Arrivano proteste da Sicilia e Calabria per gli arrivi di migranti positivi al coronavirus. Lamorgese procederà a requisire navi e caserme per l’isolamento
Mentre in Italia l’emergenza interna sembra sotto controllo, con il tempestivo intervento su singoli focolai di coronavirus, ora a far paura sono i “contagi importati” da stranieri e migranti. Nell’ultima settimana i casi provenienti da Paesi a rischio sono aumentati: in primis dal Bangladesh, ma anche da Messico, Brasile e Ucraina. Cifre che hanno portato il ministro della Salute a sospendere i voli da 14 Stati in cui l’epidemia non è sotto controllo.
Intanto da Calabria e Sicilia si profila sempre più insistente una nuova emergenza: quella dei migranti positivi. Secondo i dati del Viminale, al 10 luglio gli arrivi superavano le 8 mila unità. Non solo persone salvate dalle Ong, ma anche arrivi autonomi su imbarcazioni di fortuna. Difficili da tracciare senza un controllo autentico. Solo nelle ultime settimane sono 80 i migranti positivi sbarcati. Numeri che hanno scatenato proteste dai cittadini, come quella di Roccella Ionica in cui si lamentava un abbandono da parte del governo degli abitanti delle regioni di confine.
Dal governo è arrivata quindi la comunicazione che si procederà a isolare i migranti in arrivo irregolare dentro navi e caserme requisite. Già in queste ore sono iniziati i primi trasferimenti sul traghetto Moby Zazà di Porte Empedocle, dove sono già ospitati i migranti soccorsi dalla Ocean Viking. Si procederà poi ad altre requisizioni dove chi sbarca potrà trascorrere la quarantena di due settimane. In Calabria saranno invece trasferiti in un edificio gestito dall’agenzia dei beni confiscati. Chi è positivo al tampone verrà invece isolato e sottoposto ai controlli sanitari dovuti.
Con la circolare dello scorso 1 aprile si stabiliva l’obbligo di permanenza nelle strutture di accoglienza per migranti e richiedenti asilo. Per i nuovi arrivi lo screening obbligatorio da parte delle autorità sanitarie. Successivamente è previsto un tempo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni. Al termine del periodo, con certificazione scritta di negatività i migranti possono poi essere trasferiti ad altra struttura di accoglienza.
Al personale che gestisce i centri è fatto obbligo di costante informazione verso i migranti su rischi della diffusione del virus, prescrizioni igienico-sanitarie, distanziamento nei centri e limitazione degli spostamenti.
Il 12 aprile, il decreto 1287 del Capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, stabiliva il ministero dell’Interno come Soggetto Attuatore delle misure di isolamento fiduciario e quarantena per contrastare la diffusione di Covid-19. Con la Croce Rossa Italiana come strutture operativa del Servizio nazionale. Al ministero viene quindi concessa la possibilità di requisire navi per l’isolamento dei soggetti soccorsi in mare a cui non sia possibile indicare un place of safety. Per gli arrivi autonomi, in concerto con le prefetture regionali, il Soggetto Attuatore individua altre aree da adibire come alloggi e stipula contratti per vitto, permanenza e servizi. Da utilizzare per il periodo di isolamento. In caso non fosse possibile trovarne, si potrà utilizzare le navi.
Lo scorso 17 aprile è arrivato il decreto n. 150 del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con Affari Esteri, Interno e Salute, che ha sospeso fino al 31 luglio la classificazione di place of safety per i porti italiani. Dunque per i casi di soccorso effettuati da navi battenti bandiera straniera al di fuori dell’area SAR italiana, l’Italia segnala di non poter assicurare strutture e presidi per monitorare questi arrivi. Diversamente è fatto obbligo di soccorso in area SAR italiana. Non è stato comunque sospeso il soccorso in caso di emergenza, come è successo per la nave Alan Kurdi il 16 aprile.
Ora con il blocco dei voli, tra cui molti da Paesi africani, si prevede un aumento degli arrivi irregolari nelle prossime settimane. Secondo i servizi di intelligence molte organizzazioni criminali stanno già procedendo a concertare spostamenti verso l’Italia e altri stati europei. Oggi il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è attesa a Trieste per un vertice Ue. Dove tornerà a chiedere collaborazione agli altri Paesi europei contro il rischio di dover gestire, l’Italia sola, gli arrivi estivi.
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