Salute 21 Settembre 2021 11:58

Nel 2040 saranno oltre 2,5 milioni le persone con Alzheimer in Italia

Costa: «Il costo medio annuo per paziente, comprensivo dei costi diretti e indiretti, sia familiari sia a carico del sistema sanitario nazionale e della collettività, è pari a 70.587 euro, cifra che, moltiplicata per la quota attuale di malati, si traduce in oltre 42 miliardi di euro»

Nel 2040 saranno oltre 2,5 milioni le persone con Alzheimer in Italia

Innovare con urgenza le politiche sanitarie, definire strumenti di misurazione degli interventi e disporre di dati e quindi di sistemi di rilevazione omogenei sul territorio nazionale per far fronte al grande numero di persone con demenza tra la popolazione italiana.

È l’appello che emerge con forza dal tavolo di “Tienilo a mente. Come non disperdere le risorse destinate alle persone con demenza e ai loro caregiver”, promosso da Inrete, con il contributo non condizionante di Roche Italia, che in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, ha reso possibile il confronto tra istituzioni, clinici, associazioni di pazienti ed esperti della società civile.

Il Covid-19 ha contribuito ad accendere un faro su una famiglia di patologie, di cui l’Alzheimer rappresenta solo l’espressione più nota, sempre più diffuse e non solo tra gli anziani. «Negli ultimi anni numerose sono state le iniziative del Ministero della Salute a sostegno e tutela dei pazienti affetti da demenza, – commenta il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa – malattia che a oggi in Italia colpisce oltre 1,2 milioni di concittadini, più del 60% dei casi è rappresentato dall’Alzheimer.

Nella legge di Bilancio 2021 è stato istituito nello stato di previsione del Ministero della Salute il “Fondo per l’Alzheimer e le demenze” con una dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. L’obiettivo dello stanziamento consiste nel migliorare la protezione sociale delle persone affette da demenza e di garantire la diagnosi precoce e la presa in carico tempestiva delle persone con Alzheimer. Il fondo – prosegue Costa –  è destinato al finanziamento delle linee di azione previste dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano in applicazione del Piano nazionale demenze, nonché al finanziamento di investimenti effettuati dalle regioni e dalle province autonome anche mediante l’acquisto di apparecchiature sanitarie, volto al potenziamento della diagnosi precoce, del trattamento e del monitoraggio dei pazienti con tale malattia, al fine di migliorarne il processo di presa in carico. Una risposta importante e necessaria per i soggetti fragili e le loro famiglie». La sola malattia di Alzheimer (AD) colpisce nel nostro Paese circa 600.000 italiani. È stato stimato che il costo medio annuo per paziente, comprensivo dei costi diretti e indiretti, sia familiari sia a carico del sistema sanitario nazionale e della collettività, è pari a 70.587 euro, cifra che, moltiplicata per la quota attuale di malati, si traduce in oltre 42 miliardi di euro.

Le demenze rappresentano una delle maggiori sfide per il sistema sanitario e sociale del nostro Paese e richiedono l’implementazione di modelli omogenei e integrati di presa in carico, oltre a una riorganizzazione dei percorsi assistenziali. Al centro della discussione politica c’è lo Schema di Decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, relativo al riparto dei fondi per l’Alzheimer e le demenze. Una bozza pronta per essere discussa in Conferenza delle Regioni che definisce le modalità del riparto dei 15 milioni di euro stanziati con la legge di Bilancio 2021.

Ma come intervenire per arginare una spesa destinata a esplodere in virtù dell’aumento di diagnosi di demenze e di Alzheimer che, nel 2040, si stima toccherà quota 2,5 milioni di pazienti? «Porre diagnosi di AD molto prima che si sviluppino i primi segnali tipici della malattia è una delle maggiori sfide che attendono i sistemi sanitari del domani. – commenta Alessandro Padovani, direttore della Clinica Neurologica dell’Università degli Studi di Brescia – Una diagnosi precoce assicura la possibilità di una presa in carico tempestiva e quindi un potenziale ritardo della progressione della malattia, con conseguente ottimizzazione delle risorse sanitarie e con un minor impatto sociale. Ecco perché è importante che la ricerca scientifica non si fermi e che si creino, oggi, le basi per la sostenibilità dei nuovi trattamenti che arriveranno in futuro». Le demenze, infatti, rappresentano patologie a elevato impatto sociale. Circa 3 milioni di cittadini, nel loro compito giornaliero di caregiver familiari, sono direttamente o indirettamente coinvolti nell’assistenza dei loro cari. L’analisi dei costi connessi alla sola malattia di Alzheimer conferma quanto oneroso risulti il carico non solo psicologico e sociale ma anche economico che grava sulle famiglie per far fronte alle esigenze del malato. Basti pensare che i finanziamenti sono attualmente 10-12 volte minori rispetto a quelli stanziati per l’area dell’oncologia, a dispetto di due elementi: costi sociali doppi rispetto a quelli sostenuti per il cancro e numero dei pazienti colpiti di gran lunga superiore a quello dei pazienti che ogni anno decedono per patologie tumorali maligne.

