E’ stato individuato a Monza uno dei 9 ‘kit suicidio’ che l’Interpol ha segnalato siano stati inviati dal Canada in Italia a persone fragili, intenzionate a togliersi la vita. Una di loro, di Trento, è già morta nelle scorse settimane. Fine evitata invece dall’acquirente brianzolo, alla cui porta, sabato 29 aprile, dopo la nota trasmessa […]
E’ stato individuato a Monza uno dei 9 ‘kit suicidio’ che l’Interpol ha segnalato siano stati inviati dal Canada in Italia a persone fragili, intenzionate a togliersi la vita. Una di loro, di Trento, è già morta nelle scorse settimane. Fine evitata invece dall’acquirente brianzolo, alla cui porta, sabato 29 aprile, dopo la nota trasmessa dall’Interpol di Ottawa alla direzione centrale della polizia criminale italiana con i nomi dei 9 italiani, hanno bussato gli agenti della squadra mobile della questura di Monza e Brianza.
Il kit suicidio, contenente nitrito di sodio, era già stato recapitato all’indirizzo dell’uomo, che aveva poi desistito dall’intento suicidario e si era disfatto della sostanza, conservando però il pacchetto con l’etichetta di spedizione dal Canada ancora incollata e ben leggibile, come hanno potuto constatare i poliziotti intervenuti in casa sua.
L’uomo è stato accompagnato negli uffici della questura di Monza, dove ha raccontato che alla fine di gennaio, in preda a un forte stato depressivo, avrebbe effettuato delle ricerche online sui metodi per potersi togliere la vita. Da lì sarebbe poi arrivato al sito canadese, attualmente oscurato dalle autorità, su cui avrebbe comprato per circa 60 dollari il kit, consegnato a casa sua dopo alcuni giorni.