“Un Festival di successi aperto dal Premio Nobel May-Britt Moser che ha entusiasmato i tanti ragazzi presenti e gli addetti ai lavori”. Commenta così l’andamento del Festival della Scienza Medica di Bologna, Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae. “Ribadisco, c’è grande soddisfazione per aver riempito le sale di giovani. Speriamo che questo possa servire […]
“Un Festival di successi aperto dal Premio Nobel May-Britt Moser che ha entusiasmato i tanti ragazzi presenti e gli addetti ai lavori”. Commenta così l’andamento del Festival della Scienza Medica di Bologna, Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae.
“Ribadisco, c’è grande soddisfazione per aver riempito le sale di giovani. Speriamo che questo possa servire a migliorare un rapporto, adesso critico, tra la società italiana e la sua classe medica e scientifica. In particolare va fatto qualcosa per i medici e il personale sanitario, vittime troppe volte in questi mesi di aggressioni violente da parte dei pazienti e dei loro famigliari. La questione è culturale e parte dalle famiglie che devono per prime stare dalla parte di medici o di insegnanti e non dalla parte, sempre e comunque, dei ragazzi”, spiega l’ex Magnifico rettore dell’Università di Bologna.
“Ci sono, però, due aspetti che vanno presi in considerazione: la burocratizzazione della sanità italiana e il tempo di cura e di ascolto che i medici dedicano ai pazienti. Ed è proprio questo uno dei temi portanti del Festival di quest’anno”.