I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina non fermano le donazioni e i trapianti di midollo osseo. Sono stati ben cinque i prelievi di cellule-salva vita coordinati dal nostro paese nonostante le difficoltà logistiche connesse alle crisi internazionali
I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina non fermano le donazioni e i trapianti di midollo osseo. Sono stati ben cinque i prelievi di cellule-salva vita coordinati dal nostro paese nonostante le difficoltà logistiche connesse alle crisi internazionali: quattro eseguiti in Israele, all’indomani dell’attacco del 7 ottobre scorso, destinati ad altrettanti pazienti italiani, mentre a fine settembre una donazione di midollo osseo dall’Italia aveva raggiunto Kiev per il primo scambio di questo tipo tra i due paesi dall’inizio della guerra. Lo annuncia il Centro Nazionale Trapianti.
Al momento dell’aggressione militare che ha colpito Israele e sconvolto la comunità internazionale, erano già in programma quattro prelievi di midollo osseo da donatori israeliani destinati ad altrettanti pazienti italiani affetti da gravi malattie del sangue. La prima donazione è stata portata a termine con successo a sole 24 ore dagli attacchi grazie agli sforzi della nostra rete per assicurare l’arrivo del campione in Italia, superando le criticità logistiche e di comunicazione che in quelle ore hanno condizionato piani di volo, aeroporti e spostamenti. Il corriere italiano del NOPC (Nucleo Operativo di Protezione Civile), che su mandato del Registro IBMDR si occupa del trasporto dei campioni di cellule staminali emopoietiche, si trovava già a Tel Aviv quando è scoppiato il conflitto. Tramite l’Ambasciata italiana in Israele, allertata dal nostro Registro IBMDR, è stato garantito il posto su uno dei pochissimi voli di linea in partenza in quelle ore. Come da programma, le cellule sono state consegnate al centro ospedaliero dove si trovava ricoverato il paziente che ha poi ricevuto il trapianto.
Le altre tre donazioni si sono susseguite a catena tra il 10 e l’11 ottobre: pur permanendo uno scenario di incertezza logistica, le cellule sono state trasportate regolarmente in Italia in sicurezza, scortate rispettivamente da un altro corriere del NOPC (nel frattempo giunto a Tel Aviv via Istanbul) e da due corrieri israeliani, messi a disposizione dal locale Registro donatori di midollo osseo. Il Registro IBMDR, operativo presso l’Ospedale Galliera di Genova, aveva avviato la procedura di allerta per l’eventuale utilizzo di donatori di back-up ma, nonostante il contesto caratterizzato da un’elevata imprevedibilità, ciò non si è reso necessario.
A fine settembre è stata completata con successo una procedura di prelievo di midollo osseo, effettuato a Cagliari grazie a una donatrice volontaria, midollo che è stato trasportato e consegnato a Kiev per un trapianto di cellule staminali emopoietiche su un paziente ucraino. Il reperimento del donatore e l’organizzazione del trasporto del materiale biologico sono stati gestiti dal Registro IBMDR attraverso un trasporto a “staffetta”. La richiesta era partita 3 mesi prima dall’Ukrainian Bone Marrow Donor Registry per una persona bisognosa di un trapianto di midollo che non aveva trovato un donatore compatibile tra i propri familiari. Come avviene sempre in questi casi, la ricerca è stata estesa a livello mondiale, dato che le possibilità di rintracciare un “gemello genetico” idoneo sono circa una su 100mila.
La compatibilità era stata riscontrata dall’IBMDR in una donna afferente al Registro regionale della Sardegna, una delle regioni con il tasso di donazione più alto in Italia. A quel punto il Centro donatori dell’Ospedale Binaghi della ASL di Cagliari ha verificato la disponibilità della donatrice, certificato il suo buon stato di salute e, grazie al consenso confermato dalla donna, è stato possibile procedere al prelievo. La sacca contenente le cellule salva-vita, preparata dall’Istituto dei tessuti dell’Ospedale Businco dell’ARNAS Brotzu di Cagliari, è stata consegnata a un primo corriere del gruppo Time:matters che l’ha scortata fino al checkpoint di Medyka-Shehyni, sul confine tra Polonia e Ucraina: lì un secondo corriere inviato dal Registro ucraino l’ha presa in carico e l’ha recapitata all’Ospedale Okhmatdyt di Kiev, dove è stato effettuato il trapianto di midollo.
Sono complessivamente sette le donazioni complessive gestite negli ultimi 12 mesi dal Registro IBMDR in condizioni di emergenza, coordinando tutte le questioni tecniche e diplomatiche insieme al Centro nazionale trapianti e ai competenti uffici del ministero della salute. Oltre alle quattro donazioni da Israele e a quella verso l’Ucraina, nell’aprile scorso una donazione eseguita a Torino era stata recapitata a Mosca passando dalla Turchia, mentre esattamente un anno fa era stato proprio un donatore russo a salvare un paziente in cura in Calabria.
Sono già 299 le donazioni effettive registrate in Italia al 30 settembre 2023; in 4 casi su 10 i prelievi sono stati destinati a pazienti esteri, sia in Europa che nel resto del mondo. Rispetto allo scorso anno, a crescere non sono solo le donazioni effettive nel loro complesso (+30% circa) ma anche il numero delle cellule esportate (+25%), segnale di una sempre maggiore qualità nel nostro Registro in termini di donatori tipizzati. Tutti i dati di attività della rete italiana mostrano una netta crescita rispetto al 2022, così come quelli relativi alle nuove iscrizioni al Registro donatori IBMDR: sono stati 2.888 i nuovi donatori reclutati a settembre durante la settimana nazionale di sensibilizzazione “Match it Now” e ancora in corso in alcune città italiane.
I nuovi iscritti si sono uniti agli oltre 490mila potenziali donatori attivi già tipizzati, di cui oltre 20mila reclutati solo quest’anno: un numero elevato ma non ancora sufficiente per garantire a tutti i pazienti in attesa di trapianto la possibilità di trovare un donatore compatibile. Per questo è essenziale che il maggior numero possibile di persone tra i 18 e i 35 anni dia la propria disponibilità: lo si può fare compilando un modulo di pre-registrazione sul sito IBMDR o su www.sceglididonare.it per essere ricontattati dal centro donatori più vicino ed effettuare un semplice prelievo di sangue o un tampone salivare che consente la mappatura genetica e l’inserimento nel registro.
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