Luigi Mauri, direttore della Cardiologia pediatrica dell’Ospedale Niguarda di Milano «Sono morti elettriche, causate da aritmie maligne o miocarditi, ma nessuna correlazione con i vaccini»
Giovani, senza patologie pregresse e colpiti da malori improvvisi che non lasciano scampo. Le pagine di cronaca italiana sono state segnate nei giorni scorsi dalla sorte di due ragazzini di 12 anni, Carlo Alberto a Padova e Bianca a Catania. Due giovani vite stroncate da arresti cardiaci improvvisi, Carlo Alberto durante una corsa campestre, Bianca a scuola. Niente poteva lasciare presagire tragedie del genere, eppure sono accadute ed oggi sono in molti a domandarsi se si potessero evitare. Lo abbiamo chiesto a Luigi Mauri direttore della cardiologia pediatrica dell’ospedale Niguarda di Milano.
«In entrambi i casi si tratta di morte elettrica ovvero il cuore che ha una tachiaritmia che può sfociare in una fibrillazione ventricolare, il bambino perde conoscenza perché il sangue non arriva al cervello e non arrivando alle arterie coronariche, il cuore si ferma. La patologia sottostante, in questa fascia di età, raramente è l’infarto miocardico, anzi quasi mai».
«L’infarto miocardico nel bambino accade quando c’è una origine anomala delle arterie coronarie che anziché nascere dall’aorta, partono dall’arteria polmonare; e la diagnosi viene fatta di solito nei primi mesi di vita, perché i bambini sono sintomatici, in particolare se si tratta dell’arteria coronarica di sinistra. Un’altra patologia che può dare un infarto miocardico nel bambino è la malattia di Kawasaki che si presume avere un’origine virale. In quel caso ci sono sintomi precisi: febbre, esantema e la formazione di aneurismi sulle arterie coronarie. I casi più gravi di solito si riscontrano nei bambini piccoli, anche di pochi mesi».
«Molte volte è causata da malattie genetiche come la sindrome del QT lungo o la sindrome di Brugada. Un’altra causa di morte improvvisa può essere la sindrome di Wolff-Parkinson-White, ovvero una patologia congenita con una conduzione cardiaca anomala che può determinare episodi di tachiaritmia ventricolare. Poi ci sono altre malattie che possono determinare la fibrillazione ventricolare o tachiaritmia ventricolare maligna come la displasia aritmogena del ventricolo di destra; anche in questo caso è dimostrato esserci una mutazione genetica con una familiarità».
«Per rilevarle occorre eseguire un esame elettrocardiografico, che non sempre è diagnostico. La sindrome del QT lungo può essere vista con un elettrocardiogramma eseguito a pochi mesi di vita come anche la sindrome di Brugada, fondamentale resta un’attenta anamnesi indagando se esistono nella famiglia morti improvvise».
«Occorre estendere gli accertamenti che, oltre all’elettrocardiogramma, la prova da sforzo e l’holter, riguardano risonanza magnetica nucleare con e senza contrasto e test genetici. Le terapie sono: farmacologica con l’utilizzo dei betabloccanti, l’ablazione con radiofrequenza e il defibrillatore impiantabile».
«Le cause vanno ricercate nelle malattie virali come le miocarditi che possono essere subdole e paucisintomatiche. Quindi un ragazzino può ammalarsi tempo prima e poi trovarsi con un ventricolo dilatato e ipocinetico con una severa riduzione della funzione di pompa che può sviluppare aritmie maligne. Altre malattie che possono determinare la morte improvvisa e l’aritmia maligna sono: la cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva che può essere rilevata con un elettrocardiogramma ed ecocardiogramma, e le cardiomiopatie dilatative su base idiopatica o dovute a miocarditi passate inosservate, inoltre ci sono le valvulopatie come la stenosi valvolare aortica che, in questi casi, all’esame obiettivo rileva un soffio cardiaco che è riscontrabile da un qualunque medico che visiti il paziente».
«Se devo essere sincero nel nostro centro di cardiologia pediatrica e di trapianti nel 2021 abbiamo visto meno miocarditi tra i bambini rispetto all’anno 2019, questo perché essendo una malattia virale con mascherine ed isolamento si è diffusa di meno, anche se è annoverata tra gli effetti del Covid. Per quanto riguarda il vaccino non abbiamo visto casi maligni di complicazioni sul cuore».
«È fondamentale una anamnesi approfondita cercando di capire se in famiglia ci sono malattie cardiache o ci sono state morti improvvise. Dopodiché occorre fare un elettrocardiogramma a dodici derivazioni e infine una visita al cui esito il medico deciderà se fare un ecocardiogramma che permette di vedere eventuali malattie strutturali presenti ed ulteriori accertamenti. È possibile però che anche con questi presidi non si arrivi a formulare una diagnosi soprattutto quando si tratta di malattie elettriche su possibile base genetica ed allora è fondamentale la tempistica di intervento quando si verificano e l’utilizzo del defibrillatore».
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