso ai cosiddetti inibitori dei checkpoint immunitari anche per la terapia neoadiuvante, cioè al trattamento prima dell’intervento chirurgico

Melanoma: con immunoterapia pre-intervento 50% dei pazienti non ha bisogno di cure post

Da “ultima spiaggia” a terapia di prima scelta. Nel giro di pochissimi anni l’immunoterapia ha fatto un enorme salto di qualità tanto che oggi i clinici chiedono di estendere il ricorso ai cosiddetti inibitori dei checkpoint immunitari anche per la terapia neoadiuvante, cioè al trattamento prima dell’intervento chirurgico. Ci sono infatti solide evidenze scientifiche, secondo le quali l’immunoterapia neoadiuvante riduce il tumore o ne può addirittura determinare la “scomparsa”: 1 paziente su 2 potrebbe non aver bisogno del trattamento adiuvante, cioè post-intervento. Inoltre i benefici dell’immunoterapia neoadiuvante si estenderebbero anche alla prevenzione delle recidive purtroppo ancora molto frequenti nei pazienti con melanoma in stadio III e IV operati (70/80%). Dati molto convincenti ci sono sul melanoma in fase iniziale e metastatico, il tumore al seno triplo negativo e per il cancro polmonare non a piccole cellule. Questo è uno dei temi centrali affrontati a Napoli in occasione dei due mega-eventi in corso a Napoli, l’Immunotherapy e Melanoma Bridge.

Ascierto: “Chiediamo all’Aifa l’estensione dell’uso dell’immunoterapia neoadiuvante”

“I tempi sono ormai maturi”, sottolinea Paolo Ascierto, presidente del convegno e direttore del dipartimento di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli. “L’immunoterapia neoadiuvante ha tutte le carte in regola per diventare lo standard di trattamento per molti tipi di tumori. Per questo, insieme alla principali società scientifiche, chiediamo all’AIFA – continua – di procedere con l’estensione dell’indicazione del farmaco immunoterapico pembrolizumab, attraverso la Legge 648, anche in fase neoadiuvante. Tale cambiamento non avrebbe neanche un costo aggiuntivo: i cicli di terapia che vengono somministrati prima dell’intervento chirurgico, infatti, andrebbero a sostituire quelli che attualmente si fanno dopo”.

Il melanoma fa da apripista nell’immunoterapia

Proprio come per i vaccini anti-cancro a mRNA, a fare da apripista per l’immunoterapia neoadiuvante sono gli studi sul melanoma. “Oggi il melanoma è una delle aree di ricerca più attive nell’immunoterapia neoadiuvante”, spiega Ascierto. “Attualmente le linee guida nazionali (AIOM 2023) indicano come attuale standard terapeutico la somministrazione di terapia adiuvante post-chirurgia a partire dallo stadio II della malattia. La terapia neoadiuvante, cioè quella che viene somministrata prima della chirurgia nella malattia clinicamente o radiologicamente evidente, può essere somministrata – continua – solo all’interno degli studi clinici. All’istituto Pascale abbiamo da poco concluso lo studio NEO-TIM sulla terapia neoadiuvante nel melanoma, i cui risultati preliminari sono molto promettenti: nei casi di melanoma metastatico l’immunoterapia pre-intervento presenta un vantaggio significativo per i pazienti in termini di riduzione delle cellule tumorali nel tessuto coinvolto e, nel 50% dei casi può rendere addirittura superflua il ricorso al trattamento adiuvante, quello che viene somministrato dopo l’intervento. Sulla base delle sempre più numerose evidenze sull’efficacia dell’immunoterapia neoadiuvante, auspichiamo un rapido aggiornamento degli standard di trattamento”.

Con trattamento pre-intervento si riduce il tasso di recidive

I benefici dell’immunoterapia neoadiuvante si estenderebbero anche alla prevenzione delle recidive, eventualità quest’ultima purtroppo molto frequente nei pazienti con melanoma ad alto rischio in stadio III e IV operati. In questi pazienti, il tasso di recidiva a 5 anni è superiore al 70-80%, un rischio che si dimezza con l’immunoterapia adiuvante, cioè post-intervento, ma che potrebbe diminuire ancora con l’aggiunta dell’immunoterapia pre-intervemto. “Un recente studio pubblicato sul The New England Journal of Medicine, condotto su oltre 300 pazienti, ha dimostrato che con l’aggiunta dell’immunoterapia neoadiuvante è possibile ridurre del 20% il rischio di recidiva: la sopravvivenza libera da eventi si è infatti verificata nel 72% dei pazienti trattati con l’aggiunta dell’immunoterapia pre-operatoria contro il 42% dei pazienti trattati con la sola strategia adiuvante”, sottolinea Ascierto.

Ascierto: “Un cambio di paradigma per la cura di molti tumori”

Siamo dunque dinanzi a un vero e proprio cambio di paradigma supportato da un numero crescente di dati clinici, non solo per il melanoma. “Ad oggi sono in corso circa 50 studi clinici di fase III sull’immunoterapia neoadiuvante per vari tipi di cancro: dal carcinoma alla vescica muscolo invasivo a diverse neoplasie della mammella fino ai tumori gastrointestinali, ovarici, del rene, della testa e del collo e del polmone. L’efficacia della somministrazione dell’immunoterapia prima dell’intervento – conclude Ascierto – non è più solo un’ipotesi, ma una realtà clinica che ha degli importanti benefici sui pazienti e che, per questo, non possiamo più ignorare”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

Articoli correlati
Sarah Ferguson annuncia di avere un melanoma. L’oncologo Ascierto: “Outing è spot positivo per la prevenzione”
Sarah Ferguson, 64 anni, ex moglie del principe Andrea e madre della principessa Beatrice e della principessa Eugenia, ha ricevuto la diagnosi di un melanoma, scoperto mentre era in cura per un tumore al seno. E' stato il Sun a dare la notizia del melanoma, ma la notizia è rimbalzata sui media anche per rilanciare l'importanza della prevenzione
Linfoma follicolare, studio italiano “promuove” combo di due immunoterapici
Due farmaci immunoterapici sono meglio di uno, anche per le forme di linfoma più difficili da trattare. Uno studio multicentrico tutto italiano, condotto dalla Fondazione Italiana Linfomi, coordinato dall’IRCCS di Candiolo e dall’Ematologia ospedaliera delle Molinette di Torino, ha evidenziato che la combinazione di rituximab e lenalidomide rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti con linfoma follicolare recidivante/refrattario. I risultati del lavoro sono stati presentati al 65esimo meeting annuale dell’American Society of Hematology (ASH), che si conclude oggi a San Diego (USA)
Nella carne rossa e nei latticini si cela un nutriente che potenzia l’immunoterapia contro il cancro
Uno studio dell'Università di Chicago ha scoperto che nella carne e nei latticini provenienti da animali da pascolo come mucche e pecore, si cela un nutriente, l’acido trans-vaccenico (TVA), che l’organismo umano non può produrre da solo e che potrebbe essere in grado di rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro, oltre che a potenziare l’efficacia dell’immunoterapia
Tumori: dieta ricca di fibre «potenzia» l’immunoterapia
Una dieta ricca di fibre potrebbe aumentare l'efficacia dell'immunoterapia. L'alimentazione infatti avrebbe un impatto sul microbioma intestinale che, a sua volta, influenza anche l'effetto dei trattamento sui pazienti con tumore
di V.A.
Salute, Lilt Firenze: «Ecco le 5 regole per una sana abbronzatura»
La dermatologa Tripo: «Evitare l’esposizione prolungata al sole e, soprattutto, nelle ore più calde tre le 11 e le 16»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...