Intervista esclusiva a Roberto Lala, presidente OMCeO di Roma: “ Stop ai tagli, sì ad una riorganizzazione del sistema”
Tanta carne al fuoco, molte incognite e altrettante opportunità: è questo lo scenario tracciato dal primo trimestre dell’anno per il mondo della sanità. Il nuovo governo e il timore di nuovi tagli; le scadenze imminenti e le criticità in materia di Rc professionale; la necessità, per gli operatori sanitari di oggi, di aggiornarsi costantemente e le agevolazioni offerte, in quest’ambito, dalle nuove tecnologie e dalla FAD. Sanità Informazione ha sentito, su questi temi, il parere di Roberto Lala, presidente di una realtà importantissima nel panorama della sanità italiana: l’OMCeO di Roma, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri più grande d’Europa, che conta ben 42mila iscritti.
Presidente, attualmente sono tante le novità per il mondo medico, dal rinnovo del governo alle nuove istanze per la sanità del futuro.
Si tratta di questioni che dobbiamo affrontare insieme al Governo e alle Regioni: la sanità del Lazio arranca dal 2008, complici gli anni di commissariamento che non hanno portato soluzioni ma solo tagli. E non è riducendo le risorse che si risolvono i problemi, al contrario, si aumentano i danni. Bisogna trovare un’altra strada. Non più tagli, quindi, ma una riorganizzazione efficiente del sistema, anche inserendo nuovi professionisti, perché attualmente i medici sono davvero pochi. La Regione ha dichiarato di voler perseguire questa politica, e speriamo che alle parole seguano i fatti.
Un tema caldo e imminente è anche quello della responsabilità professionale: il termine ultimo per adempiere all’obbligo è vicino.
Una questione che definirei non solo calda, ma preoccupante. Non credo esista ad oggi un medico non ancora assicurato: operare senza assicurazione è impensabile. Il punto, quindi, non è imporre l’obbligo assicurativo, ma far sì che stipulare una polizza non diventi un onere economicamente insostenibile per il professionista. E’ necessario individuare gli strumenti affinché il medico si assicuri, tutelando sé stesso ed il paziente, ma anche porre dei limiti alle richieste di risarcimento, talvolta non motivate, altre volte legittime ma inequivocabilmente esagerate.
Un altro punto essenziale per i medici riguarda la formazione e l’obbligo di aggiornamento costante. Tra tante idee e proposte, le nuove tecnologie aiutano grazie alla formazione a distanza.
Assolutamente sì. Ci siamo resi conto che con la sola formazione residenziale, a causa dei suoi molteplici limiti, sarebbe impossibile fronteggiare delle esigenze così sentite. La strada giusta credo stia nel coniugare i due strumenti: quindi sì alla formazione residenziale, che garantisce il pur importantissimo confronto diretto, ma via libera soprattutto alle nuove tecnologie e alla FAD, che garantisce uguali possibilità di formazione per tutti, senza discriminazioni di sorta. Uno strumento che va lanciato e che dovrà essere fortemente utilizzato da oggi in poi.