Niente riposo completo per gli atleti che incorrono in commozioni cerebrali durante le attivita’ sportive: e’ questa la nuova indicazione emersa dalla ‘Conferenza sui trauma cranici nello sport” e pubblicata sul ‘Journal of Sports Medicine’. Secondo Kathryn Schneider dell’ universita’ di Calgary, autrice del rapporto, “i dati mostrano che una attivita’ fisica leggera come camminare […]
Niente riposo completo per gli atleti che incorrono in commozioni cerebrali durante le attivita’ sportive: e’ questa la nuova indicazione emersa dalla ‘Conferenza sui trauma cranici nello sport” e pubblicata sul ‘Journal of Sports Medicine’. Secondo Kathryn Schneider dell’ universita’ di Calgary, autrice del rapporto, “i dati mostrano che una attivita’ fisica leggera come camminare o altri movimenti di routine, in realta’ aiuta la ripresa degli atleti dopo le commozioni cerebrali”. Una cosa da limitare con certezza pero’ – ha osservato la specialista – e’ il tempo che si trascorre davanti a schermi di pc o tablet o telefonini. Gli esperti suggeriscono tuttavia di consultare i medici se gli sportivi non hanno raggiunto un miglioramento notevole delle loro condizioni dopo 4 settimane dal trauma.