Salute 18 Ottobre 2023 10:56

Novartis: Iptacopan riduce proteinuria clinicamente rilevante nei pazienti con nefropatia IgA

Lo studio sperimentale di fase III APPLAUSE-IgAN ha dimostrato la superiorità di Iptacopan rispetto al placebo nella riduzione della proteinuria clinicamente rilevante nei pazienti con nefropatia IgA (IgAN). Iptacopan è un inibitore orale del fattore B in fase di sperimentazione, primo nella sua categoria, che agisce sulla via alternativa del sistema del complemento. La IgAN è una malattia renale mediata dal complemento, colpisce soprattutto i giovani adulti ed è una delle principali cause di malattia renale cronica e di insufficienza renale in tutto il mondo

Novartis: Iptacopan riduce proteinuria clinicamente rilevante nei pazienti con nefropatia IgA

Novartis ha annunciato i risultati positivi dell’analisi ad interim precedentemente pianificata (al nono mese) nello studio di Fase III APPLAUSE-IgAN (NCT04578834) relativo a Iptacopan, un inibitore sperimentale del fattore B che agisce sulla via alternativa del complemento. Il farmaco ha dimostrato superiorità rispetto al placebo nella riduzione della proteinuria (proteine nelle urine) e ha fornito una riduzione della proteinuria clinicamente significativa e altamente significativa dal punto di vista statistico in aggiunta alla terapia di supporto in pazienti affetti da nefropatia IgA (IgAN), una malattia mediata dal complemento.

Nello studio, il profilo di sicurezza di Iptacopan (200 mg due volte al giorno) è risultato coerente con i dati riportati in precedenza. Lo studio prosegue in doppio cieco per valutare la capacità di Iptacopan di rallentare la progressione della IgAN, misurando la pendenza della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) nell’arco di 24 mesi, endpoint primario alla fine dello studio con risultati di massima attesi nel 2025 .

“La nefropatia IgAN è una patologia rara, autoimmune, complemento-mediata, caratterizzata dall’accumulo renale di complessi di immunoglobuline IgA e IgG – spiega Gaetano La Manna, Direttore UOC Nefrologia, Dialisi e Trapianto renale, Policlinico S.Orsola di Bologna, Università di Bologna –. Si tratta della forma di glomerulonefrite più diffusa nel mondo nell’età adulta, tanto da rappresentare circa il 20% tra tutte le nefropatie glomerulari colpendo prevalentemente bambini e giovani adulti, che non raramente progredisce verso l’insufficienza renale cronica, la dialisi e la necessità di trapianto renale. Proprio i depositi di IgA e IgG causano alterazione dei normali meccanismi di filtrazione renale con ematuria e proteinuria (sangue e proteine nelle urine). Sono questi elementi i principali a indirizzare il nefrologo verso la biopsia renale che consentirà la corretta diagnosi. Il meccanismo fisiopatologico ha orientato molte delle ricerche attuali per trovare nuove prospettive terapeutiche con particolare riferimento al blocco dell’attivazione della via alternativa del complemento”.

L’incidenza

Si stima che ogni anno, in tutto il mondo, circa 25 persone su un milione ricevano una nuova diagnosi di IgAN. Fino al 30% delle persone affette da IgAN con livelli persistenti di proteinuria elevata (≥1 g/die) può andare incontro a insufficienza renale entro 10 anni .

È necessario trovare terapie efficaci e mirate per la IgAN che rallentino o prevengano la progressione verso l’insufficienza renale. Sebbene le attuali cure di supporto e i trattamenti possano essere utili, non affrontano una fase patogenetica chiave nella progressione della IgAN: l’attivazione del sistema del complemento.

Scoperto e sviluppato da Novartis, Iptacopan mira ad affrontare la IgAN e altre malattie mediate dal complemento inibendo il fattore B, una proteasi essenziale per la via alternativa del complemento .

“I risultati clinici ottenuti dallo studio di Fase III APPLAUSE-IgAN, a cui abbiamo partecipato come centro sperimentatore, aprono nuove prospettive di cura per i pazienti italiani affetti da nefropatia da immunoglobulina A – commenta Antonio Pisani, Cattedra di Nefrologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli –.Soprattutto perché si tratta di una patologia che, se non trattata con farmaci che intervengono sul meccanismo patogenetico, può causare complicanze estreme, come la progressione verso l’insufficienza renale terminale con la necessità di un trattamento sostitutivo con dialisi o trapianto. Per le sue caratteristiche, tra cui la somministrazione per via orale, poter disporre nell’armamentario terapeutico di un’innovazione come Iptacopan rappresenterà, quindi, una risposta concreta a molti unmet needs dei nostri pazienti, migliorando la loro qualità di vita”.

Negli ultimi anni Novartis ha intensificato il suo impegno nello sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche in grado di imprimere una svolta significativa nel trattamento di diverse malattie mediate dal complemento, quale la nefropatia IgAN, come precisa Paola Coco, Cso & Medical Affairs Head IM Novartis Italia: “ Lo studio di Fase III APPLAUSE-IgAN ha dimostrato il potenziale di Iptacopan in questa area terapeutica, con risultati incoraggianti nel trattamento della nefropatia da immunoglobulina A. Si tratta di un’ulteriore conferma del nostro impegno nello sviluppo di soluzioni terapeutiche in questo ambito attraverso studi pivotali”

Lo studio

Lo studio APPLAUSE-IgAN (NCT04578834) è uno studio di Fase III multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli, per valutare l’efficacia e la sicurezza di Iptacopan (200 mg) per via orale due volte al giorno in 470 pazienti adulti affetti da IgAN primaria. I due endpoint primari dello studio per l’analisi intermedia e finale, rispettivamente, sono la riduzione della proteinuria a 9 mesi, misurata dal rapporto proteine urinarie/creatinina (UPCR), e la pendenza annualizzata della velocità di filtrazione glomerulare totale stimata (eGFR) a 24 mesi.

Al momento dell’analisi finale, saranno valutati anche i seguenti endpoint secondari: proporzione di partecipanti che raggiungono un valore di UPCR <1g/g senza ricevere corticosteroidi/immunosoppressori o altri farmaci approvati di recente o iniziare una nuova terapia di background per il trattamento della IgAN o iniziare una terapia sostitutiva del rene(KRT), tempo dalla randomizzazione alla prima comparsa di un evento endpoint composito di insufficienza renale (raggiungimento di un declino sostenuto ≥30% dell’eGFR rispetto al basale o di un’eGFR sostenuta <15 mL/min/1. 73m2 o dialisi di mantenimento, o ricevimento di un trapianto di rene o morte per insufficienza renale), variazione dal basale a 9 mesi della scala della fatica misurata con il questionario Functional Assessment Of Chronic Illness Therapy-Fatigue.

 

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