«Chiedo scusa a tutti – ha dichiarato Silvana Borsari – d’ora in poi al punto vaccinale ogni giorno sarà presente la lista degli operatori sanitari prenotati per i giorni successivi». Indagano i Nas
È il 5 gennaio. Nell’ospedale modenese di Baggiovara, a fine giornata, sono avanzate alcune dosi del vaccino anti-Covid (sei in tutto) e «alcuni operatori al lavoro nel punto vaccinale, in totale autonomia, hanno pensato di contattare i propri congiunti, con l’idea di non sprecare dosi che non avrebbero potuto essere utilizzate il giorno successivo».
Questa la ricostruzione dei fatti, ancora in corso, da parte dell’AUSL di Modena in merito all’episodio accaduto presso il Punto Unico Vaccinale di Baggiovara e balzato agli onori della cronaca. «Un errore grave» secondo l’azienda modenese che ha allontanato gli operatori coinvolti e avviato un’istruttoria interna per accertare fatti e responsabilità parallelamente all’indagine dei Nas. «Un reato contro la Salute», per il commissario straordinario Arcuri.
Può succedere che all’appuntamento con il vaccino alcune persone non si presentino o non siano ritenute idonee alla vaccinazione da parte del medico competente, magari per situazioni cliniche transitorie. Questo significa che, a fine giornata, resteranno inutilizzate alcune dosi già ricomposte, perché la loro durata è di sei ore e non possono essere utilizzate il giorno successivo. Qual è la procedura da seguire in questo caso? «Vengono contattati operatori sanitari che hanno dato la disponibilità ad essere vaccinati (persone già presenti in ospedale oppure già prenotate in altre giornate) al fine di non sprecare nessuna dose nel rispetto delle indicazioni ministeriali», spiega la Ausl di Modena.
«Questa è la procedura, già chiaramente esplicitata a tutti». Quanto avvenuto il giorno 5 gennaio, dunque, «non risponde ad alcuna direttiva o indicazione fornita dall’Azienda», che ha ulteriormente ribadito a tutti i professionisti impegnati nell’attività vaccinale «le procedure previste e l’assoluto divieto di iniziative autonome che escano da quelle previste per l’erogazione dei vaccini».
«Dispiace moltissimo – ha commentato la direttrice sanitaria Silvana Borsari, referente unica a livello provinciale della cabina di regia sul vaccino – che questo episodio comunque spiacevole, e in assoluta buona fede, abbia gettato una luce non trasparente su questa campagna vaccinale. Al punto unico vaccinale di Baggiovara – ha spiegato la direttrice – ci sono dieci postazioni e vengono somministrate circa 1.100 dosi al giorno. Martedì sera erano avanzate undici dosi. Cinque sono state distribuite all’interno dell’ospedale, le sei rimanenti sono state somministrate a parenti e conoscenti. Ho avuto l’impressione – ha chiarito – che si sia agito per paura di dover sprecare delle dosi considerate preziose».
La direttrice ha poi precisato di aver «rafforzato tutti i protocolli per evitare il ripetersi di episodi di questo tipo» e le soluzioni adottate: «Al punto vaccinale ogni giorno sarà presente la lista degli operatori sanitari prenotati per i giorni successivi, in modo da avere sempre dei nomi di riserva da poter chiamare nel caso in cui siano avanzate delle dosi» ha concluso.
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