«Esistono metodiche alternative alla chirurgia che sono collaudate ed efficaci per i noduli tiroidei benigni». L’intervista al dottor Rinaldo Guglielmi, direttore della struttura complessa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Ospedale Regina Apostolorum, a margine del convegno “Thyroid UpToDate” organizzato dall’Associazione medici endocrinologi
Eccesso di interventismo. Sono le parole che più volte utilizza il dottor Rinaldo Guglielmi, direttore della struttura complessa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Ospedale Regina Apostolorum, riferendosi alle operazioni chirurgiche sulla tiroide.
40mila gli interventi l’anno, ma la maggior parte di questi potrebbe essere evitata: «Il trattamento chirurgico – spiega il dottor Guglielmi a margine del convegno “Thyroid UpToDate” organizzato dall’Associazione medici endocrinologi Ame – dovrebbe essere riservato principalmente ai noduli maligni, che rappresentano solo il 5% dei casi. I noduli benigni vanno operati solo se sono di grandi dimensioni e causano una serie di effetti collaterali come difficoltà a deglutire, a respirare o a mantenere una certa posizione. Per i casi rimanenti – continua Guglielmi – esistono metodiche alternative alla chirurgia». Alcune collaudate da molti anni, altre più nuove e innovative, le alternative esistono e hanno effetti collaterali minimi. Sicuramente di gran lunga inferiori a quelli di un intervento chirurgico.
È soprattutto nelle periferie che si rischia un’operazione non necessaria: «Nei centri ad alto flusso – aggiunge Guglielmi – ci sono protocolli e percorsi che vengono seguiti dai medici e dai chirurghi, per cui la maggior parte degli interventi serve ad asportare patologie maligne. Nei centri non ad alto flusso, invece, si operano pochissime tiroidi e anche se non sono presenti i criteri di operabilità».
Questione di formazione e di aggiornamento? Preferisce la parola “condivisione”, il dottor Guglielmi: «È molto importante confrontare l’esperienza vissuta ogni giorno in laboratorio con quello che viene scritto nelle linee guida. Ed è proprio questo l’obiettivo di eventi come “Thyroid UpToDate” – conclude -, un convegno interattivo che consente la partecipazione di tutti i colleghi presenti in aula».