Un gruppo internazionale di ricercatori ha messo a punto una pillola “vibrante” che, una volta ingerita, stimola le terminazioni nervose dello stomaco e comunica al cervello che è ora di smettere di mangiare
Altro che rigide diete, interventi di chirurgia per la riduzione dello stomaco o costosissimi (e in Italia introvabili) nuovi farmaci anti-obesità. Per dimagrire si potrebbe far semplicemente “scuotere” lo stomaco. A proporre questa nuova strategia, sviluppando una pillola “vibrante” è un gruppo internazionale di scienziati, guidato da Shriya Srinivasan, ingegnere biomedico dell’Università di Harvard e da Giovanni Traverso, gastroenterologo e ingegnere biomedico del Massachusetts Institute of Technology. I ricercatori hanno messo a punto un farmaco che stimola le terminazioni nervose dello stomaco e comunica al cervello che è ora di smettere di mangiare.
La pillola vibrante, descritta sulla rivista Science Advances, è stata in grado di ridurre del 40% l’assunzione di cibo nei maiali senza causare effetti collaterali evidenti. Gli scienziati ora sperano che questa possa essere impiegata per il trattamento dell’obesità negli esseri umani. “È un approccio credibile e ingegnoso”, commenta Guillaume de Lartigue, neurobiologo del Monell Chemical Senses Center, che non ha preso parte allo studio. “I dati sembrano molto convincenti”, aggiunge. La nuova pillola dimagrante vibrante ideata dai ricercatori ha dimostrato di essere capace di indurre nello stomaco la sensazione di pienezza.
Quando consumiamo un pasto lo stomaco si distende, stimolando le terminazioni nervose presenti nella parete dell’organo che inviano messaggi al cervello. Questi segnali generano la percezione della sazietà. I ricercatori hanno cercato di trovare trattamenti per l’obesità che sfruttino questo effetto. Un approccio prevede l’inserimento nello stomaco di un palloncino pieno di liquido che produce un senso di sazietà. Un’altra alternativa riguarda un dispositivo impiantato che stimola il nervo vago, che trasmette gli impulsi dallo stomaco al cervello. Tuttavia, i palloncini possono diventare meno efficaci con il passare del tempo, poiché lo stomaco si abitua al costante stiramento, e alcuni pazienti sono deceduti dopo averli impiantati. I dispositivi di stimolazione nervosa richiedono un intervento chirurgico e non sembrano determinare una grande perdita di peso.
Il nuovo studio presenta una pillola che trasporta un piccolo motore e una batteria. Un gel inserito nella pillola impedisce al motore di accendersi. Ma, il gel si scioglie rapidamente quando entra in contatto con il liquido dello stomaco, permettendo al motore di iniziare a girare. Quando ciò accade, la pillola si agita per circa 38 minuti, più o meno il tempo in cui rimarrebbe nello stomaco. I ricercatori hanno ipotizzato che queste vibrazioni fossero in grado di stimolare le terminazioni nervose che segnalano la sazietà. Per testare la pillola, la squadra di scienziati l’ha inserita nello stomaco di giovani maiali di dimensioni e peso simili a quelli degli esseri umani. Quando i ricercatori hanno misurato l’attività elettrica di una porzione del nervo vago, hanno scoperto che le vibrazioni sollecitavano uno schema di accensione molto simile a quello dell’espansione dello stomaco degli animali con l’aria, suggerendo che la pillola solleticava le terminazioni nervose dell’organo.
Quando il dispositivo pulsava nelle pieghe della mucosa gastrica, ruotava, il che sembrava fornire un’ulteriore stimolazione. Inoltre, gli scienziati hanno rilevato che la pillola induceva nei maiali molti degli stessi cambiamenti nei livelli ormonali coinvolti nel consumo di un pasto, tra cui l’aumento dell’insulina e la diminuzione dell’ormone che stimola la fame, la grelina. I ricercatori hanno anche monitorato la quantità di cibo che i maiali trangugiavano con una delle pillole nello stomaco e hanno scoperto che gli animali mangiavano circa il 40% in meno rispetto ai gruppi di controllo che non avevano ricevuto la pillola. I maiali con le pillole, inoltre, erano meno attivi, soprattutto dopo i pasti. “È come un coma alimentare”, afferma Srinivasan. “Per il resto – aggiunge – gli animali si comportavano normalmente, suggerendo che non trovavano le pillole dolorose”. I ricercatori hanno verificato la presenza di altri possibili effetti collaterali, come infiammazione della mucosa gastrica, diarrea e vomito, ma non ne hanno rilevati.
Tuttavia, i ricercatori devono rispondere a diverse domande prima di poter trasformare la pillola in un pratico trattamento per la perdita di peso. Per esempio, nessuno sa come sarà percepita una pillola vibrante nello stomaco umano. “Un maiale non può dire quanto sia scomoda”, dice Tom Hildebrandt, psicologo clinico della Icahn School of Medicine del Mount Sinai che studia i trattamenti per la perdita di peso. Inoltre, nei pazienti obesi le terminazioni nervose dello stomaco possono diventare meno sensibili allo stiramento; dunque, non è chiaro se questi soggetti risponderanno alla stimolazione della pillola allo stesso modo delle persone non obese. Traverso e Srinivasan sperano di perfezionare la pillola e di approfondire i suoi effetti sull’organismo. Per esempio, non sono stati ancora in grado di dimostrare che questa induca una perdita di peso, poiché i maiali studiati erano ancora in crescita. Per risolvere il problema, i ricercatori vogliono studiare la pillola nei cani, il cui stomaco è più simile a quello degli esseri umani. “Se troveremo i fondi per questa ricerca potremmo fare i test sugli esseri umani entro 2 o 3 anni”, conclude Traverso.
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