Le autorità sanitarie del Regno Unito sono molto preoccupate per il numero dei casi di morbillo registrati nei primi mesi di quest’anno, a causa del calo della copertura vaccinale. Anche nel nostro paese le vaccinazioni sono in calo e si inizia a temere l’insorgenza di nuove epidemie
Le autorità sanitarie del Regno Unito sono molto preoccupate per il numero dei casi di morbillo registrati nei primi mesi di quest’anno. Secondo l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa), l’incremento del numero dei malati si concentra a Londra, ma ci sono state infezioni anche altrove. In tutto l’anno scorso sono stati registrati 54 casi di morbillo. Tuttavia, nei primi quattro mesi del 2023 ce ne sono già stati 49. «Assistere a un tale aumento dei casi di morbillo è molto preoccupante, per la sicurezza sanitaria del Regno Unito», avverte Vanessa Saliba dell’Ukhsa.
Il virus del morbillo si diffonde con incredibile facilità e il calo dei tassi di vaccinazione sta rendendo i bambini maggiormente vulnerabili all’infezione. Il morbillo passa da persona a persona così facilmente che il 95% delle persone deve essere immunizzato per bloccarne la diffusione. Tuttavia, secondo le stime raccolte dell’Ukhsa, solo l’85% dei bambini di cinque anni in Inghilterra ha ricevuto le due dosi raccomandate. I sintomi principali del morbillo sono febbre ed eruzione cutanea. Ma può causare complicazioni più gravi, come la meningite, e un’infezione può essere fatale. Per questo motivo il vaccino trivalente contro il morbillo, la parotite e la rosolia (Mmr), fa parte delle vaccinazioni infantili di routine.
Le vaccinazioni contro il morbillo sono state introdotte nel Regno Unito nel 1968. Da allora, si stima che abbiano prevenuto 20 milioni di casi e 4.500 decessi legati al virus. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha già messo in guardia per una possibile «tempesta perfetta», perché meno persone ricevono protezione dai vaccini, più è facile che si verifichino epidemie. Un calo delle vaccinazioni è stato riscontrato anche in Italia. Nel 2022, infatti, la copertura vaccinale per il morbillo era del 92% della popolazione per la prima dose e dell’86% per la seconda, in calo rispettivamente dell’1% e del 3% rispetto al 2018. «Un livello di copertura ottimale per una malattia così contagiosa evidenzia è almeno il 95% con due dosi e omogenea su tutto il territorio», riferisce il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), nel suo rapporto annuale sul morbillo.
«Per alcuni anni non abbiamo visto molto morbillo in giro, in parte a causa delle misure di salute pubblica introdotte per prevenire la Covid, è possibile che le persone non percepiscano il morbillo come una minaccia continua e la vaccinazione sia diventata meno importante», sottolinea Helen Bedford, professoressa dell’Istituto di Salute Infantile di Great Ormond Street, nel Regno Unito. «Durante la pandemia – conclude – alcuni bambini hanno saltato i vaccini di routine per una serie di motivi ma ora devono recuperare».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato