Salute 13 Marzo 2018 14:54

Obbligo vaccini: sì o no. Il dibattito prosegue anche dopo la campagna elettorale e investe il mondo scientifico 

Giulio Tarro, ex professore di virologia oncologica dell’Università di Napoli: «La necessità dell’obbligo deriva dall’ignoranza scientifica degli italiani, per i quali la persuasione non funziona». Livio Giuliani, ex Dirigente di ricerca SSN: «Il principio di precauzione va tutelato. Il 95% è la soglia di copertura per garantire l’immunità di gregge per il morbillo, per gli altri va calcolato in base all’infettività»

A più di otto mesi dalla approvazione della legge che introduce l’obbligo delle vaccinazioni per bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni, continuano ad essere diverse le opinioni sulla misura adottata. Tra chi la ritiene necessaria a fronte del calo della copertura di gregge e dell’aumento del numero di morti dovuti alla mancata vaccinazione e chi ritiene discutibili le sanzioni previste per chi non rispetta l’obbligo, quello dei vaccini è stato anche uno dei temi portanti della campagna elettorale che si è appena conclusa.

Una contrapposizione che è emersa anche al convegno organizzato per il cinquantenario dell’Ordine Nazionale dei Biologi, dove sono intervenuti, tra gli altri, Livio Giuliani e Giulio Tarro. Il primo è stato dirigente di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale ed è un fisico di fama internazionale, soprattutto per i suoi contributi sull’elettromagnetismo; Giulio Tarro è stato invece professore di Virologia oncologica all’Università di Napoli, è primario emerito dell’Ospedale “D. Cotugno”, Presidente a vita della Fondazione de Beaumont Bonelli per le ricerche sul cancro e della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera dell’UNESCO.

«La possibilità di utilizzare i vaccini – sostiene il Professor Tarro – dovrebbe essere suggerita con la persuasione; tuttavia la persuasione dipende dalla conoscenza e dalla cultura, e quindi può essere efficace negli Stati Uniti, nei Paesi scandinavi o nei Paesi Anglosassoni. In Italia, purtroppo, c’è una notevole ignoranza scientifica e abbiamo quindi bisogno che queste misure ci vengano imposte, vengano rese obbligatorie. Anche se poi abbiamo visto che la Francia, ad esempio, ha optato per l’obbligatorietà di 11 vaccini».

«Per quanto riguarda l’efficacia della misura – prosegue Tarro -, abbiamo purtroppo l’esempio del morbillo: io non posso che ricordare l’ultima lezione fatta nel 1991 da Albert Bruce Sabin, il medico e virologo famoso per aver sviluppato il più diffuso vaccino contro la poliomielite, in cui accusò l’allora Ministro della salute, l’Assessore della sanità della Regione Campania e il Sindaco di Napoli di non aver utilizzato l’obbligatorietà del vaccino per il morbillo mentre avevano di recente adottato quella per l’epatite B. A distanza di anni, siamo tornati allo stesso punto: quando vado negli Stati Uniti mi chiedono se in Italia c’è un’epidemia di morbillo. Se sappiamo che c’è un caso su 20 di polmonite, un caso su 2mila di encefalite e un caso su 3mila di mortalità per il morbillo allo stato brado, è ovvio che il vaccino sia fondamentale», conclude.

Diversa la posizione espressa da Livio Giuliani: «Sul tema dei vaccini esiste un problema di precauzione perché, come tutti i farmaci, sono idonei e ottimi per il 99,9% della popolazione ma c’è sempre qualche caso per cui non sono idonei. Questi sono naturalmente ben conosciuti – prosegue – tant’è che non vengono vaccinati e proprio per questo è importante l’immunità di gregge; ma qualche caso potrebbe sfuggire e potrebbe non essere incluso nella categoria dei non vaccinati. Il principio di precauzione va riconosciuto a coloro che ritengono di non vaccinarsi. Ecco perché, secondo me, l’introduzione dell’obbligo vaccinale è discutibile: introdurre delle sanzioni per chi non lo rispetta inverte, tra l’altro, la tendenza della dottrina e della giurisprudenza che dai primi anni ’90 aveva di fatto reso non più sanzionabile il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale, obbligo che è poi stato abbandonato. Io capisco che la reintroduzione di questa misura è legata al calo dell’immunità di gregge che è certamente importante; ma l’immunità di gregge – conclude – andrebbe calcolata in base all’infettività e alle formule per ogni malattia. Quella del 95% è la soglia per il morbillo, ma non può essere assunto come obbligatorio per tutti».

 

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK <— CLICCA QUI

 

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Morbillo: allarme Oms Europa, 30 volte più casi nel 2023
"La regione europea sta registrando un aumento allarmante dei casi di morbillo". E' il monito dell'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l'Europa. "Tra gennaio e ottobre 2023 sono stati segnalati oltre 30mila casi da 40 dei 53 Stati membri della regione. Rispetto ai 941 segnalati in tutto il 2022, è un aumento di oltre 30 volte", avverte l'agenzia Onu per la salute
di V.A.
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Morbillo: mappato il percorso del virus nel cervello
Per la prima volta è stata realizzata una sorta di mappa della diffusione del virus del morbillo nel cervello sulla base dei dati di un paziente colpito da una rara e letale malattia cerebrale, chiaara panencefalite sclerosante subacuta (SSPE). A realizzare l'impresa sono stati i ricercatori della Mayo Clinic in uno studio pubblicato su PLOS Pathogens
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...