Zuccotti (direttore Medicina UniMi): «Cinque specializzandi e tre tutor controllano i dimessi dal Sacco e dal Fatebenefratelli, ma estenderemo il progetto a tutte le ASST milanesi»
Due telefonate al giorno per verificare temperatura e saturazione del sangue per i malati di Covid-19 dimessi dal Fatebenefratelli e dal Sacco. È partito da pochi giorni il nuovo “Centro Operativo dimessi”, un servizio di assistenza 24 ore su 24 reso possibile grazie all’iniziativa dell’Università Statale di Milano e del professor Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, che ha coinvolto in una prima fase sperimentale il più grande presidio ospedaliero di Milano per poi estendere il progetto a tutte le ASST della città.
«Siamo partiti lunedì per valutare come funziona – ci spiega il professor Zuccotti raggiunto telefonicamente in ospedale – ma l’impegno è di arrivare quanto prima ad offrire questa opportunità a tutti i presidi sanitari. Siamo partiti da una realtà per rodare la macchina, capire quali sono i problemi e poi farla rendere al massimo. Abbiamo poco tempo, dobbiamo accelerare subito».
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Il servizio, operativo da domenica scorsa presso l’Ospedale Buzzi, segue di 24 ore un risultato significativo: per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, il trend dei contagiati sembra essere in calo. La Lombardia, dopo il giro di vite dei giorni scorsi con limitazioni e restrizioni ancora più pesanti, nelle ultime ore ha registrato infatti una crescita ridotta di ricoveri e soprattutto un numero crescente di pazienti dimessi. Due dati che, se incrociati e sommati alla nuova centrale operativa del Buzzi per pazienti dimessi, offrono una lettura incoraggiante, in particolare per medici ed operatori sanitari ormai allo stremo delle forze. «Questo servizio permetterà di dimettere prima chi sta meglio – ammette Zuccotti – perché le strutture ospedaliere sono al collasso. In questo modo chi ha bisogno ancora di assistenza e di verifica dei parametri fondamentali sarà seguito fino alla completa guarigione. È utile anche per medici ed operatori sanitari contagiati che in questo modo potranno avere un supporto prezioso».
«Abbiamo preso in carico – aggiunge Zuccotti – 50 operatori sanitari positivi al Covid-19 che riceveranno, come tutti i dimessi dai Pronto soccorso, dai reparti e dalla medicina del lavoro due telefonate al giorno nei quattordici di isolamento obbligatorio. L’obiettivo è seguire i pazienti, capire se tutto procede bene e accompagnarli fino al tampone finale». Un database realizzato attraverso i nominativi raccolti via e-mail, permetterà ad una squadra di otto professionisti, cinque specializzandi e tre tutor senior, che lavoreranno presso una centrale operativa allestita in una palazzina in grado di garantire privacy e sicurezza per gli operatori, di tenere sotto controllo i parametri vitali dei pazienti dimessi. Ad ognuno verrà consegnato un kit con un termometro e un saturimetro. «Le chiamate di controllo permetteranno di verificare la temperatura corporea, la saturazione e la frequenza respiratoria, parametri vitali essenziali per capire se le persone potranno restare a casa o dovranno rientrare in ospedale, in caso di peggioramento della sintomatologia o di alterazione dei parametri».
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