In Italia vivono più di 34mila persone colpite da mieloma multiplo e ogni anno sono oltre 5.700 le nuove diagnosi, cifra in costante aumento. “Il mieloma multiplo è un tumore che si origina nelle plasmacellule che si moltiplicano nel midollo osseo e talora in altre parti del corpo. Colpisce soprattutto persone over 60 e perciò l’incidenza tende ad aumentare, proprio come l’età media della popolazione. Una volta era contraddistinto da elevati tassi di mortalità mentre l’innovazione ha portato a netti miglioramenti. Puntiamo ad eradicare malattie come il mieloma multiplo e non più solo ad un semplice allungamento della sopravvivenza che comunque risulta in constante aumento”, spiega il prof. Claudio Cerchione, Dirigente Medico e Ricercatore dell’IRST IRCCS di Meldola, in occasione del 6th SOHO Italy Annual Conference promosso dall’Italian Society of Hematologic Oncology, in corso nella Capitale dal 25 al 26 febbraio.
“Come sta avvenendo nei tumori solidi anche in onco-ematologia il presente e il futuro sono rappresentati dalla personalizzazione delle cure – continua Cerchione -. Negli ultimi anni sono nati trattamenti più mirati ed efficaci a partire dagli anticorpi monoclonali fino agli anticorpi bispecifici e le Car T, ovvero le immunoterapie di nuova generazione. Sono arrivati anche farmaci totalmente rivoluzionari, come gli inibitori di XPO1 o le chemioterapie innovative, con quali riusciamo sempre più a frenare l’avanzata del tumore. La malattia minima residua (o MRD) è un vero e proprio obiettivo terapeutico della pratica clinica ordinaria e non più solo un parametro da ricercatori. Diverse terapie, fin dalle prime linee, puntano ad ottenere una MRD negativa. Il prossimo obiettivo sarà quello di riuscire ad intensificare la cura o a depotenziarla in base alle singole esigenze del paziente, al fine di migliorare sempre più la qualità di vita dei nostri pazienti. Come Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori stiamo avviando dei progetti sperimentali che si basano sulla profilazione molecolare con l’obiettivo di cure sempre più personalizzate che permettano di ottimizzare sempre più le armi a disposizione”.
A Roma, al meeting annuale di SOHO, la discussione scientifica riguarda anche un’altra grande novità in onco-ematologia: la prevenzione. “Consiste nell’individuare gli uomini e le donne considerati a forte rischio d’insorgenza della malattia – afferma il prof. Giovanni Martinelli, dell’Istituto di Ematologia ‘Seràgnoli’ di Bologna -. Esistono infatti delle patologie che rappresentano un primissimo step del cancro. Sono soprattutto la MGUS o gammopatia monoclonale di incerto significato e il mieloma asintomatico o ‘smoldering’. La prima è presente addirittura nel 10% di tutta la popolazione adulta anche se nella grande maggioranza dei casi è totalmente asintomatica e indolente. La nuova rivoluzione del meloma multiplo – conclude – è riuscire a effettuare uno screening tra tutte le persone colpite da queste condizioni e avviarle quanto prima a percorsi personalizzati di sorveglianza”.
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