«Nonostante una leggera diminuzione dell’Rt, necessario che i cittadini continuino a mantenere comportamenti estremamente prudenti, evitando in modo particolare aggregazioni». Questo il commento del Prof. Rezza all’ultimo report della Cabina di Regia.
«Questa settimana si osserva una leggera diminuzione dell’incidenza del Covid a livello nazionale ma questa rimane elevata: intorno a 450 casi per 100mila abitanti. Addirittura in alcune aree del Paese, in controtendenza, si nota un aumento dell’incidenza stessa. Rimane al di sopra della soglia critica il tasso di occupazione sia in area media che in terapia intensiva. Quindi, nonostante una leggera diminuzione dell’Rt, che si fissa intorno a 0,82, è necessario che i cittadini continuino a mantenere comportamenti estremamente prudenti, evitando in modo particolare aggregazioni. Al tempo stesso, le amministrazioni devono vigilare, mantenere alto il livello di allerta». Questo il commento del Prof. Rezza all’ultimo report della Cabina di Regia.
• L’incidenza delle diagnosi di Covid-19 è solo leggermente in diminuzione a livello nazionale, ancora elevata e molto lontana da livelli che permettano il ripristino della fase di contenimento e soprattutto con una forte variabilità tra le regioni/PPAA. Si osserva una lieve diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva ma ancora con un forte impatto sui servizi ospedalieri. Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale, dove a volte ci sono segnali di instabilità, se non di una ulteriore crescita del numero dei casi.
• L’elevata incidenza e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari richiedono di attendere una riduzione significativa prima di considerare un rilassamento delle misure di mitigazione, ivi comprese quelle della mobilità, oltre alla necessità di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti.
• La situazione epidemiologica dell’epidemia rimane grave e si raccomanda che, in base all’impatto sui servizi sanitari e territoriali, una modulazione delle misure di mitigazione nelle Regioni/PA eviti di rilassare le misure stesse e il livello di attenzione della popolazione al punto da determinare una rapida inversione della tendenza documentata con una ripresa del contagio in un contesto di incidenza ancora molto elevata che avrebbe conseguenze molto gravi per il Paese.
• Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 30 novembre – 06 dicembre 2020. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella seconda decade di novembre.
• L’epidemia in Italia, seppur mantenendosi grave a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali, continua a mostrare una riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente e questo è un segnale di efficacia delle misure di mitigazione introdotte. In tutte le Regioni/PPAA la trasmissibilità è compatibile con uno scenario tipo 1.
• Nella settimana di monitoraggio si osserva solo una lieve riduzione generale del rischio, con 5 Regioni/PPAA a rischio Alto di trasmissione non controllata e non gestibile.
• In particolare, due delle cinque Regioni classificate a rischio Alto sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive; questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.
• 14 Regioni/PPAA sono classificate a rischio Moderato di una trasmissione di SARS-CoV-2. Di queste, nessuna ha una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Due Regioni sono classificate a rischio Basso e 5 a rischio Alto.
• Tutte le Regioni/PPAA, tranne 1, hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo 1. La rimanente Regione ha un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 2.
• Al giorno 08/12/2020, 16 Regioni/PPAA avevano superato almeno una soglia critica in area medica o TI (vs 18 Regioni/PPAA la settimana precedente). Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva ed Aree Mediche supera ancora le soglie critiche di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 3.663 (01/12/2020) a 3.345 (08/12/12); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è lievemente diminuito passando da 32.811 (01/12/2020) a 30.081 (08/12/2020).
• Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg [455 (range tra Regioni/PPAA: 202-861) per 100.000 abitanti nel periodo 30/11/2020-06/12/2020 vs 591 per 100,000 abitanti nel periodo 23/11/2020-29/11/2020, dati flusso ISS], questa è ancora particolarmente elevata e molto lontana da livelli che permettano il ripristino della fase di contenimento; si evidenzia una forte variabilità tra le regioni/PPAA.
• Nel periodo 18 novembre – 1 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,82 (range 0,76 – 0,91). Si riscontrano valori di RT puntuale inferiore a 1 in 20 Regioni/PPAA. Di queste, 19 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
• In 14 Regioni/PPAA non sono state riportate allerte di resilienza dei servizi sanitari assistenziali. Nelle rimanenti 7 Regioni/PPAA, due riportano molteplici allerte di resilienza.
o Sebbene in miglioramento, permane una diffusa difficoltà nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrata sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi rapportati al sistema di sorveglianza su dati aggregati coordinati dal Ministero della Salute) sia per completezza. Il dato epidemiologico analizzato è relativo alla settimana 30 novembre 2020 – 6 dicembre che al momento è il dato consolidato più recente disponibile. Come conseguenza questo può portare ad una possibile sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza.
Di per sé, questo costituisce una conferma della generale criticità causata dalla gravità della situazione epidemiologica che, per quanto in miglioramento, è caratterizzata da una incidenza significativamente elevata che determina un carico ancora eccessivo sui servizi sanitari.
Il dato relativo alla occupazione dei PL utilizzato per il calcolo degli indicatori 3.8 e 3.9 questa settimana è aggiornato al 08 dicembre 2020, ed è il dato più aggiornato disponibile.
• Si osserva una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (49.967 vs 62.617 la settimana precedente), con la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti stabile al 24,7%. Si osserva, invece, un lieve aumento nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (32.3% vs 30,2% la settimana precedente). Infine, il 29.8% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13.2% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.
• L’incidenza ancora troppo elevata e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari richiedono di attendere prima di considerare un rilassamento delle misure di mitigazione, ivi comprese quelle della mobilità, oltre alla necessità di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti.
• Si raccomanda alle cinque Regioni che sono ancora classificate a rischio Alto di una epidemia non controllata e non gestibile di adottare rapidamente misure di mitigazione come indicato nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.
• Si raccomanda inoltre alle Regioni/PPAA con incidenza molto elevata, in particolare se in aumento, di adottare particolare rigore nell’implementare le indicazioni previste nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732 per il proprio livello di rischio e di considerare una eventuale escalation di misure laddove in contesti sub-regionali ove vi fossero situazioni di più elevata incidenza, sovraccarico dei servizi e/o trasmissibilità più elevata.
• La situazione epidemiologica dell’epidemia rimane grave e si raccomanda che, in base all’impatto sui servizi sanitari e territoriali, una modulazione delle misure di mitigazione nelle Regioni/PA eviti di rilassare le misure stesse e il livello di attenzione della popolazione al punto da determinare una rapida inversione della tendenza documentata con una ripresa del contagio in un contesto di incidenza ancora molto elevata che avrebbe conseguenze molto gravi per il Paese.
• Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
• Si invitano le Regioni/PPAA a realizzare una continua analisi del rischio a livello sub-regionale. É necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato come indicato nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.
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