Salute 7 Aprile 2021 09:52

“No profit on pandemic”, al via la raccolta firme europea contro i brevetti dei vaccini anti-Covid

Cimino (Medicina democratica): «Solo la diffusione su scala globale dei vaccini può fermare l’emergenza Covid. La pandemia non è il momento per il segreto industriale. L’Italia punta alla raccolta di 180 mila firme»

di Isabella Faggiano

“Si può forse brevettare il sole?”: così Jonas Edward Salk, lo scienziato che scoprì il vaccino anti-poliomielite, rispose ad un giornalista quando gli chiese perché avesse deciso di rinunciare al brevetto del farmaco. Quello di Salk fu “un regalo a tutta l’umanità” in grado di  fermare una terribile malattia infettiva che, verso la metà del secolo scorso, ha colpito più di mezzo milione di persone, ogni anno, in tutto il mondo, soprattutto bambini. Ed è lo stesso “regalo” che, oggi, i promotori di No profit on pandemic vorrebbero ricevere dalle case farmaceutiche che producono i vaccini contro il Covid-19: l’eliminazione dei brevetti e la condivisione tra tutti gli Stati del mondo delle evidenze scientifiche raccolte finora.

Cos’è l’ICE, il diritto di iniziativa dei cittadini europei

I cittadini dell’UE hanno il diritto di rivolgersi direttamente alla Commissione europea per proporre una modifica legislativa concreta. Affinché la Commissione possa prendere in considerazione un’iniziativa, però, è necessario che un milione di persone, provenienti da tutta l’Unione, firmino a sostegno della proposta avanzata. Così, in occasione della Giornata internazionale della salute, che si celebra ogni anno il 7 aprile, No profit on pandemic ha rilanciato, attraverso una lettera inviata alle istituzioni europee, la raccolta firme per la cancellazione dei brevetti.

La raccolta firme italiana

«In Italia – spiega Antonino Cimino, diabetologo e membro del direttivo nazionale di Medicina Democratica, una delle tante associazioni impegnate nella raccolta made in Italy – l’obiettivo è raccogliere 180 mila firme». “O i brevetti, o la vita!” è lo slogan della campagna: «Allo stato attuale – continua Cimino – solo una persona su 10 potrà vaccinarsi entro il 2021 nei Paesi poveri, mentre due terzi dell’umanità resterà in balìa del virus e delle sue varianti, che potranno ripresentarsi anche in Europa».

Se i vaccini restano un privilegio

Secondo alcuni dati diffusi dai promotori della raccolta firme, i Paesi ad alto reddito avrebbero accumulato il 53% dei vaccini disponibili, pur rappresentando il 14% della popolazione mondiale. «La politica dei brevetti – continua l’esponente di Medicina Democratica – ha già fatto diversi danni negli anni passati. Basti pensare alle persone affette da Hiv: in Africa e in America Latina le terapie antiretrovirali sono arrivate con un decennio di ritardo causando numerosi morti. Attualmente, diffondere i vaccini anti-Covid a livello globale è l’unica arma efficace che abbiamo a disposizione per rallentare, fino ad arrestare, questa pandemia. E sarà proprio grazie alla nostra raccolta firme, avviata in tutta Europa, che riusciremo ad evitare che siano le aziende private a decidere quali Paesi debbano avere il vaccino e, soprattutto, a quale prezzo».

Condividere globalmente tutte le evidenze scientifiche

Ma la rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale non è l’unica richiesta avanzata: «È necessario anche che i nostri governi richiedano che la conoscenza sulla produzione dei vaccini contro il Covid-19 sia condivisa dai produttori, così come tutte le evidenze scientifiche raccolte finora sull’attuale coronavirus. La pandemia non è il momento per il segreto industriale. Per questo – conclude Cimino – speriamo che, almeno in circostanze eccezionali come un’emergenza globale, la logica del profitto non prevalga sulle vite e sui bisogni delle persone».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Dopo quanto tempo ci si può ammalare di nuovo di Covid-19?
Gli studi indicano che le reinfezioni con Omicron sono più frequenti. Una ricerca suggerisce un intervallo tra i 90 e i 640 giorni, un'altra tra i 20 e i 60 giorni
DL Riaperture, via libera dalla Camera. Cosa cambia per mascherine, isolamento, green pass e obbligo vaccinale
Il provvedimento recepisce la fine dello stato di emergenza. Prorogato lo smart working per i lavoratori fragili. Medici in quiescenza potranno continuare a ricevere incarichi di lavoro autonomo
di Francesco Torre
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"