Si è concluso a Roma Nutrendo, il primo Forum italiano dedicato alla Nutrizione Clinica. Il presidente onorario SINuC: «La nutrizione clinica diventi materia d’insegnamento nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e per tutti i professionisti sanitari»
È una malattia nella malattia che, se non curata può peggiorare drasticamente lo stato di salute di un paziente: la malnutrizione è causa di morte per un malato oncologico su 5. «Per questo – ha spiegato Filippo Rossi Fanelli, professore emerito di Medicina Interna e presidente onorario della SINuC – la nutrizione clinica è una branca importante della medicina, necessaria alla sopravvivenza di molti pazienti. Pensiamo ad esempio a tutti coloro che hanno subito degli interveti all’intestino – ha aggiunto il professore – e che non sono più in grado di assimilare il cibo in modo autonomo. O anche a tutti quei pazienti che, proprio grazie ad un’adeguata nutrizione, riescono a sopportare meglio le cure e quindi ad avere una prognosi migliore».
La malnutrizione, infatti, se trascurata, causa un incremento di morbilità e mortalità e un aumento della spesa sanitaria. Problematiche sulle quali medici, pazienti, esperti di formazione, esponenti del Sistema Sanitario Nazionale, rappresentanti di Società Scientifiche, mondo dell’industria e dell’informazione si sono confrontati in occasione di “Nutrendo. Definiamo il presente per disegnare il futuro”, il primo Forum italiano dedicato esclusivamente al tema della nutrizione clinica, organizzato dalla SINuC, la Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo.
Ad aprire i lavori, ieri sera, la lettura magistrale sui “Modelli Europei di eccellenza in Nutrizione clinica” di Rocco Barazzoni, presidente della società Europea di Nutrizione e Metabolismo ( Espen) e associato di Medicina Interna del dipartimento di Scienze Mediche dell’università di Trieste. Oggi, gli esperti presenti si sono riuniti in sei diversi tavoli tecnici – formazione, SSN, scienza, pazienti, industria e comunicazione – per analizzare le principali criticità e proporre delle soluzioni concrete in materia di nutrizione clinica.
Il professore Filippo Rossi Fanelli, seduto al tavolo della formazione in veste di coordinatore, ha evidenziato la necessità di dedicare un insegnamento ad hoc a questa branca della medicina. «La nutrizione clinica – ha spiegato il presidente onorario della SINuC – non è assolutamente insegnata né nei corsi di laurea in Medicina, né nelle specializzazioni, tantomeno nelle lauree brevi. Una lacuna formativa che gli esperti del settore, riunitisi in occasione di Nutrendo, hanno analizzato per proporre delle azioni concrete da mettere in campo, affinché la nutrizione clinica diventi al più presto una materia di insegnamento».
Una sensibilizzazione necessaria se si considera che il 50% dei ricoverati in ospedale è a rischio malnutrizione. La metà dei malati oncologici presenta insufficienze nutrizionali ancor prima di cominciare la terapia, il 20% di questi pazienti muore di cachessìa (o sindrome da deperimento). Ma la malnutrizione per difetto è solo una faccia della medaglia, sull’altra metà ci sono tutti coloro che vivono il problema per eccesso: più del 45% degli italiani adulti è in sovrappeso e 3 bambini su 10 in età scolare soffrono di obesità o sovrappeso.
Una situazione che per migliorare ha bisogno anche dell’aiuto dell’informazione. A proporre delle strategie comunicative efficaci è stato il tavolo dedicato alla comunicazione e all’informazione, coordinato dalla giornalista medico-scientifica Johann Rossi Mason, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore editoriale di Sanità Informazione, Cesare Buquicchio, il vice direttore del Tg2 Stefano Marroni, Irma D’aria di Repubblica e Lorella Salce, capo ufficio stampa Ifo.
Altri esperti, invece, si sono riuniti per affrontare il tema della sostenibilità dei percorsi nutrizionali per il Sistema Sanitario Nazionale, analizzando il rapporto costo-efficacia: l’applicazione della nutrizione clinica, oltre ad essere un intervento sanitario salvavita produce un consistente risparmio per il sistema sanitario nazionale. In Europa si stimano 33 milioni di persone a rischio malnutrizione per un costo sociale di circa 120 miliardi di euro.
Ancora, al centro del Forum il ruolo dei pazienti, quello dello scienza e dell’industria: «Ogni tavolo tecnico – ha continuato Rossi Fanelli – ha proposto delle azioni concrete per migliorare lo stato dell’arte». Tra gli obiettivi di Nutrendoc’è anche l’elaborazione de “I fogli di Roma”, una raccolta delle esperienze e dei punti di vista di tutti i partecipanti. Un documento di consenso univoco che non solo testimonierà i risultati di questo primo Forum dedicato alla nutrizione clinica, ma che fungerà anche da bussola, capace di orientare tutti gli attori del Sistema verso le corrette informazioni sul ruolo e sulle potenzialità di questa branca della medicina.
«Questa prima esperienza – ha detto Rossi Fanelli – è senza dubbio un’iniziativa da applaudire. Ma, nonostante il suo successo, non penso che riuscirà, da sola, a risolvere tutti i problemi esistenti. Probabilmente sarà necessario replicarla: ci sarà un “Nutrendo 2”, se gli altri organizzatori lo vorranno. Ad ogni modo – ha concluso il professore – sarà sicuramente necessario un get togheter – un raduno – per fare il punto della situazione».