In dirittura d’arrivo l’accordo sul Piano Vaccini per rendere obbligatorie tutte le coperture. Molte le Regioni che si sono già mosse, ecco la mappa degli obblighi da nord a sud…
Una legge che renda obbligatori i vaccini, da approvare in tempi rapidi per garantire l’accesso a nidi e alle scuole materne. Questa la sintesi degli accordi raggiunti durante l’incontro nei giorni scorsi tra il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e gli assessori delle Regioni e delle Province autonome, per l’avvio del Piano nazionale vaccini 2017-19.
Ma è lo stesso Ministro che al termine dell’incontro, chiarisce che ancora non c’è alcuna intesa definitiva con i governatori ma garantisce che la proposta verrà portata all’attenzione del Ministro dell’Istruzione e del Governo.
Più consapevolezza e meno pregiudizi sulle vaccinazioni. Questo uno dei fondamenti del nuovo Piano che segue l’indirizzo delle Linee guida contenute nel Piano d’azione Europeo 2015-2020.
Sono undici gli obiettivi che il nuovo programma si prefigge, tra queste, mantenere lo stato polio-free e raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free. Intanto Le Regioni chiedono con insistenza una norma nazionale per l’obbligo ma l’ultima parola spetta al Parlamento che dovrà dare il via libera ad una legge.
Intanto le divergenze di opinione tra le Regioni si rinfocolano e riparte il dibattito che in questi mesi non si è mai placato.
Prima fra tutti a schierarsi pro obbligatorietà è stata l’Emilia Romagna che già da prima di Natale, ha approvato le Linee guida per rendere operativa la norma, approvata già a novembre. L’obbligo si rivolge ai piccoli che, a partire dall’anno 2017-2018, frequenteranno gli asili nido e i servizi integrativi come lo spazio bambini, i servizi domiciliari, i centri per famiglie e servizi ricreativi.
Spicca inoltre la volontà della Toscana che, piegata da una meningite particolarmente aggressiva, ha approvato la proposta di Legge che prevede come requisito per l’accesso ad asili nidi e materne, l’aver effettuato non solo le vaccinazioni obbligatorie, ma anche quelle raccomandate dal Piano Nazionale prevenzione vaccinale. Approvata dalla Giunta, ora la proposta di Legge seguirà l’iter per l’approvazione in consiglio regionale. La Legge sarà senz’altro in vigore per l’inizio del prossimo anno scolastico.
Per quanto riguarda il Lazio, la Regione segue le orme dell’Emilia Romagna e della Toscana, anche in questo caso infatti la Giunta Regionale intende rendere i vaccini obbligatori come requisito di accesso agli asili nido pubblici e privati. Il testo all’esame prende in considerazione i quattro vaccini attualmente obbligatori per tutti i nuovi nati: antidifteritica, antitetanica, antipoliomielitica e contro l’epatite B.
In Puglia «Faremo un calendario – annuncia Michele Emiliano, Presidente della Regione – nel quale man mano tutti potrete fare il vaccino. La Regione Puglia è stata la prima in Italia a consentire la vaccinazione gratuita. Ovvio che l’inserimento tra i Lea della vaccinazione, non significa che adesso facciamo una vaccinazione di massa». La Puglia, già a novembre aveva dichiarato di voler seguire, nel campo vaccinazioni, una linea d’azione più severa rispetto alle altre Regioni, rendendo l’obbligo tassativo fino ai 17 anni di età.
Al nord la Lombardia si oppone alla scelta di rendere obbligatori i vaccini e per bocca dell’Assessore al Welfare, Giulio Gallera spiega le ragioni: «La Regione non è assolutamente d’accordo, ,riteniamo che gli obblighi non producono l’effetto di radicare nei cittadini la consapevolezza dell’utilità dei vaccini».
Inoltre da pochi giorni, durante la seduta della Conferenza dei Presidenti delle Regioni è stata varata la programmazione condivisa e il calendario con le tappe (riportate nel dettaglio dal Sole 24 ore) per l’attuazione del Piano di prevenzione vaccinale 2017-19.