Salute 19 Aprile 2024 12:18

Microplastiche, il decalogo della Simi per proteggere la nostra salute dalle tossine inquinanti

Sesti (Simi)” Presenti anche nell’aria che respiriamo possono essere inalate e arrivare profondamente nei polmoni, causando anche problemi respiratori e aggravando condizioni come asma e bronchite”

Microplastiche, il decalogo della Simi per proteggere la nostra salute dalle tossine inquinanti

Un decalogo per proteggerci dalle microplastiche, tossine inquinanti che possono essere ingerite attraverso cibi e fonti d’acqua contaminate con ricadute sulla salute: lo hanno stilato gli esperti della Società Italiana di Medicina Interna (Simi). “Quello delle microplastiche resta un problema ancora largamente sottovalutato e misconosciuto, anche se profondamente impattante – spiega Giorgio Sesti, presidente della Simi -. Queste minuscole particelle di plastica, in genere invisibili a occhio nudo, hanno invaso ogni angolo del nostro pianeta, e rappresentano una minaccia significativa. Presenti anche nell’aria che respiriamo – continua – possono essere inalate e arrivare  profondamente nei polmoni, causando anche problemi respiratori  e aggravando condizioni come asma e bronchite. La consapevolezza del pubblico e l’educazione giocano un ruolo cruciale nel combattere l’inquinamento da microplastica”.L’ingestione di queste particelle provoca danni a tutti gli organi e apparati, determinando disturbi gastrointestinali e del microbiota, problemi riproduttivi, effetti cancerogeni, problemi neurologici (è  dimostrato che compromettono l’integrità della barriera emato-encefalica) e cardio-vascolari.

Alcuni consigli pratici

Tra le raccomandazioni degli esperti della Simi per salvaguardare la propria salute: ridurre il consumo di plastica monouso e optare per alternative riutilizzabili scegliere per l’abbigliamento le fibre naturali, installare filtri contro le microplastiche nelle lavatrici, evitare prodotti cosmetici contenenti microplastiche (alcuni possono contenere polimeri insolubili). L’ideale sarebbe poi consumare acqua filtrata, mangiare alimenti freschi e integrali, incentivare l’uso di pratiche di pesca sostenibili, ridurre al minimo l’acquisto di cibi confezionati in imballaggi e contenitori di plastica, smaltire correttamente i rifiuti. “Dovremmo cercare di adottare una serie di azioni individuali  -dice Nicola Montano, presidente eletto della Simi – volte a limitare l’esposizione alle microplastiche, anche se è chiaro che servirebbero iniziative politiche di ampio respiro, coordinate a livello internazionale”.

Il decalogo della SIMI per proteggerci dalle microplastiche

  1. Riduci il consumo di plastica monouso e optare per alternative riutilizzabili come bottiglie/borracce termiche in acciaio inossidabile, contenitori di vetro, borse della spesa (shopping) in tessuto.
  2. Scegliere per l’abbigliamento le fibre naturali. Nella scelta dei vestiti e dei tessuti, preferire sempre quelli in fibre naturali come cotone, lana, viscosa e canapa, rispetto a materiali sintetici come poliestere, poliammide, polipropilene e nylon (molto diffusi soprattutto nella fast fashion perché economici), che rilasciano microplastiche durante la produzione e il lavaggio.
  3. Installa filtri contro le microplastiche nelle lavatrici per catturare le microplastiche rilasciate dai tessuti durante i cicli di lavaggio, impedendo loro di entrare nel sistema idrico; così si rispetta di più l’ambiente ad ogni lavaggio.
  4. Evita prodotti cosmetici contenenti microplastiche. I microgranuli in polietilene (presenti in esfolianti, dentifrici, creme da barba e scrub a risciacquo) sono vietati dal 2020, ma i cosmetici possono contenere altri polimeri insolubili. Controlla dunque sempre l’elenco degli ingredienti in etichetta per assicurarti che non contengano PE (polietilene), PMMA (polimetil metacrilato), PET (polietilene tereftalato) e PP (polipropilene).
  5. Consuma acqua filtrata. Investi in un sistema di filtrazione dell’acqua di alta qualità per rimuovere le microplastiche e altri contaminanti dall’acqua di rubinetto, o scegli acqua minerale e bibite in bottiglia di vetro. Evita invece quelle in bottiglie di plastica.
  6. Previeni la contaminazione dei cibi con la plastica. Riduci al minimo l’acquisto di cibi confezionati in imballaggi e contenitori di plastica, optando per alternative in vetro, acciaio inossidabile, silicone o sacchetti di carta per ridurre il rischio di ingerire microplastiche. Anche in frigorifero, ridurre o eliminare l’uso di contenitori di plastica e pellicole.
  7. Mangia alimenti freschi e integrali. Scegli alimenti freschi e integrali anzichè prodotti processati e confezionati; questi ultimi, oltre ad esser meno salutari, potrebbero contenere livelli più alti di contaminazione da microplastica (per imballaggi di plastica e modalità di lavorazione).
  8. Sostieni pratiche di pesca sostenibili. Acquistando prodotti ittici provenienti da fonti sostenibili, riducendo la probabilità di consumare pesce e frutti di mare contaminati da microplastiche.
  9. Smaltisci correttamente i rifiuti. Pratica lo smaltimento responsabile dei rifiuti, separando la plastica quando possibile e gettandola nei bidoni designati; è un altro modo per evitare che la plastica inquini l’ambiente e contamini cibo e acqua.
  10. Sii ‘ambasciatore’ del cambiamento, dando il buon esempio e sensibilizzando familiari, amici e colleghi di lavoro sugli effetti dannosi delle microplastiche per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

