Salute 22 Ottobre 2024 17:15

MSD, clesrovimab riduce incidenza malattia da RSV e ospedalizzazione nei neonati sani prematuri e a termine

In uno studio di fase 2b/3 – presentato all’ID Week 2024 di Los Angeles – clesrovimab di MSD, anticorpo monoclonale preventivo sperimentale contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), ha ridotto significativamente l’incidenza della malattia da RSV e l’ospedalizzazione nei neonati sani prematuri e a termine

MSD, clesrovimab riduce incidenza malattia da RSV e ospedalizzazione nei neonati sani prematuri e a termine

In occasione del congresso internazionale ID Week 2024 – tenutosi dal 16 al 19 ottobre a Los Angeles – MSD ha presentato i risultati dello studio clinico di fase 2b/3 (MK-1654-004) che valuta clesrovimab, l’anticorpo monoclonale profilattico sperimentale progettato per proteggere i neonati dalla malattia da virus respiratorio sinciziale (RSV) durante la loro prima stagione di RSV. I risultati dello studio MK-1654-004 sono stati presentati insieme a quelli intermedi dello studio di fase III (MK-1654-007), attualmente in corso.

Clesrovimab (MK-1654) è un anticorpo monoclonale sperimentale a emivita estesa (mAb), sviluppato come immunizzazione passiva per la prevenzione dell’RSV. È progettato per essere somministrato come la stessa dose singola, indipendentemente dal peso alla nascita, ed è in fase di studio in neonati sani prematuri, a termine e a rischio, per fornire una protezione diretta, rapida e duratura durante la prima stagione di RSV contro l’RSV lieve, moderato e grave.

Lo studio MK-1654-004
I risultati di MK-1654-004 – uno studio registrativo di fase 2b/3 controllato con placebo che ha valutato una singola dose di clesrovimab somministrata a neonati sani pretermine e a termine (dalla nascita a 1 anno di età) – hanno soddisfatto tutti gli endpoint predefiniti, con risultati coerenti sia a 5 mesi, sia a 6 mesi. L’incidenza di eventi avversi (AE) e di eventi avversi gravi è stata paragonabile tra i gruppi clesrovimab e placebo e non ci sono stati decessi correlati al trattamento o all’RSV durante lo studio.

“Dopo decenni senza una terapia adeguata, clesrovimab rappresenta un ulteriore strumento avanzato, per proteggere sia i bambini con comorbidità, sia quelli sani da un’insidiosa malattia che può essere mortale”, afferma Alberto Villani, Coordinatore Area Pediatria Universitaria Ospedaliera dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. “È importante sottolineare che più dell’80% dei casi di ricovero in terapia intensiva per patologie correlate al virus respiratorio sinciziale coinvolge bambini privi di precedenti clinici rilevanti. Solo nella scorsa stagione epidemica (2023-2024), presso l’Ospedale Bambino Gesù, si sono verificati 750 ricoveri e 3 decessi a causa della bronchiolite provocata dal VRS, generando un enorme impatto sociale ed economico che, grazie alle innovazioni, potrebbe oggi essere evitato”.
“La protezione fornita dagli anticorpi monoclonali – continua Villani – giocherà un ruolo clinico significativo anche nel medio e lungo termine, considerando che il virus è responsabile dello sviluppo di patologie quali l’asma, già in età evolutiva, e la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) nell’adulto e nell’anziano. Proteggere i bambini dalla bronchiolite rappresenta inoltre un importante contributo per la sostenibilità del SSN”.

L’endpoint primario di efficacia dello studio – ovvero la riduzione dell’incidenza delle infezioni delle basse vie respiratorie che hanno richiesto assistenza medica (MALRI) associate all’RSV che richiedono ≥ 1 indicatore di infezione delle vie respiratorie inferiori (LRI) o gravità rispetto al placebo fino al giorno 150 (5 mesi) post-dose – è stato del 60.4% (IC 95%: 44.1, 71.9, p<0,001).

Clesrovimab ha anche ridotto i ricoveri associati a RSV (endpoint secondario) e i ricoveri LRI associati a RSV (endpoint terziario) fino al giorno 150 (5 mesi) rispetto al placebo dell’84,2% (IC 95%: 66.6, 92.6, p<0,001) e del 90,9% (IC 95%: 76.2, 96.5), rispettivamente.Infine, l’anticorpo monovclonale ha ridotto l’incidenza di MALRI grave (endpoint terziario) del 91.7% (IC 95%: 62.9, 98.1).

