Salute 18 Maggio 2022 16:49

Minuscoli cristalli artificiali possono restituire la vista, ma il SSN non ne copre le spese

A scoprire le carte sull’inadeguatezza delle cure oculistiche offerte dalla Sanità pubblica è Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana, in occasione del 19° congresso Internazionale SOI. «L’intervento rifrattivo del cristallino sta sostituendo la chirurgia della cataratta, ma il SSN non è in grado di sostenerne i costi e, quindi, chi vuole farlo deve pagarlo di tasca propria»

Minuscoli cristallini artificiali possono restituire la vista a chi soffre di cataratta. E vedere bene significa poter vivere meglio. I pazienti che si sottopongono alla chirurgia rifrattiva del cristallino possono ricominciare a guidare la macchina, guardare la televisione, usare il computer o il telefonino, leggere un libro o il giornale senza ricorrere agli occhiali. L’intervento rifrattivo del cristallino, per la sua efficacia, sta in poco tempo sostituendo la chirurgia della cataratta. Ma resta ancora un enorme ostacolo da superare: il costo. «Il SSN non è in grado di sostenerne le spese e, quindi, chi vuole sottoporsi a questo intervento più moderno e innovativo deve pagarlo di tasca propria». A scoprire le carte sull’inadeguatezza delle cure oculistiche offerte dalla Sanità pubblica è Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana, in occasione del 19° congresso Internazionale SOI. L’evento, inaugurato oggi a Roma al Centro Congressi Rome Cavalieri, proseguirà fino al 21 maggio 2022.

L’intervento rifrattivo del cristallino

«I cittadini devono essere adeguatamente informati sul livello di bassa qualità della chirurgia oculistica oggi erogata dal nostro SSN, che preclude la possibilità di accedere ad interventi chirurgici di ultima generazione, più sicuri e performanti – sottolinea Matteo Piovella – L’intervento rifrattivo del cristallino, infatti, è una tecnica che permette, non solo di rimuovere la cataratta, ma anche di correggere difetti refrattivi, come miopia, ipermetropia, astigmatismo e la presbiopia e risolvere le difficoltà di coloro che non hanno una buona visione da vicino». Una scelta che condiziona la vita di non pochi pazienti: ogni anno vengono effettuati 650 mila interventi di cataratta, numeri che piazzano questo tipo di chirurgia ai primi posti tra quelli più eseguiti in Italia.

L’oculistica dei LEA

«Il recente aggiornamento del Decreto Ministeriale 70, che stabilisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, rischia, dunque – aggiunge il presidente della SOI -, di penalizzare ulteriormente l’oculistica già considerata dal SSN specialità “elettiva” e, quindi, non prioritaria. Il rimborso previsto per la chirurgia della cataratta, a partire dall’anno 2000 è stato progressivamente ridotto del 75%, passando da 2.500 euro a meno di 700 euro per singolo intervento. Cifra che nei nuovi tariffari ambulatoriali prevede un’ulteriore decurtazione del 20%. Una decisione in controtendenza se si considera che per utilizzare le tecnologie più moderne la spesa, a livello globale, dovrebbe essere triplicata».

La vista salva la vita

La correzione dei difetti di vista con l’impianto di cristallini artificiali a tecnologia avanzata, in concomitanza dell’intervento di cataratta, non può essere considerato un trattamento a scopo estetico. «Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera i difetti di vista la causa principale di ipovisione e cecità – sottolinea Piovella -. Nel 2019, l’OMS ha evidenziato che 2,2 miliardi di persone presentano qualche forma di penalizzazione della visione: 123 milioni a causa dei difetti di vista, 826 milioni per la presbiopia, 65 milioni per la cataratta e 7 milioni per il glaucoma. Si prevede, inoltre, che entro il 2030, nonostante tutte le innovazioni, il numero delle persone cieche in Italia raddoppierà. La vista media l’84% delle nostre sensazioni, della nostra capacità di orientamento e di collegamento col mondo reale – aggiunge lo specialista -. Non avere una vista efficiente vuol dire essere sfavoriti rispetto alle altre persone. Per questo – conclude Piovella – gli interventi “salvavista” devono essere considerati anche salvavita».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Maculopatie, arriva a Roma la campagna Roche con screening della vista gratuiti
«Il tuo punto di vista conta – non lasciare che le maculopatie ti fermino», la campagna nazionale sulle maculopatie, in particolare la degenerazione maculare legata all’età umida (nAMD) ed edema maculare diabetico (DME), arriva a Roma per la sua seconda tappa con l’obiettivo di far emergere i bisogni non soddisfatti di pazienti e caregiver
Giornata mondiale della vista, il 20% degli over 65 ha un problema e non lo sa
Quasi una persona con più di 65 anni d'età su 4 credono di vedere bene, ma in realtà presentano i segni iniziali di patologia della vista molto gravi. A lanciare l'allarme è stata l'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, IAPB Italia Onlus, in vista della Giornata Mondiale della Vista che si celebra il 12 ottobre
Nel post pandemia raddoppiati i casi di «cecità funzionale» correlati ad ansia e disagio psicologico
Secondo un’analisi dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, il problema, noto come «perdita visiva o cecità funzionale», ha subito un aumento significativo nel periodo successivo alla pandemia. L’ipotesi degli esperti è che il disturbo, essendo di natura psico-somatica, sia cresciuto a causa degli effetti della pandemia sul benessere psicologico della popolazione, soprattutto bambini e adolescenti
Premio Società oftalmologica italiana a Isabella Faggiano di Sanità Informazione
E' prevista per domani la consegna del premio Soi (Società oftalmologica italiana) ad Isabella Faggiano, giornalista medico-scientifica di Sanità Informazione. Si tratta di un prestigioso riconoscimento, rivolto ai professionisti della comunicazione che si sono distinti per il loro lavoro di divulgazione sul tema dell'oftalmologia
di Redazione
«Risorse mai aggiornate e carenza di medici oculisti», l’appello della SOI a cittadini e politica
«Risorse mai aggiornate e carenza di medici oculisti: solo 1500 dei 7mila oftalmologi italiani fanno parte del SSN. Necessario dare una svolta». Questo l’appello che la Società Oftalmologica Italiana, che da 153 anni rappresenta e sostiene i medici oculisti italiani per tutelare le necessità dei pazienti, rivolge a tutti i cittadini
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...