I danni che le microplastiche provocano alla salute

  1. Ingestione: le microplastiche possono essere ingerite attraverso cibi e fonti d’acqua contaminate. Una volta ingerite si possono accumulare nel tratto gastrointestinale, dove e causare irritazione, infiammazione e disturbi gastrointestinali.
  2. Disfunzione del microbiota intestinale: le microplastiche ingerite, giunte nel tratto gastrointestinale possono alterare l’equilibrio del microbiota intestinale, essenziale per mantenere la salute digestiva e del sistema immunitario, contribuendo a causare malattie infiammatorie intestinali, obesità e disturbi metabolici.
  3. Effetti sull’apparato respiratorio: le microplastiche in sospensione nell’aria, possono essere inalate e causare dunque irritazione delle vie respiratorie e infiammazione, portando ad un peggioramento di condizioni come l’asma e la bronchite. L’esposizione cronica alle microplastiche nell’aria può anche compromettere la funzionalità respiratoria e aumentare la suscettibilità alle infezioni.
  4. Assorbimento di sostanze chimiche tossiche: le microplastiche possono assorbire e concentrare sostanze chimiche tossiche come pesticidi, metalli pesanti e inquinanti organici persistenti (POP) presenti nell’ambiente. Queste tossine assorbite con le microplastiche una volta ingerite possono comportare un rischio di tossicità sistemica e provocare effetti a lungo termine sulla salute.
  5. Effetti sul sistema immunitario: l’esposizione alle microplastiche e alle sostanze chimiche tossiche associate può compromettere la funzione del sistema immunitario, portando ad una maggior suscettibilità alle infezioni, alle allergie e alle malattie autoimmuni.
  6. Effetti neurologici: recenti ricerche suggeriscono che le microplastiche possano attraversare la barriera emato-encefalica e andare ad accumularsi nei tessuti cerebrali, dove potrebbero causare effetti neurotossici. L’esposizione prolungata alle sostanze neurotossiche rilasciate dalle microplastiche potrebbe dunque contribuire allo sviluppo di patologie neuro-degenerative quali la malattia di Alzheimer e di Parkinson e contribuire al decadimento cognitivo.
  7. Effetti sull’apparato cardiovascolare: un recente studio pubblicato su The New England Journal of Medicine, a firma di ricercatori italiani, ha dimostrato la presenza di microplastiche e nanoplastiche all’interno delle placche aterosclerotiche di alcuni pazienti. I soggetti con queste caratteristiche presentavano un rischio maggiorato del 450% di incorrere in un infarto, ictus o mortalità per tutte le cause, nell’arco dei successivi 2-3 anni, rispetto alle persone che non presentano microplastiche nelle placche.
  8. Interferenza endocrina (endocrine disruption): alcune sostanze chimiche presenti nelle microplastiche, come ftalati e bisfenolo A (BPA), sono degli interferenti endocrini, possono cioè interferire con i sistemi ormonali nel corpo. L’esposizione prolungata a queste sostanze può contribuire a problemi dell’apparato riproduttivo, disturbi dello sviluppo e squilibri ormonali.
  9. Genotossicità: le microplastiche in esperimenti di laboratorio hanno prodotto effetti genotossici, cioè danni al DNA e mutazioni. La genotossicità può aumentare il rischio di cancro e comportare altre gravi conseguenze per la salute.

 

 

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