Salute 22 Febbraio 2024 16:38

Morbillo, Oms Europa: “Nel 2023 58mila casi e 10 morti, evitare che continui l’escalation”

Il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge: “Il rilevamento tempestivo e la risposta all’epidemia rimangono fondamentali per prevenire un’ulteriore escalation e garantire i progressi della Regione verso l’eliminazione di questa malattia altamente contagiosa”

di I.F.
Morbillo, Oms Europa: “Nel 2023 58mila casi e 10 morti, evitare che continui l’escalation”

“Urge una risposta rapida e concertata all’epidemia di morbillo, è fondamentale per proteggere milioni di bambini vulnerabili”. L’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa torna a chiedere “sforzi costanti per evitare che i casi continuino ad aumentare nel 2024”, dopo che i numeri aggiornati relativi all’anno scorso hanno evidenziato un exploit del morbillo nell’area a cavallo tra Europa e Asia centrale. In dettaglio, emerge che nel 2023 più di 58mila persone in 41 dei 53 Stati membri della regione europea dell’Oms sono state infettate dal virus del morbillo. Epidemia che ha provocato “migliaia di ricoveri ospedalieri e 10 decessi correlati“. Gli ultimi numeri del 2023 evidenziano, ribadisce Oms Europa, “un rapido aumento rispetto al triennio precedente, e un rischio per chi nella Regione non è protetto”.

Il monito del direttore regionale dell’Oms per l’Europa

L’elevata percentuale di casi tra i bambini di età inferiore a cinque anni (quasi la metà del totale), fa notare l’agenzia Onu per la salute, riflette ancora una volta l’enorme impatto della pandemia di Covid sui sistemi sanitari, compreso sui servizi di immunizzazione di routine, che ha comportato un significativo accumulo di bambini suscettibili al morbillo e ad altre malattie prevenibili con le iniezioni scudo, che non hanno potuto usufruire del servizio di vaccinazione. “I sistemi sanitari nella regione europea dell’Oms devono recuperare terreno per raggiungere rapidamente 1,2 milioni di bambini che non hanno ricevuto il vaccino contro il morbillo tra il 2020 e il 2022, pur continuando con l’immunizzazione di routine – dice il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge -. Poiché il virus continua a diffondersi in molte parti della Regione, il rilevamento tempestivo e la risposta all’epidemia rimangono fondamentali per prevenire un’ulteriore escalation e garantire i progressi della Regione verso l’eliminazione di questa malattia altamente contagiosa”.

I benefici delle vaccinazioni

Considerando l’aumento dei casi a livello globale, il rischio di importazione nella regione europea è “quasi inevitabile”. Tutti gli Stati membri colpiti finora hanno rafforzato la sorveglianza per individuare rapidamente i casi e i loro contatti, intensificato i servizi di immunizzazione di routine e condotto attività di vaccinazione di recupero per vaccinare i vulnerabili prima che il virus li raggiunga. Per esempio le azioni messe in campo in Armenia, Kazakistan, Kirghizistan, Romania e Tagikistan, che hanno portato alla vaccinazione di oltre 2,5 milioni di bambini di tutte le età nel 2023, sembrano aver contribuito a frenare la diffusione del virus in questi Paesi, fa notare Oms Europa. “Tuttavia, la trasmissione continua nella Regione, sta rappresentando una minaccia continua per la salute di milioni di bambini”.

Raggiungere le comunità sottovaccinate o non vaccinate

Ogni morte correlata al morbillo “è una tragedia evitabile dato che esiste un vaccino sicuro ed efficace per prevenire la malattia – incalza Kluge – Mi congratulo con i Paesi per le misure di risposta globali adottate finora e metto in guardia contro qualsiasi autocompiacimento in questa fase. Dobbiamo superare questa pericolosa malattia raggiungendo attivamente le comunità sottovaccinate o non vaccinate”. Ma a che punto siamo nel percorso verso l’eliminazione della malattia? Sebbene 33 dei 53 Stati membri della Regione europea dell’Oms abbiano ottenuto la verifica dell’eliminazione del morbillo a far data dal 2022, “questo risultato rimane fragile”, evidenzia l’agenzia. Per mantenere questo status, infatti, “un Paese deve garantire che la trasmissione del virus a seguito di qualsiasi importazione venga interrotta entro 12 mesi dal primo caso segnalato”.

L’Agenda europea di immunizzazione 2030

Adottando l’Agenda europea di immunizzazione 2030, tutti i Paesi della Regione devono “raggiungere e sostenere una copertura superiore al 95% in ogni comunità con entrambe le dosi di vaccino anti-morbillo, anche offrendo la vaccinazione di recupero a coloro che hanno saltato una delle dosi, garantire una sorveglianza di alta qualità per individuare e isolare rapidamente ogni possibile caso, garantire una risposta rapida all’epidemia in tutte le comunità”, elenca Oms Europa. “Continueremo a lavorare a stretto contatto con tutti gli Stati membri nei loro sforzi per rispondere efficacemente alle epidemie di morbillo in corso”, assicura Robb Butler, direttore del dipartimento Malattie trasmissibili e salute ambientale dell’Oms Europa. In particolare, spiega, “si aiuteranno i Paesi ad adottare misure per affrontare sistematicamente le disuguaglianze di immunizzazione ed evitare epidemie di malattie prevenibili con il vaccino. Stiamo anche lavorando a stretto contatto coi nostri Stati membri” a supporto dei loro “sforzi per contrastare la disinformazione sui vaccini che porta alcune persone a ritardare o rifiutare le vaccinazioni”.

Una delle malattie più contagiose al mondo

Il morbillo è una delle malattie più contagiose al mondo, ricorda l’agenzia, e si diffonde quando una persona infetta respira, tossisce o starnutisce. Il virus rimane attivo e contagioso nell’aria o su superfici infette fino a due ore. Qualsiasi persona non immune può essere infettata. Il sintomo più visibile è un’eruzione cutanea prominente, mentre le complicanze possono includere cecità, encefalite, diarrea grave e relativa disidratazione, infezioni dell’orecchio e polmonite. I bambini piccoli e le donne incinte non vaccinati corrono il rischio più elevato di gravi complicanze del morbillo. L’infezione indebolisce anche il sistema immunitario e può fargli ‘dimenticare’ come proteggersi da altre infezioni comuni, lasciando in particolare i bambini estremamente vulnerabili.

 

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