La pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PA e la stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è a 0,72, stabilmente al di sotto della soglia epidemica
L’incidenza sull’intero territorio nazionale continua a diminuire e ha raggiunto valori che, attraverso l’attivazione di intense attività di tracciamento sistematico, possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. La pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PA e la stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabilmente al di sotto della soglia epidemica. Sono queste le informazioni principali contenute nel nuovo report della Cabina di Regia.
Per questo, a partire da lunedì 31 maggio Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna passano in area bianca, mentre tutte le altre regioni e province autonome sono in area gialla.
«L’Italia è in arancione nella mappa dell’Ue e avanti rispetto alla decrescita dei casi, che è in atto nei Paesi europei, ma l’Italia ha un aumento verso il basso dell’incidenza nei 14 giorni». Lo ha sottolineato Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia. «C’è un trend in decrescita dell’incidenza in tutte le Regione negli ultimi 14 giorni: siamo a 47 casi su 100mila rispetto ai 66 casi su 100mila della settimana precedente. Dati che segnalano una continua decrescita, anche se ci sono ancora Regioni con 80 casi su 100mila. Le curve mostrano che al crescere della copertura vaccinale – ha spiegato ancora – decrescono l’incidenza settimanale, il tasso di ospedalizzazione e la mortalità. Dobbiamo continuare così».
«Siamo relativamente ottimisti. Abbiamo di fronte la stagione estiva e ci possiamo aspettare un’estate buona». Non perché il virus «soffra il caldo, ma essendo questo un virus respiratorio, in genere, durante la stagione estiva, e quindi quando si vive di più all’aria aperta, non si prendono mezzi di trasporto, non si va a scuola, non si va in ufficio e così via, c’è un naturale distanziamento sociale». Lo ha spiegato Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.
«Aumentando anche la proporzione delle persone che si vaccinano – ha aggiunto – cominciando a vaccinare anche i giovani, dovremmo dare una ‘botta’ ancora maggiore a questa epidemia. È chiaro che cominciamo ad affrontare l’autunno in una situazione che, in teoria, dovrebbe essere migliore rispetto a quella dello scorso anno, con più popolazione immunizzata. Abbiamo 10 milioni di persone che hanno avuto l’infezione naturale, avremo tanta parte della popolazione vaccinata. I presupposti ci sono per affrontare il prossimo autunno in condizioni di sicurezza maggiore rispetto allo scorso anno», ha concluso.
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