“I dati presentati risultano particolarmente interessanti considerando il panorama epidemiologico di RSV, un’infezione stagionale altamente diffusa che può colpire sia i neonati sani sia quelli a rischio ed è la principale causa di ospedalizzazione per i neonati”, afferma Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), “Clesrovimab costituirà una ulteriore importante opzione per la prevenzione delle patologie RSV correlate alleviando il relativo carico di accesso al Pronto Soccorso e di ricoveri”.
Inoltre, in un’analisi post hoc, la riduzione dell’incidenza di MALRI che richiede ≥ 2 indicatori di LRI e gravità (un endpoint di MALRI più grave rispetto all’endpoint primario di MALRI), è stata dell’88.0% (IC 95%: 76.1, 94.0) fino al giorno 150 (5 mesi).

Gli altri commenti
“I risultati presentati sono molto interessanti e incoraggianti rispetto alle necessità cliniche e di sanità pubblica che ci troviamo ad affrontare con RSV – sottolinea Antonio D’Avino, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri – In particolare, il futuro della prevenzione delle malattie RSV-correlate vedrà sicuramente un ruolo di primo livello degli anticorpi monoclonali e l’arrivo di un nuovo anticorpo monoclonale, come clesrovimab, rappresenta un’ulteriore risorsa nel panorama dell’immunizzazione”.

“In termini di sanità pubblica i dati della sperimentazione risultano eccellenti per efficacia, sicurezza e tollerabilità – aggiunge Roberta Siliquini, Professore Ordinario di Igiene Generale e Applicata presso il Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Igiene (SItI) – Un farmaco preventivo che va ad agire su una patologia estremamente diffusa e grave soprattutto nei neonati è la risposta che serve per gestire al meglio le patologie RSV-correlate. Speriamo di avere al più presto una nuova freccia all’arco della prevenzione perché ampliare il parco di farmaci disponibili è fondamentale per utilizzare il più appropriato per ogni soggetto”.

Lo studio MK-1654-007
MSD ha anche annunciato i dati di un’analisi ad interim pianificata dello studio MK-1654-007, uno studio di fase III che valuta la sicurezza e l’efficacia di clesrovimab rispetto a palivizumab nei neonati e nei bambini ad aumentato rischio di grave malattia da RSV. L’endpoint primario dello studio è stato la sicurezza e la tollerabilità di clesrovimab nei neonati che entrano nella loro prima stagione di RSV.

I risultati intermedi hanno mostrato che clesrovimab ha avuto un profilo di sicurezza paragonabile a palivizumab e fino ad oggi non sono stati riportati eventi avversi gravi correlati al farmaco. Anche i tassi di incidenza di MALRI associati a RSV che richiedono ≥ indicatore 1 di LRI o gravità e i ricoveri ospedalieri associati a RSV (endpoint secondari) sono risultati comparabili tra clesrovimab (3.6% e 1.3%, rispettivamente) e palivizumab (3.0% e 1.5%, rispettivamente) fino al giorno 150 (5 mesi).

Articoli correlati
Torna Together Against RSV, campagna di informazione sul Virus Respiratorio Sinciziale nei bambini nel loro primo anno di vita
Il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), nel primo anno di vita dei bambini, può associarsi a gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore e aumentare, nel lungo periodo, il rischio di asma e respiro sibilante. Per sensibilizzare e dare informazioni corrette ai genitori torna la campagna Together Against RSV di Sanofi, che gode del patrocinio scientifico di SIP, SIN SitI e FIMP . Novità nella cura: l’anticorpo monoclonale nirsevimab
Virus respiratorio sinciziale: da CHMP raccomandazione per estendere vaccino Arexvy ad adulti 50-59 anni
Per la prima volta arriva dal Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea per i medicinali arriva la raccomandazione di estendere un vaccino contro l’RSV agli under 60 per la prevenzione della malattia delle basse vie respiratorie causate dal virus. La decisione finale della Commissione europea è prevista per il mese di settembre
Vaccini e prevenzione primaria, i consigli dei pediatri per proteggere i bambini dalla “triade” influenza-RSV-Covid
Siamo vicinissimi a una nuova stagione che rischia di mettere a dura prova i bambini, le famiglie e gli ospedali. Tra il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), l'influenza e il Covid, si temono ancora una volta gli effetti di questa pericolosa "triade". A dare indicazioni utili su come proteggere i più piccoli sono stati gli specialisti della Società Italiana di Pediatria
Da EMA parere positivo a primo vaccino RSV per donne incinte e anziani
il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha dato parere positivo per l'approvazione del primo vaccino contro RSV per proteggere i bambini fino ai 6 mesi di vita e gli anziani over 60
Virus respiratorio sinciziale (RSV): FDA raccomanda “vaccino” per tutti i neonati
Negli Stati Uniti più vicini all'approvazione di nirsevimab come primo strumento di immunizzazione specificamente progettato per proteggere tutti i neonati e bambini nella loro prima stagione di esposizione al virus respiratorio sinciziale (RSV). L’Antimicrobial Drugs Advisory Committee (AMDAC) della Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha infatti raccomandato l'anticorpo monoclonale per tutti i neonati
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...