Il professor Bernardo, direttore della Casa Pediatrica del Fatebenefratelli Sacco di Milano: «I primi mille giorni di vita fondamentali per prevenire gravi problemi in età adulta e ridurre costi del Sistema Sanitario Nazionale»
Due bambini su dieci in Italia sono in sovrappeso e uno su dieci è obeso. Gravi le conseguenze che rischiano: condizioni di pre-diabete, sindrome metabolica, arteriosclerosi per alti livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue, fegato ingrossato con danno epatico, livelli di pressione sopra la norma, problemi respiratori, gastrointestinali, ortopedici e danni psicosociali. Per mettere un freno a questo fenomeno evidenziato dalla Società italiana di pediatria, in collaborazione con la Società italiana di endocrinologia e diabetologia, la Casa Pediatrica del Fatebenefratelli Sacco di Milano diretta dal professor Luca Bernardo ha messo a punto un programma di contrasto al sovrappeso e all’obesità infantile.
«Nel nostro centro di nutrizione per la prevenzione delle malattie dell’adulto abbiamo inserito questo nuovo programma dove i ragazzi vengono seguiti a 360 gradi – spiega il professor Bernardo – sia da un punto di vista medico, con un’attività clinica, psicologica, alimentare, nutrizionale, e ovviamente anche fisico, con un programma quotidiano di sport. Il percorso non sarà breve, ma fondamentale per il resto della vita dei ragazzi, e permetterà di ridurre anche i costi del Sistema Sanitario Nazionale. Questo è il messaggio che, come Casa Pediatrica, vogliamo trasmettere per fronteggiare un fenomeno che purtroppo ha un’elevata prevalenza e persistenza nel mondo occidentale».
Secondo i dati dell’UNESCO, il 50% dei bambini e degli adolescenti obesi lo sarà anche in età adulta, in particolare nel sud dell’Europa (Italia, Spagna, Grecia e Malta), dove l’ultimo rapporto COSI di OMS/Regione Europea ha evidenziato una maggiore percentuale di obesità grave. I Paesi in cui il problema è meno evidente risultano essere Olanda, Norvegia, Danimarca e Svizzera.
Alla base del lavoro del team di professionisti di Casa Pediatrica, coordinato dalla nutrizionista Lisa Mariotti con il supporto di psicologi, fisiatri e fisioterapisti, dieci regole da seguire nei primi mille giorni di vita del bambino.
«L’indicazione che diamo è fare prevenzione – sottolinea la dottoressa Lisa Mariotti –. Il decalogo anti-obesità spiega come si può controllare il peso dal momento del concepimento, durante tutti i nove mesi di gestazione fino alla nascita, per proseguire poi con lo svezzamento e i primi anni di vita. Un’educazione alimentare, ma non solo: infatti durante il percorso diamo consigli in molti ambiti, dall’uso corretto dello smartphone alle ore di sonno da fare, da un sano stile di vita all’attività fisica quotidiana necessaria, perché si possa prevenire e trattare l’eccesso ponderale e i rischi ad esso correlati».
I ragazzi che vengono presi in carico dal centro anti-obesità infantile di Casa Pediatrica hanno un indice di massa corporea BMI superiore al 95 percentile, quindi sono inquadrati come una prima condizione di obesità. «Questi bambini entrano in un percorso che prevede un ricovero di tre giorni – racconta la dottoressa Mariotti – in cui viene fatto un inquadramento clinico, medico endocrino e metabolico. Seguono quindi un percorso di educazione alimentare e nutrizionale con pasti adeguati al fabbisogno dei bambini, che non sono adulti in miniatura, ma organismi in crescita: quindi non si dovranno mai fare delle restrizioni eccessive, ma è necessario strutturare un piano alimentare normo-calorico bilanciato per la loro età e fase di crescita».
«Ogni giorno viene fatto il cosiddetto pasto assistito – prosegue la nutrizionista che coordina l’attività del progetto -, ovvero la spiegazione di quali sono i nutrienti e i componenti alimentari e come devono essere strutturati e bilanciati i pasti, dalla colazione ai due spuntini fino al pranzo e alla cena. In questo percorso è fondamentale l’affiancamento della psicologa e psicoterapeuta che consiglia, incoraggia e supporta i pazienti, mentre fisiatra e fisioterapista studiano programmi di allenamento per i bambini che vengono seguiti in struttura e poi a casa».