Circa il 30% delle adolescenti negli Usa è costretta ad affrontare la cosiddetta “povertà mestruale”, cioè a sperimentare una serie difficoltà ad accedere ai prodotti specifici per le mestruazioni, come assorbenti e medicinali. Lo ha scoperto uno studio presentato alla conferenza dell’American Academy of Pediatrics
Circa il 30% delle adolescenti negli Stati Uniti è costretta ad affrontare la cosiddetta “povertà mestruale“, cioè a sperimentare una serie difficoltà ad accedere ai prodotti specifici per le mestruazioni, come assorbenti e medicinali. Questo allarmante risultato emerge da uno studio condotto dagli scienziati della Stanford University e dell’Università del Maryland, presentato durante la conferenza nazionale 2024 dell’American Academy of Pediatrics. Il lavoro si è basato sull’analisi dei dati raccolti nell’ambito del Teen Heath Screen, un sondaggio elettronico compilato da 678 adolescenti, progettato per migliorare il rilevamento delle infezioni sessualmente trasmissibili nei pronto soccorso.
Nell’ambito dello studio i ricercatori hanno individuato 236 ragazze che avevano riferito di aver avuto bisogno di medicinali o prodotti per il ciclo senza avere però la possibilità di acquistarli, o di aver dovuto utilizzare prodotti diversi da assorbenti durante il ciclo mestruale. In altre parole, riportano gli studiosi, un adolescente su tre che si è rivolta al pronto soccorso pediatrico ha segnalato difficoltà e impossibilità di utilizzare prodotti per il ciclo mestruale. La povertà mestruale, spiegano gli esperti, rappresenta un’area di ricerca in crescita negli Stati Uniti e in Europa. Stime precedenti avevano indicato che 11,9 milioni di donne soffrono di povertà mestruale, sperimentando l’impossibilità di accedere e utilizzare prodotti mestruali.
Questo disagio può portare ad assenze da scuola o dal lavoro, ma anche a esiti negativi per la salute, come infezioni del tratto urinario e vaginosi batterica. “Il nostro lavoro – afferma Meleah Boyle, che ha coordinato lo studio – evidenzia la natura diffusa della povertà mestruale e la necessità di azioni di ampio respiro, sia a livello locale che nazionale, per aumentare la convenienza e l’accessibilità dei prodotti per le mestruazioni”. I ricercatori non hanno rilevato differenze nella prevalenza di povertà mestruale in base allo stato assicurativo, l’etniae l’età. “I nostri dati – commenta Boyle – evidenziano la necessità di sviluppare e definire programmi di sanità pubblica e cambiamenti nelle politiche nazionali e internazionali, per garantire alle giovani ragazze l’accesso a ciò di cui hanno bisogno per ridurre il rischio di effetti negativi sulla salute. Garantire l’accesso a prodotti sani e appropriati per l’igiene mestruale dovrebbe essere una priorità per la salute pubblica”.
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