Il tema dei costi dell’assistenza assume un ruolo di primo piano, anche alla luce del progressivo aumento del numero delle diagnosi. Su questo fronte, come su quello relativo alla ricerca e alle terapie, un primo segnale positivo arriva dal fondo di 15 milioni di euro stanziato dalla Legge di Bilancio 2020 per le demenze e per l’Alzheimer. Ma quali sono le principali azioni da implementare grazie a questo fondo? «Le priorità – commenta Nicola Vanacore, responsabile Osservatorio Nazionale Demenze ISS – sono a nostro avviso quelle di rivedere l’organizzazione dei servizi dedicati alle demenze (CDCD, Centri Diurni e RSA) e concentrare le azioni sul tema della prevenzione, della diagnosi precoce e tempestiva, sulla telemedicina e tele-riabilitazione nonché sui trattamenti psico-educazionali, cognitivi e psicosociali. È dunque importante aggiornare il Piano Nazionale delle Demenze vigente. L’insieme di queste attività – prosegue Vanacore – sono incluse nel Fondo Demenze in corso di approvazione. Il Fondo rappresenta la più importante azione di sanità pubblica mai condotta nel nostro Paese e prevede un impegno e una collaborazione molto intensa tra tutte le istituzioni centrali (Ministero della Salute e ISS) e regionali».

Collaborazione che passa anche attraverso il coinvolgimento delle Associazioni di pazienti il cui contributo è fondamentale non solo per le persone con demenza ma anche per il caregiver, figura essenziale nel percorso di assistenza che mediamente dedica 4,4 ore al giorno all’assistenza diretta e 10,8 ore alla sorveglianza. Tuttavia, il sostegno alle famiglie sugli aspetti burocratici quali la conoscenza e applicazione della legge 219/2017 o l’applicazione dell’Istituto dell’Amministratore di Sostegno (Ads) è ancora scarso. Le associazioni di pazienti diventano fondamentali per aiutare le famiglie a orientarsi nelle disposizioni di legge, nelle normative e nei passaggi burocratici. Secondo Mario Possenti, Segretario Generale Federazione Alzheimer Italia «la demenza è una condizione complessa e altrettanto complesse e personalizzate devono essere le risposte che il nostro sistema sanitario e di welfare deve dare. Creazione di una rete assistenziale uniforme sul territorio italiano, lotta allo stigma, costituzione di iniziative “dementia friendly” e supporto ai caregiver sono solo alcune delle priorità non differibili».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
In arrivo il nuovo Piano Nazionale Cronicità. Previsto maggior coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
Il documento redatto dal Ministero della Salute sbarca in Stato-Regioni. Nelle fasi e negli obiettivi che lo compongono, l'erogazione di interventi personalizzati attraverso il coinvolgimento di pazienti e caregiver nel piano di cura, un maggior ruolo delle associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie, puntare molto sulla sanità d'iniziativa e l'empowerment
di G.R.
Istituto Pascale, progetto HVAS: teleassistenza per i caregiver dei pazienti oncologici
È partito ieri all’Istituto dei tumori di Napoli il progettoper la formazione a distanza e in teleassistenza dei caregiver dei pazienti oncologici. La formazione verterà in particolare sulla disinfezione dei picc, i cateteri che servono per iniettare i farmaci chemioterapici in vena
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Alzheimer: regolare i livelli di dopamina riduce i sintomi nelle prime fasi della malattia
Uno studio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e condotto su modelli sperimentali, ha confermato che la stimolazione dopaminergica è efficace nel ridurre l’ipereccitabilità dell’ippocampo condizione alla base dell’insorgenza di epilessia e che può contribuire al progressivo danno cognitivo nell'Alzheimer
Scoperte 5 diverse forme di Alzheimer. Aperta la strada a nuove terapie personalizzate
Ci sono 5 tipi diversi di Alzheimer e questo potrebbe spiegare perché alcuni farmaci sembrano essere inefficaci con questa devastante malattia neurodegenerativa. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio condotto dall'Alzheimer Center Amsterdam, dall'Università di Amsterdam e dall'Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Aging, potrebbero avere implicazioni per il futuro sviluppo di farmaci contro l’Alzheimer
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...